I Papi a Prato, da Pio VII a Francesco

(di Claudio Cerretelli)

Dopo le visite pontificie quattrocentesche di Alessandro V ed Eugenio IV1, Prato dovette attendere oltre tre secoli e mezzo per accogliere nuovamente un Papa entro le sue mura. Fu Pio VII (Barnaba Chiaramonti) a fermarsi nella nostra città, in due momenti assai diversi del suo lungo e tormentato pontificato. A un anno dalla sua elezione Pio VII - che aveva tra i suoi obiettivi il ristabilimento del cattolicesimo in Francia dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione Francese - era riuscito il 15 luglio 1801, grazie ad accordi col Primo Console francese, Napoleone Bonaparte, a stipulare un concordato con la Francia che riconosceva diversi vantaggi e concessioni alla Santa Sede, recuperando parte dei beni e delle rendite, e ottenendo la possibilità di riorganizzare la chiesa e le diocesi francesi. Benché rimanessero ancora tensioni, l’intesa tra Roma e la Francia culminò nel 1804, quando il Pontefice accolse l’invito a presenziare all’incoronazione di Napoleone come Imperatore dei Francesi.