Parole operaie: i giornali di fabbrica a Prato negli anni Cinquanta (di Alessandro Affortunati)

1. In Italia il giornalismo operaio affonda le radici in anni lontani: gli artigiani che collaborarono con i loro articoli al settimanale fiorentino Il proletario (1865-1866), diretto da Niccolò Lo Savio, possono infatti essere considerati gli antesignani di un tale tipo di giornalismo1, che conobbe successivamente un forte sviluppo nel periodo a cavallo fra l’Otto ed il Novecento, quando fecero la loro comparsa i primi fogli di propaganda socialista. La presenza dei giornali di fabbrica è stata nei decenni successivi (almeno fino agli anni Settanta del secolo scorso) una presenza costante, che neppure il fascismo riuscì a cancellare (durante il ventennio vennero infatti diffusi, ovviamente in forma clandestina, diversi giornali redatti dalle maestranze di vari complessi industriali).