Fortunato Rocchi, un pratese da ricordare

(di Claudio Cerretelli)

Due secoli fa, nel 1822, nascevano a Prato due personaggi destinati a svolgere un ruolo di rilievo nella vita e nella cultura cittadina. Del più giovane di loro, al fonte battesimale Cesare (Giuseppe Maria Guerralmondo) Guasti, nato il 4 settembre, si conosce molto e molto è stato scritto; meno si ricorda dell’altro, Fortunato (Martino Melchiorre Maria) Rocchi, che era nato il 14 marzo di quell’anno. La sua famiglia discendeva da un Giuseppe di Giovanni Rocchi, che da Coiano si era trasferito nel 1753 in Prato. Uno dei suoi figli, Antonio, nato nel 1763, divenne nel 1789 padre di Vincenzo3, dal quale nascerà Fortunato. Vincenzo Rocchi e la moglie Anna Tasselli si trasferirono nel 1819, dopo alcuni spostamenti, in una casa nella zona di Via Guizzelmi. La morte precoce dei primi tre figli non scoraggiò la coppia, che per le buone condizioni economiche - Vincenzo risultava possidente - potè acquistare nel 1820 l’abitazione dove risiedevano.