Animus Loci - Quei diciassette gradi

 (di Sandro Veronesi)

 

«Quei diciassette gradi…» Il ricordo di mio padre che pronuncia queste parole è uno dei più vivi che mi sia rimasto. Già malato, guardava fuori dalla finestra della mia casa, affacciata su Piazza Santa Maria delle Carceri. Aveva davanti a sé due delle più formidabili architetture costruite nella nostra città – nel nostro paese, nel mondo intero: il Castello dell’Imperatore e la basilica di Santa Maria delle Carceri – ma non stava ammirando nessuna delle due. L’occhio suo geometrico era incantato dallo scarto angolare che le separa, i diciassette gradi prodotti dall’incrocio dei loro assi di simmetria – il vero colpo di genio di Giuliano da Sangallo.