La rivista dal n. 1 al n. 99

Rivista

N.Riv. N.art. Titolo (autore) Abstract
99 11 Ritratto di Cesare Grassi (di Giuseppe Nuti)

Cesare Grassi, dopo aver insegnato qualche anno al Liceo classico di Viareggio, insegnò latino e greco al Liceo Cicognini. Fu poi professore associato di Latino nella Facoltà di Magistero dell’Università di Firenze dal 1968 fino ai suoi settanta anni. Il Grassi fu un valentissimo latinista e grecista; tradusse un testo latino del tardo Medioevo, il famoso libro di Convenevole da Prato che nessun erudito pratese era mai riuscito a tradurre, né nell’Ottocento, né nel nostro Novecento; era anche un grecista ottimo. Conosceva bene Francese, Inglese e Tedesco. Non era ignaro neppure del Russo.

99 2 Guido Dolci (1880 – 1969) (di Maria Pia Mannini)

La crescente rivalutazione della pittura toscana del primo Novecento consente di indagare a fondo delle personalità minori che hanno operato in provincia, sotto l’influsso di maestri importanti. Infatti, grazie al libro ed alla mostra (presso il Museo dell’Opera del Duomo) promossi dalla Fondazione Cariprato nell’ottobre 2005, si è voluto riportare all’attenzione della critica dopo un lungo silenzio la lunga vicenda artistica e umana di Guido Dolci a Prato con una ricostruzione quanto mai esauastiva dei diversi momenti del suo percorso artistico.. Se, come pittore, appartiene alla migliore tradizione dei post-macchiaioli toscani, spiritualmente vicino ai pittori labronici come Ludovico Tommasi e Ruggero Focardi, come decoratore di molti palazzi e ville del territorio pratese e pistoiese si allinea agli esempi più significativi di Galileo Chini e di Adolfo de Carolis, cercando di trovare una via italiana al Liberty. Inoltre svolse un ruolo di primo piano come maestro in gioventù di alcuni dei migliori talenti della Scuola di Prato, Arrigo del Rigo, Giulio Pierucci e Leonetto Tintori, che fecero presso di lui il loro primo apprendistato artistico.

99 3 Emanuele Bettini: politica e cultura nell’esperienza di un intellettuale (dis)organico (di Claudio Caponi) Il messaggio che Emanuele Bettini ci lascia, dunque, e che ho volutamente sintetizzato nel titolo, è quello di un intellettuale dis-organico , di un impolitico alla Thomas Mann, di un grillo parlante alla Bobbio, di chi partecipa stando sugli alberi , alla Calvino, di un poeta e di un pittore rivoluzionario, alla Pintor, come delineato magistralmente da Umberto Eco in un recente articolo su La Repubblica . Cioè, un intellettuale di sinistra che ha sentito il dovere ed ha avuto il coraggio di parlare anche contro la parte con cui stava. Una personalità forte, ma al tempo stesso mite, aggressiva e insieme non violenta, coerente, anche se perennemente ed angosciosamente alla ricerca della verità su se stesso e sul mondo.Una figura, insomma, percorsa da dubbi e contraddizioni, di una modernità e di una attualità sorprendenti. Un personaggio, infine, espressione della migliore anima popolare della nostra comunità, che merita di essere ricordato e studiato, per riproporlo ai giovani di oggi e di domani.
99 4 Francesco Coppini: diplomatico pratese del XV secolo (di Veronica Vestri) Quasi sconosciuto per i pratesi di oggi, Francesco Coppini, fu, nella prima metà del secolo XV, un abile ed audace diplomatico al servizio della curia pontificia e di Francesco Sforza, ammirato ed onorato perfino dalla corona inglese, con proficui ed importanti contatti con la cultura del tempo, talmente spregiudicato al punto da perdere, con la velocità con cui l’aveva raggiunti, fama e ruolo sociale.
99 5 Paesaggi di pietra: l’antico borgo di Cavagliano in Calvana. (di Giuseppe Alberto Centauro) Un’unica grande architettura, Silvestro Bardazzi così definiva, nel 1979, il paesaggio di pietra della Calvana che costituisce il territorio di Cavagliano, sintetizzando con grande efficacia, in una espressione onnicomprensiva, le molteplici e inesplorate stratificazioni di quello straordinario mondo rupestre. Un paesaggio che si manifesta in un connubio inconsueto tra natura ed artificio, dove il lavorio delle forze endogene della Terra, congiunto con l’azione erosiva degli agenti atmosferici, si confonde oggi in modo sorprendente con le opere millenarie dell’uomo quasi fossero impronte scultoree modellate nella viva roccia, tornate ad essere disaggregate, come era in origine la materia primordiale, dopo il secolare riuso e il pluridecennale abbandono.
99 6 Primi sviluppi dell’indagine sull’attività del giovane ing. Pier Luigi Nervi a Prato (di Giuseppe Guanci) Una recente ricerca su Pier Luigi Nervi, ormai celebratissimo maestro dell’ingegneria del secolo scorso, ha portato alla scoperta di interessanti rivelazioni sulla sua primissima attività progettuale. La ricerca troverà conclusione in una più esaustiva pubblicazione e relativa mostra. La scoperta di un corpus di disegni autografi, di un suo copialettere e di un raro catalogo delle prime opere, ha aperto uno squarcio sulla sua primissima produzione progettuale, dalla quale seppur in modo meno eclatante emergono già chiaramente i tratti del futuro genio.
99 7 Le castagne … (di Pietro Vestri) Nel mese dei morti, con i riti che vanno alla pietosa devozione cattolica del 2 novembre alla vissuta e festosa notte di Hallowen, di tradizione anglosassone, la tavola accoglie l’arrivo della castagna. Le nostre memorie vanno ad una Toscana povera dove, soprattutto nella Val di Bisenzio, ricca di castagneti, la raccolta e il consumo di questo generoso frutto era quanto mai praticato per sfamare quelle popolazioni. Nei settecenteschi menu dei pranzi dei convittori del Collegio Cicognini compare spesso, durante la stagione, l’uso delle castagne nei giorni di festa.
99 8 Prato Cronaca 2005 (di Gianni Limberti) Questo articolo ripercorre la cronaca di Prato dal mese di gennaio 2005 a quello di aprile 2005
98 1 Dal degrado alla rinascita: la Badia di Vaiano dal recupero del monumento alla riscoperta della sua storia (di Adriano Rigoli) L’ultimo decennio, a cavallo fra due millenni, ha visto la rinascita e il recupero della Badia di Vaiano, dopo un lungo periodo di indegno degrado. Per la prima volta, dopo interventi parziali e poco significativi, il restauro dell’antico monastero vaianese è stato affrontato da un punto di vista globale, puntando cioè ad un piano (e relativo progetto) complessivo di tutto l’intervento da realizzare per fasi progressive.
98 2 Alla scuola di Libero Andreotti. Mario Cappelli scultore novecentista (di Antonello Nave) Ricorre quest’anno il novantesimo anniversario dalla nascita di Mario Cappelli. L’occasione ci sembra propizia per provare a delineare il percorso da lui compiuto nel corso degli anni Trenta, con le prime affermazioni in ambito cittadino e il precoce consolidamento della sua figura di unico vero interprete locale della scultura di carattere ufficiale e celebrativo, fino agli anni del secondo dopoguerra.
98 3 Muzio Pampaloni: un pratese nel mondo universitario di fine Ottocento (di Veronica Vestri) La carriera universitaria di Muzio Pampaloni, docente di Diritto Romano, fu brillante ed intensa: gli incarichi si susseguirono portandolo in prestigiosi atenei italiani, allontanandolo sempre più da Prato e dalla sua vita civile e sociale.
98 4 Silvestro Bardazzi, una lezione di vita (di Francesco Gurrieri) Per la sua città, Bardazzi fece molto, perché lavorò a fondo sulla sua identità, sulla sua dignità culturale, riconoscendo al lavoro la specificità connotativa di una cultura gerarchicamente non in subordine alla cultura tout-court, dei libri e del bel dire.
98 5 Un paese nato dall’industria: La Briglia in Val di Bisenzio (di Giuseppe Guanci) Il sito industriale senz’altro più importante di tutta la vallata è costituito dall’insediamento della Briglia, frazione del Comune di Vaiano in provincia di Prato. L’intero paese costituisce quasi un sito da manuale di archeologia industriale, in quanto nato esclusivamente in funzione dell’industria.
98 6 Nuove opportunità per le p.m.i. da Basilea 2: un convegno (di Luca Paolazzi) Basilea 2 è l’affinamento delle regole di patrimonializzazione degli istituti di credito. Il volto buono di Basilea 2 è costituito da un nuovo modello di relazione tra banche e imprese. Basilea 2 si presenta come uno stimolo finanziario alla crescita delle imprese.
98 7 Il professore Luigi Caiazza (di Giuseppe Nuti) L’opera politica del Caiazza fu veramente concreta ed utile. Una vita quella dell’Onorevole Luigi Caiazza che tutti i pratesi hanno apprezzato e stimato.
98 8 Prato cronaca (di Gianni Limberti) Questo articolo ripercorre la cronaca di Prato dell’intero mese di aprile 2001 e di tutto l’anno 2004.
97 1 Pietro Fiordelli Vescovo (di Umberto Cecchi) Era il Vescovo più giovane d’Italia. Proprio come ci voleva in una diocesi che fino a quel momento aveva dovuto fare a meno del suo Vescovo residente, dipendendo da quello di Pistoia. Così fu festa grande.
97 2 Università a Prato (di Giampiero Nigro) Quando nel 1992 furono attivati a Prato i diplomi universitari di Ingegneria elettronica e Ingegneria meccanica, la città visse con curiosità, ma anche con qualche critica la nascita di una sede decentrata dell’Università degli studi di Firenze. Da molto tempo Prato discuteva sulla necessità di innalzare l’offerta didattica per dare risposte più concrete ai complessi problemi che il distretto evidenziava.
97 3 Un anno di eventi al museo del tessuto (di Daniela Degl’Innocenti) Candidato agli European Museum Awards, il Museo del Tessuto si presenta con già all’attivo, ad un anno dall’inaugurazione della nuova sede presso L’Ex Cimatoria Campolmi, una serie di mostre di livello internazionale, nazionale e territoriale che hanno permesso all’Istituzione di consolidare rapporti di collaborazione già esistenti con Enti ed Istituzioni e di attivarne nuove per il futuro.
97 4 Prato cronaca 2001-2003 (di Gianni Limberti) Questo articolo ripercorre la cronaca di Prato dal 2001 al 2003.
97 5 I Distretti Toscani (di Annalisa Caloffi, Marco Bellandi) Discutiamo in questo saggio dei modi con cui la sfida cinese si riverbera sulle industrie toscane, e delle capacità di reazione delle stesse. Il tema sarà giocato sulla base del confronto a livello di sistemi di produzione locale.
97 6 Donne e agricoltura (di Maurizio Fantini) Cresce il numero delle imprese agricole condotte da donne.
97 7 Filippino Lippi. “Bellissimo ingegno” (di Paolo Berruti) Filippino «è» i suoi volti adolescenziali. E il volto«è» la storia dell’arte, fino a quando esisterà il figurativo capace di cogliere e trasmettere l’identità dell’uomo.
97 8 Il Castello dell’Imperatore a Prato (di Claudia Lamberti) Le origini: notizie e ipotesi – Il progetto federiciano – Gli interventi dal XIV secolo ai giorni nostri.
96 1 “Camerata”: Sinfonia numero sette (di Goffredo Gori) Aggiustare la lente sulla «Camerata» e sui suoi sette anni di attività significa anche esaminare un fenomeno culturale«sui generis» che non ha molti riscontri nel panorama musicale. Un fenomeno tutto pratese. Di una terra che aspira ad avere due simboli nel proprio stemma. Quello dell’anima operosa e operaia insieme a quello della cultura. E della musica, fatta rinascere con la stessa inventiva che si mette in moto per riciclare i materiali tessili, attraverso cioè una operazione d’impresa.
96 2 Prato: la gestione del cambiamento (di Fabrizio Fabrini) Oggi tutto cambia, anche il cambiamento cambia. Siamo nell’epoca della cosidetta accelerazione della storia. Prato, pur tra molteplici complessità e difficoltà, sta cercando di cambiare, di adattarsi al mutare del contesto esterno, per fronteggiare le molte minacce emergenti, cogliere le nuove opportunità e recuperare la competitività del proprio sistema.
96 3 Filippino Lippi. “Bellissimo ingegno” (di Maria Pia Mannini) Il 2004, quinto centenario della morte, è stato l’anno della «riscoperta» di Filippino Lippi (Prato 1457-Firenze 1504), grazie alla mostra promossa a Prato con successo di pubblico e di critica.
96 4 Trecentocinquant’anni portati bene (di Eligio Francioni) Stiamo concludendo le celebrazioni del 350° anniversario della istituzione della Diocesi e della elevazione della Terra di Prato a Città. Stiamo ricordando pure la piena autonomia diocesana, avvenuta 50 anni fa con la nomina da parte della S. Sede di un vescovo residenziale nella persona di Mons. Fiordelli.
96 5 Da “Bisanzio nell’Etruria”. (di Giuseppe Alberto Centauro) Alla luce dei clamorosi rinvenimenti archeologici che stanno interessando l’area di Gonfienti e che fissano intorno al fiume Bisenzio la pars urbis di un grande centro abitato di fondazione etrusca, dovremmo prendere atto risolutamente di un cambiamento epocale nell’anamnesi storica del territorio pratese da intendersi, da ora in avanti, a differenza di quanto è stato in passato, come luogo sovrano da privilegiare negli studi etruschi ed archeologici dell’Etruria settentrionale.
94-95 1 Riflessioni su Armando Meoni (di Giuseppe Nuti) Armando Meoni era un buon conversatore e uomo di vasta esperienza; appariva a più d’uno come carattere duro, ma era forse perché qualcuno sperava di servirsi in qualche modo di lui.
94-95 2 La figura di Santo Stefano protomartire attraverso la letteratura e l’iconografia (di Giuseppe Billi) Le prime rappresentazioni che hanno come oggetto la figura di S. Stefano risalgono al V sec., come testimonia, seppur interamente ricostruito, il mosaico dell’arco trionfale di S. Paolo fuori le mura a Roma.
94-95 3 Un ritratto al maestro del ritratto: Rinaldo Frank- Burattin (di Giuseppe Billi) La formazione di Burattin si fa in due sedi diverse, ma indicative delle sue costanti tendenze: l’istituzione (la scuola e l’insegnamento) e la «strada» , cioè il luogo d’incontro più informale. Altra dualità si ritrova nel doppio registro espressivo: il disegno e la pittura.
094-95 4 “Profeti” pratesi del “belcanto” (di Goffredo Gori) Non si può negare che la tipologia vocale che connota Prato è quella di tenore e soprano, cioè la categoria delle voci più alte, quelle in chiave di do. Riprova di questa discutibilissima affermazione due stelle pratesi: Tobia Bertini tenore, e Iva Pacetti soprano.
94-95 5 Roberto Gabbiani, la riapertura del Politeama e la situazoione musicale pratese. (di Gabriele Giacomelli) La riapertura del Politeama Pratese il 2 gennaio 1999 è stato l’evento culturale pratese che in questi ultimi anni ha maggiormente coinvolto Roberto Gabbiani, maestro del Coro del Teatro alla Scala e stretto collaboratore di Riccardo Muti.
94-95 6 Interventi della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato a favore della comunità (di Renzo Fantappiè) Oltre ad interventi di maggior rilievo e interesse nel campo della storia e dell’arte per la città e il territorio della provincia di Prato, la Fondazione Cassa di Risparmio si è impegnata nella promozione di altre iniziative volte ad arricchire la vita sociale e culturale della città.
92-93 1 A Prato, dopo la bufera del ’98 (di Claudio Caponi) Nell’ottobre del 1898, insediando il nuovo consiglio Comunale di Prato dopo le elezioni amministrative, il commissario straordinario rievocava brevemente i moti popolari che avevano scosso la città appena sei mesi prima.
92-93 2 Curzio Malaparte (di Caterina Santi) La figura di Curzio Malaparte anticipa quella di Pier Paolo Pasolini. Entrambi narratori, entrambi registi, entrambi scrittori di teatro, entrambi intellettuali fortemente immersi nella realtà storico-culturale in cui vivevano, entrambi innamorati dei deboli, degli innocenti, di coloro che la storia con la «esse» maiuscola la subiscono e ne sono violati.
92-93 3 Il Savonarola e Prato (1495-1510) (di Claudio Cerretelli) Inseparabili dalla riforma dell’ambiente religioso erano gli altri due punti cardine del programma savonaroliano: la nascita di un movimento spirituale «popolare» (inteso come universale), i cosiddetti piagnoni, e l’evoluzione del governo fiorentino da oligarchico a democratico. Anche di questi aspetti si scorgono alcune tracce nell’ambiente pratese della fine del Quattrocento.
92-93 4 Le vicende della pianificazione urbanistica a Prato (di D. Fanfani, Roberto Vezzosi) Il lavoro che segue intende costituire, pur in un atteggiamento eminentemente descrittivo, non solo una riflessione intorno agli elementi specifici che ciascun progetto di piano ha proposto per l’agenda politica ed amministrativa della città, ma anche una parallela attenzione da un lato al rapporto di questi strumenti con il campo delle «idee di città» e di piano che la cultura urbanistica contemporaneamente ha prodotto e, dall’altro, ai riflessi sul territorio che ciascun piano elaborato a Prato ha più o meno intenzionalmente indotto.
92-93 5 I piani regolatori, crocevia dello sviluppo di Prato (di Andrea Balestri) I piani urbanistici costituiscono una straordinaria fonte di informazioni con la quale si può rileggere, per strati successivi, la storia delle città nel dopoguerra. Nei documenti che corredano i piani si riflettono le immagini collettive dei residenti, la loro percezione dei problemi contingenti e gli atteggiamenti verso il futuro. Nel caso di Prato tutto questo si snoda, e non poteva essere altrimenti, attorno al tema dello sviluppo delle sue attività tessili ed ai rapporti tra queste e la vita collettiva locale.
92-93 6 Domenico Zipoli e il suo festival (di Gabriele Giacomelli) La fama di Domenico Zipoli, come è noto, è tuttora demandata alle Sonate d’Intavolatura per organo e cembalo, pubblicate a Roma nel 1716: piccole gemme di contrappunto e di galanteria che, grazie all’edizione curata di L. F. Tagliavini, esattamente quaranta anni fa, costituiscono da tempo un bagaglio irrinunciabile nel repertorio di ogni tastierista d’Italia.
92-93 7 La Camerata: Prato e la sua nuova orchestra (di Alberto Batisti) Quasi all’improvviso, preceduta solo da qualche sensibile avvisaglia, a Prato è nata un’Orchestra, un’Orchestra vera. La Camerata Strumentale «Città di Prato» è stata voluta e inventata per volontà dei pratesi, che si sono dati, con uno di quegli efficaci colpi di fantasia che li contraddistingue, un complesso sinfonico tale da annettere di diritto Prato al rango di città europea, perché in Europa – non in Italia, ahinoi – ogni città che si rispetti ha la sua orchestra e nutre con essa i suoi cittadini di civiltà musicale.
92-93 8 La ristampa del Bruzzi per il centenario della Società dell’Arte della Lana (di Giampiero Nigro) Il libro del Bruzzi pubblicato nel 1920 è stato ristampato in occasione del centenario della Fondazione della Associazione Industriale e Commerciale dell’Arte della Lana.
92-93 9 Interventi dell’Ente Cassa di Risparmio di Prato a favore della comunità (di Renzo Fantappiè) Nel 1998 la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato ha svolto un ruolo significativo per la vita culturale e sociale di Prato e della sua provincia. Gli interventi sul territorio, di cui la fondazione è parte integrante, hanno riguardato il settore della ricerca scientifica, dell’istruzione, dell’arte, della sanità, della cultura e dell’assistenza e pubblica utilità.
90-91 1 Prato, valori ed espressioni di una scena urbana da riscoprire (di Giuseppe Centauro) L’incondizionata espansione « a macchia d’olio» della città degli anni Sessanta ha principalmente determinato quella degenerata commistione urbana, ben presto associata allo stereotipo di città fabbrica, quale forma prevalente riconoscibile sul territorio.
90-91 2 Decorazioni in cotto nell’edilizia medievale pratese (di Marco Burrini) L’argomento, dai tratti indubbiamente originali, ha riscontrato in questi ultimi anni particolare interesse soprattutto nel settore degli studi archeologici, al punto che, sull’edilizia in cotto e specificatamente sul mattone come materiale da costruzione nel medioevo, esiste una dettagliata campionatura e una cospicua letteratura.
90-91 3 Ferdinando Targetti alla Costituente (di Alessandro Affortunati) Ferdinando Targetti, primo sindaco socialista di Prato (1912-1914), fu eletto deputato all’Assemblea Costituente nella circoscrizione di Firenze-Pistoia con 5.067 voti.
90-91 4 Gennaio 1922: Prato sotto il controllo fascista (di Alessandro Bicci) L’11 gennaio 1922, Prato fu al centro di una serie di disordini che si sarebbero protratti nei giorni seguenti e che portarono all’instaurazione di fatto del potere fascista nella città, diversi mesi prima dell «Marcia su Roma» .
90-91 5 Per due sculture fiorentine del Rinascimento (di Lorenzo Lorenzi) Il museo Bardini di Firenze custodisce un cospicuo numero di terracotte e calchi quattrocenteschi, inquadrati da cornici centinate, che ritraggono la Madonna con Bambino a mezzo busto
90-91 6 Un edificio da riscoprire: la Scala Santa in S. Niccolò (di D. Palamedi, G. Morini, S. Niccoli) L’edificio fu costruito ad instar, cioè a somiglianza della Scala Santa di Roma, i cui ventotto gradini si pensa siano stati trasportati dal palazzo di Ponzio Pilato di Gerusalemme, alla basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma all’epoca dell’imperatore Costantino, e qui venerati nei secoli successivi come prova tangibile della Passione di Cristo.
90-91 7 Da Usella in India: mons. Evangelista Vanni, arcivesvovo di Agra (di Maria Luisa Carobbi) Il desiderio più grande di Evangelista Vanni era di andare in missione e viene esaudito quando, il 4 ottobre 1905 riceve la Lettera Obbedenziale del Ministro Generale che lo chiama in India nella Diocesi di Agra, la più antica, essendo stata aperta dai Gesuiti nel 1579, passata poi ai Cappuccini ai primi dell’Ottocento.
90-91 8 La politica edilizia agraria del Granduca di Toscana: una testimonianza in Prato, ancora miracolosamente intatta (di Luigi Gestri) La formazione culturale degli architetti progettisti farà sì che la nuova casa colonica presenterà una notevole somiglianza al tipo edilizio delle case padronali del Cinquecento, assumendone le forme regolari e volumetriche definite: una massa compatta, generalmente a cubo o a parallelepipedo, sormontata da un torrino (piccionaia), scandita dall’ordinata disposizione delle finestre e dei loggiati. E’ proprio a questa tipologia che si riferisce l’esemplare di casa colonica leopoldina rimasto miracolosamente integro nel tessuto urbano di Prato, in via Campostino, una traversa di via delle Fonti.
90-91 9 Beni culturali, interventi e progetti (1997) (di Carlo Paoletti) E’ proseguito nel 1997 l’impegno dell’Amministrazione comunale per la «città murata» o centro storico di Prato, il cui splendido patrimonio ubanistico – architettonico è sempre più apprezzato anche da studiosi e turisti.
90-91 10 Gli Etruschi in Casa. Nuove tracce a Prato: da Gonfienti a Piazza Duomo (di Andrea Donnini) Durante uno scavo, sono venuti alla luce, nel mese di aprile 1997, resti di mura etrusche databili intorno al 500 avanti Cristo.
90-91 11 Salomé. Dall’APT un nuovo simbolo per Prato L’azienda di Promozione Turistica di Prato ha da quest’anno un nuovo logo, il profilo stilizzato di Salomé, così come appare nel celebre ciclo di affreschi di Filippo Lippi nel Duomo di Prato.
90-91 12 Omaggio ad Arrigo Del Rigo e agli artisti della “Scuola di Prato” (di Franco Riccomini) Un grande affresco dei primi trent’anni di questo secolo è la mostra «Arrigo Del Rigo e gli artisti pratesi fra le due guerre» che l’assessorato alla cultura del Comune e l’Azienda di Promozione Turistica hanno allestito da giugno a settembre, nel Palazzo Pretorio e nel Palazzo Benini.
90-91 13 Il Museo del Tessuto (di Elisabetta Faldi) Il punto forza del museo è però la sezione moderna, unica nel suo genere, visto che gli altri musei si fermano all’ottocento. Raccoglie tutti i campioni di stoffe che hanno fatto tendenza moda prodotti a Prato dall’82 ad oggi e presentati a Prato Expo.
90-91 14 Autobiografia di una città (di Elisabetta Faldi) La grande mostra «Autobiografia di una città» si è articolata in cinque sezioni che ci hanno fatto rivedere scene di vita collettiva che ormai fanno parte della storia della città, ma anche scenari: piazze, monumenti, fabbriche che via via nel tempo ne hanno cambiato l’immagine.
90-91 15 Calendario dei Bibliofili (di Elisabetta Faldi) Il calendario ’98 dei «Bibliofili pratesi» quest’anno è stato una piacevole sorpresa: un vero e proprio libretto d’arte con la storia delle pittrici del 1800 e la riproduzione delle loro opere più significative.
90-91 16 Rassegna del fumetto (di Marco Riccomini) La rassegna del fumetto e del fantastico Prato ’97 compie il suo ventesimo compleanno.
90-91 17 Pergamo d’oro a Carlo Verdone (di Matteo Piccinini) Carlo Verdone ha vinto il Pergamo d’oro 1997, il prestigioso riconoscimento al Cinema italiano istituito dal Kiwanis Club Prato Centro storico e assegnato anche quest’anno con il contributo del Comune di Prato e della Camera di Commercio della nostra città.
90-91 18 Libri d’Italia (di Matteo Piccinini) Il Teatro Cicognini ha ospitato, da febbraio a maggio, la terza edizione di Libri d’Italia, curata da Stefano Coppini e promossa dal Kiwanis Club Prato Centro Storico insieme con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato
88-89 1 Autobiografia (di Curzio Malaparte) L’Autobiografia di Curzio Malaparte che qui si ripubblica era apparsa per la prima volta a puntate sulla rivista Rinascita : la prima parte nel n. 7-8 del Luglio-Agosto 1957, la seconda nel n. 9 del Settembre 1957
88-89 2 Malaparte, Togliatti e altro (di Luigi Martellini) Innanzi tutto pensiamo che questa Autobiografia debba essere vista sotto diversi aspetti e qualche considerazione in tal senso conviene pur farla. Intanto bisogna leggerla come un documento umano, carico di quel valore e di quella sincerità di cui parlava Togliatti nel pubblicarla.
88-89 3 La vertenza Balli (1969) (di Alessandro Affortunati) Alla fine degli anni Sessanta Prato fu teatro di un’importante controversia sindacale che coinvolse la città e le sue istituzioni, costituì un successo significativo per il movimento operaio ed aprì una fase di rapporti più costruttivi fra le parti sociali. La lotta degli operai del lanificio Ruggero Balli, uno dei più importanti della zona, si sviluppò in questo contesto.
88-89 4 La croce astile nella chiesa del Sacro Cuore: per un gruppo di croci in materiale povero (di Lorenzo Lorenzi) Dal presbiterio a pianta quadrata della chiesa del Sacro Cuore di Prato, moderno edificio religioso a pianta centrale, svetta un’antica croce processionale non ancora acquisita agli studi. Si tratta di un’opera piuttosto interessante e di valore della quale è sconosciuta la paternità e la provenienza. E’ sicuramente degna di essere indagata in ogni minimo particolare e per questo – pur scontrandoci con una difficoltà di base dovuta alla mancanza di notizie – l’esigenza di un inquadramento stilistico appare irrinunciabile e doverosa, non foss’altro per aggiungere al cospicuo catalogo della produzione orafa italiana alla fine del Trecento un nuovo esemplare.
88-89 5 I restauri del chiostro del Duomo di Prato (1917-1955) (di Marco Burrini) Tenteremo di ricucire gli avvenimenti per comprendere in che ambito nacque l’idea di restaurare il chiostrino dei canonici, dimenticato da secoli tra le mura degli edifici vescovili.
88-89 6 Due racconti (di Raffaello Pecchioli) La notifica – Merli
088-089 7 Notiziario (di Alessandro Parrini, Andrea Donnini, Anna Lombardini, Carlo Paoletti, Chiara Bardazzi, Federico Berti, Marco Riccomini, Osvaldo Coppini, Paolo Benassai, Patrizia Bogani De Liguori, Riccardo Tempestini, Roberto Vezzosi) Il Presidente Scalfaro a Prato. Medaglia al valore per la città – Sacro Cingolo e Giubileo – Clara Calamai, professione diva – Il Politeama pratese. Musica e Architettura – Una camera per il Politeama – A Mario Martone il Pergamo d’oro 1996 – Beni culturali, interventi e progetti – I restauri degli Amici dei Musei e dei Beni ambientali – Un grave furto al cimitero di Chiesanuova – Archeologia pratese: nuovi ritrovamenti a Pizzidimonte – Gli Etruschi al lago dell’Accesa. Scavi archeologici 1992-1995. La mostra di Prato – La tessitura degli Etruschi: la ricostruzione del telaio e la realizzazione dei tessuti – Ricordo di Cesare Grassi – Rassegna del fumetto – Tagli contro sacchi: Burri e Fontana al Museo Pecci – Oscar Ghiglia: maestro del Novecento – Sarajevo 2000 – Habitus Abito Abitare – Il sacro fuoco di Umberto Buscioni – Il luogo artefatto – Gli arlecchini di Guglielmo Malato – Rassegna delle mostre – Libri d’Italia – Rolando Caciolli. Storia della istituzione della Provincia di Prato – Alessandro Affortunati. Sotto la rossa bandiera – Franco Riccomini: sulle piste della cultura
87 1 Rinaldo Frank-Burattin (di Stefano De Rosa) Sono spesso le essenze vegetali che, nell’arte di Frank-Burattin, dettano i ritmi delle stagioni interiori. In lui, le erbe e i fiori non hanno cessato di esercitare un dominio materiato di stupore.
87 2 “Quando siete lassù voltate i fucili indietro”. La protesta di Prato contro la grande guerra (di Alessandro Affortunati) La sera del 28 dicembre 1916, mentre una tradotta diretta al fronte sostava alla stazione di Prato, un certo Sabatino Franchi si rivolse ai soldati gridando: Quando siete lassù voltate i fucili indietro . Questa frase, ancorché pronunciata da un pregiudicato alquanto brillo compendiava efficacemente la rabbia di una città operaia nei confronti degli uomini che si erano assunta la responsabilità della partecipazione dell’Italia alla prima guerra mondiale.
87 3 Archeologia del territorio: Figline terra da fuoco ed altro (di Ilvo Santoni) I Felici artigiani della terra da fuoco (sec XVI-XIX) – La Feliciano & Dante Felici (1904-1939) – La Felici Feliciano & Figli (1939-1983) – La Nuova Felici Feliciano & Figli
87 4 Due opere di Giovanni Maria Butteri nella chiesa di San Salvatore a Vaiano (di Elisabetta Terradura) Due opere del pittore Giovanni Maria Butteri sono conservate nella chiesa di San Salvatore a Vaiano. Si tratta di due importanti testimonianze di arte sacra della seconda metà del Cinquecento: la tavola raffigurante la Crocifissione, che oggi decora la parete destra del presbiterio della chiesa, e la tela con la Madonna in trono col Bambino, San Giovannino, San Lorenzo e Sant’Andrea Martire, posta ad ornamento del primo altare della navata a destra.
87 5 Un turista di lusso a Cà di Landino (di Antonio Pane) Prendendo in prestito le parole di Antonio Pizzuto, potremmo allora definirlo – per riassumere le circostanze e il magnifico risultato di un suo paesaggio negli immediati dintorni della provincia pratese – turista di lusso .
87 6 Notiziario (di Andrea Donnini, Anna Rita Rossi, Carlo Paoletti, Franco Riccomini, Paolo Benassai, Riccardo Tempestini, Rolando Caciolii, Silvestro Bardazzi) Cambiano i vertici dell’APT di Prato. Eliana Monarca nuovo Presidente – Ricordo di Roberto Giovannini: testimonianza di Silvestro Bardazzi e di Rolando Caciolli – Ricordo di Giorgio Bertini – Marco Bagnoli al Museo Pecci – L’omaggio dei Farsetti al grande teppista – Armando Spadini. Tra Ottocento e avanguardia – Natività lippesca: restauro, mostra, catalogo – Bronzi romani ad Artimino – Il Mazzocchio di Ben Jakober – Mostra antologica per Tosco Andreini – Rassegna delle mostre – Badia di Vaiano e religiosità medievale – Traslazione del S. Cingolo, sesto centenario – Cascine di Tavola, un parco per Prato – Il gonfalone della Provincia – A Gianni Amelio il Pergamo d’oro 1995 – Il restauro di Pietro di Miniato – Lapida del Datini – Scavi nella città murata – Notizie di archeologia – Un’altra opera per Giovan Pietro Naldini – Grafio. La città: rappresentazioni e scritture – Rolando Caciolli. Storia della istituzione della Provincia di Prato
86 1 Arrigo del Rigo (1908-1932) (di Stefano De Rosa) Del Rigo è stato un pittore legato alla città, ai movimenti delle persone, all’affettuoso ritmo della provincia e della città-salotto, dove tutto di decanta ma in uno snodo pettegolo ma non cattivo, a volte acido, ma sempre comprensibile e rapportabile a bisogni concreti di persone concrete.
86 2 Il generale russo Arsenij Zakrevskij e la sua famiglia. Dalla corte imperiale alla dimora di Montemurlo (di Gamer Bautdinov) Nel gennaio del 1865 morì a Firenze il vecchio conte e generale russo Arsenij Andreievic Zakrevskij che aveva condotto una brillante carriera nella Russia degli zar.
86 3 Arte romanica nella Pieve di San Ippolito in Piazzanese (di Lorenzo Lorenzi) La pieve pratese dedicata a San Ippolito è situata nella striscia territoriale che anticamente segnava il confine tra le provincie romane di Firenze e Pistoia e afferiva ab origine alla diocesi pistoiese.
86 4 Tre capitelli del Maestro di Cabestany nel chiostro del Duomo di Prato (di Marco Burrini) Al centro della galleria orientale, unica superstite dell’antico chiostrino dei canonici della pieve di Santo Stefano di Borgo al Cornio, si conservano tre capitelli figurati riconducibili allo stile dell’anonimo maestro di Cabestany. Lo scultore, che prende il nome da un timpano raffigurante scene della Morte, della Resurrezione e dell’Ascensione della Vergine collocato all’interno della chiesa di Notre Dame des Anges a Cabestany, e attivo verso la seconda metà del XII secolo nelle regioni dei Pirenei e in quelle del bacino occidentale del Mediterraneo.
86 5 Commento alla poesia “Presso il Bisenzio” di Mario Luzi (di Stefano Coppini) E’ un paesaggio fortemente indeterminato ad aprire la poesia: un viottolo ed una gora confusi nella nebbia: nessun riferimento all’ora o alla luce della scena – che comunque s’immagina smorzata – né alle ragioni del trovarsi qui, in prossimità d’un incontro con un gruppetto d’uomini non so se visti o non mai visti prima .
86 6 Notiziario (di Alessandro Bicci, Andrea Donnini, Anna Lombardini, Antonio Pane, Franco Riccomini, Marco Riccomini, Paolo Benassai, Riccardo Tempestini, Stefano De Rosa, Walter Siti) L’immagine riflessa. Una selezione di fotografia contemporanea dalla collezione LAC, Svizzera – Angelo Savelli – Igor Mitoraj – Le Disintegrazioni di Ronaldo Fiesoli – Leonid Sokof – Rassegna del fumetto e del fantastico ’95 – L’estetica del delitto – Fantasie nel gres – Rassegna delle mostre – Il restauro di un dipinto a Cerreto e nuovi contributi per Giovan Pietro Naldini – Visita alla Quadreria Comunale – Restauri. Torna Granacci a Montemurlo – San Giusto: restauri e ricordi – Il pozzo di Paperino – Un frammento etrusco nel palazzo Rocchi Casotti – Restauri a Porta Pistoiese – Il punto sui primi mesi della provincia di Prato – Convegno di studi per Fernand Braudel – Libri d’Italia – Edoardo Nesi. Fughe da fermo – Michele di Sabato. Ricerche e documenti sulla Resistenza pratese – Giuseppe Gregori. Storie della Resistenza pratese – Annalisa Bresci. Montemurlo fra storia e memoria. L’occupazione tedesca, la Resistenza, la Liberazione
84-85 1 Saluto (di Mario Bellandi) Con questo numero, che conclude 35 anni di vita della rivista, lascio la direzione di «Prato – Storia e Arte» da me tenuta ininterrottamente dal 1960, anno della sua fondazione.
84-85 2 Nel V centenario dalla nascita un contributo per la conoscenza di Jacopo Carrucci detto il Pontormo (di Enrica Cassarino) Jacopo Carrucci, denominato il Pontormo dal paese natale, vedeva la luce il 24 maggio 1494, in un periodo storico particolarmente tormentato, in anni di crisi profonda, fra sconvolgimenti politici e religiosi di grande portata, fra guerre sanguinose di cui il Sacco di Roma del 1527 rappresentò in Italia, uno degli effetti psicologici più traumatici; in un momento in cui anche gli ideali di classicismo del primo Rinascimento si andavano incrinando.
84-85 3 Le vesti regali di “Nostra Donna” della Cintola – I (secc. XIV-XV) (di Isabella Bigazzi) Non voglio qui parlare dell’iconografia dell’abito di Maria, ma ho voluto premettere alcune considerazioni, per introdurre le note che mi accingo a fare sui parati e «mantellini» che costituivano una parte del corredo, del«tesoro» della «Nostra Donna» della Cintola, e che, con la sola eccezione di pochi pezzi, di datazione tarda, non sono più esistenti. Non c’è dubbio che il culto della Madonna del Cingolo sia quello che meglio rappresenta per continuità, intensità delle manifestazioni e partecipazione popolare, l’essenza della religiosità pratese.
84-85 4 Riti nuziali a Prato fra XIV e XV secolo (di Paola Pinelli) Tra i grandi appuntamenti della famiglia, l’avvenimento più importante era il matrimonio, il quale catalizzava attorno a sé le energie, l’attenzione, la curiosità e la partecipazione non solo dei parenti, ma anche degli amici, dei vicini e, nel caso di personaggi particolarmente in vista, persino della città.
84-85 5 Villa Rucellai a Canneto (di Claudio Cerretelli) Il nucleo più antico, quasi totalmente inglobato nell’attuale edificio, è una torre del XII-XIII secolo, a pianta quadrangolare, le cui possenti murature in filaretto di alberese si identificano nel corpo occidentale della villa fino ad una quota di circa 18 metri, emergendo per un breve tratto dalle coperture.
84-85 6 La Chiesa di Sant’Anna in Giolica: “Per una storia ancora da scrivere” (di Filippo Boretti, Sabrina Bignami) La storia del complesso, non di Chiesa soltanto si tratta infatti per Sant’Anna, ma di un intero impianto conventuale, inizia ai primi del secolo XIII, quando un prete, un certo Benvenuto di Lazzaro di Montecuccoli e sua madre Belloccia, «balestrati fuor dal loco natìo dall’ira delle fazioni, si stabilirono sul monte maggiore» .
84-85 7 Due pratesi alla guerra di Spagna (di Alessandro Lucarini) Ma di Ciatti e di Ferrari che ebbero a conoscersi in quella terra straniera nessuno ancora aveva fatto cenno, per questo ho trovato interessante che si pubblicassero dell’uno le pagine di un breve diario e dell’altro la testimonianza di Randolfo Pacciardi, riscontrate nel suo volume «Il Battaglione Garibaldi» , Edizioni de «La Lanterna», Roma 1945.
84-85 8 La galleria del vento a Prato: una realizzazione della Sede cittadina di Ingegneria (di Andrea Donnini) Questo tipo di galleria del vento, a differenza del tipo più conosciuto e già diffuso anche nella nostra nazione, non serve all’analisi delle forme aereodinamiche di autovetture, ma a studi preliminari, effettuati su modellini in scala, sulle possibili sollecitazioni eoliche cui potrebbero essere sottoposti edifici ad alto sviluppo verticale (palazzi, ripetitori, antenne, viadotti ecc.), anche in relazione alle turbolenze che altri edifici similari, posti nelle vicinanze, potrebbero creare.
84-85 9 I nuovi volti del distretto industriale pratese (di Andrea Balestri, Daniela Toccafondi) Insieme alla intraprendenza dei suoi operatori, un ingrediente molto importante dello sviluppo industriale pratese è costituito dal fitto intreccio tra la vita economica e quella socio-culturale. Questa sovrapposizione è alimentata dal senso civico dei suoi abitanti ed ha alle spalle un ricco patrimonio di tradizioni.
84-85 10 I forestieri a Prato (di Patrizia Bartolini) Ancora oggi si viene principalmente a Prato per comprare i panni, tanto più che anche la mostra del settore che ha determinato nell’area una monocultura sociale ed economica viene fatta a Firenze. Il fenomeno turistico, seppur da più parti se ne auspichi l’incremento, viene visto come una diversificazione dell’economia pratese, fino ad oggi di tipo monoculturale del settore tessile.
84-85 11 Giorni e personaggi pratesi (di Francesco Gurrieri) 1. New York, 1988. Al «Mezzaluna» – 2. New York, 1988 A «Les Pleyades» con Jack Baldi – 3. Una lontana visita alla rocca – 4. Gatwick, London – 5. Due secoli di pittura murale
84-85 12 Archeologia del territorio: Figline terra di fuoco ed altro (parte prima) (di Ilvo Santoni) Nel nucleo storico di Figline vi sono le ex Fornaci Mercatanti. Si tratta di un opificio di antica costruzione. I ritrovamenti, nei pressi, di ceramiche d’uso d’epoca medievale e la vicinanza alle cave di terra refrattaria inducono a pensare che il complesso, sorto o rinnovato prima del Settecento, insista su un’area ove fin dai tempi antichi è presente l’arte del figulinaio.
84-85 13 Montemurlo dalla lotta di liberazione al boom economico (di Emanuele Giovannetti) Nel decennio tra il 1960 ed il 1970 Montemurlo, grazie al trasferimento di numerose aziende tessili pratesi, diviene il secondo polo industriale del comprensorio e vede aumentare tumultuosamente la propria popolazione anche sull’onda di massicci flussi migratori.
84-85 14 Notiziario (di Claudio Cerretelli, Claudio Martini, Franco Riccomini, Laura Ferrini, Savino Marseglia) In margine a un restauro: aggiunte su Giovan Pietro Naldini – «Pontormo» e«Rosso» a Carmignano – Il tempo libero. Economia e Società. Secc XIII-XVIII. La XXVI Settimana di studi dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «F.Datini» – Convegno su Armando Meoni – Prato Storia e Arte all’Università di Bologna – Una anno di Teatro – Corso di Bio-Architettura a Prato – Gemellaggi d’epoca – Gli ottant’anni del mito – Ricordo di Montalvo Casini
84-85 15 Mostre (di Annalisa Bricoli, Franco Riccomini, Marco Riccomini, Michele Mazzanti, RiccardoTempestini) Filippo e Filippino Lippi: pittori a Prato, la storia, i luoghi, le opere, attraverso un itinerario museale – Festa e svago in città al tempo di Francesco Datini – Fellini: i costumi e le mode al Centro Pecci – Sosta vietata al Museo Pecci – Di carta e d’altro al Centro Pecci – Il marmo verde di Prato – Premio fotrografico «Città di Prato» – Prato ’94: rassegna del fumetto e del fantastico,«Fumetto, Aids e Rock & Roll» – Galleria Sergio Tossi – Julies Maidoff – Rolando Sforzi – Le ombre «inquietanti» di Fabio Inverni – L’essere uomo e pittore di Franco Ferraro -Le dimensioni parallele di Raffaello Ossola – I paesaggi toscani di Marcello Meucci – In Galleria – Nada Nistri a Milano – Momenti, mostra fotografica a cura degli allievi del corso di fotografia dell’Università Popolare di Prato
84-85 16 Biblioteca (di Caterina Santi, Roberto Becheri, Stefano Trinca, Ubaldo Bardi, Walter Nesti) Il tempo liberato. Feste e svaghi nella città di Francesco Datini – La musica a Prato dal Duecento al Novecento – Archivi, Biblioteche, Musei pratesi – Città medievali – Xenia – Studi in onore di Cesare Guasti – Gore e mulini della piana pratese, territorio e architettura – Nella tecnica della pittura murale – Cinquant’anni di lotte operaie a Prato e nella valle del Bisenzio (1900-1950) – La spiritualità di Santa Caterina De’ Ricci nel suo epistolario – Mistero e miracolo della sofferenza – Caterina de’ Ricci: dimensione interiore – Conoscere la Provincia di Prato – 1924-1994, 70 anni e una «Storia» – L’informazione locale: come organizzarla, come gestirla – Preghiere interdette – Itinerari iberoamericani della musica italiana nel Settecento – Sette lezioni su Federico Garcia Lorca e la sua opera poetica e drammatica – Nuovi contributi su Ardengo Soffici – AFT, rivista di storia e fotografia – Archivio storico pratese – Archivio – Segnalazioni
84-85 17 Supplemento al n.84-85. Un neorealista barocco: Curzio Malaparte (di Giuseppina Pezzino) Uno dei nomi più significativi nella vita letteraria italiana fra le due guerre, è quello di Curzio Malaparte, autore tra i più discussi del nostro secolo. Abbiamo ritenuto opportuno articolare questo lavoro in tre parti: nella prima viene ricostruita in sintesi, la biografia dello scrittore e la produzione letteraria antecedente il secondo dopoguerra, per mostrare come già in essa siano contenuti i motivi che saranno tipici del Malaparte maggiore; nella seconda parte, ci siamo soffermati su quelle che vengono considerate le opere maggiori dell’attività umana e letteraria di Malaparte: Kaputt, La Pelle e Mamma marcia, che formano una specie di trilogia di guerra e che vengono accomunate dal motivo della decadenza dell’Europa; nella terza parte, abbiamo voluto prendere in esame le opere scritte da Malaparte tra La Pelle e Mamma marcia, fino ad approdare all’ultimo libro dell’autore, prima della sua morte e pubblicato nel ’56: Maledetti toscani.
83 1 Armando Meoni (di Pietro Vestri) Un evento, importante per Meoni, ma anche per la cultura pratese che fece da guida alle tante ribollenti idee di Meoni fu lo stringersi in un legame che non si sarebbe mai interrotto con Kurt Suckert, anch’egli allievo nello stesso collegio. Entrambi Meonio e Curtino, come si sarebbero chiamati per tutta la vita, frequentarono lo studio dell’avvocato Guido Perini, repubblicano e massone, amico di Malaparte e di tutto quello che era ricerca e anticonformismo. Entrambi, oltre all’amicizia e all’affetto, maturarono le loro prime scelte politiche, sulle quali fecero da sfondo mazzinianesimo, garibaldinismo e anticlericalismo. I due poi pur mantenendo un affetto ed una amicizia anche intellettuale, solidissima, avrebbero negli anni futuri portato il loro impegno in mondi civili e culturali diversi.
83 2 Qualche pagina sbiadita di un vecchio libro di memorie pratesi (1942-44) (di Giuseppe Nuti) L’autunno e l’inverno del 1943-44 furono brutti. Il governo all’ombra dell’occupazione tedesca, mentre le truppe alleate risalivano lentamente e faticosamente la penisola era assai malvisto, duro e non efficiente…
83 3 Parco museo del Bisenzio. Una struttura turistico-museale legata all’archeologia industriale della Val di Bisenzio (di Carla Chiodini) Il complesso ex-Meucci, oltre a presentare interessanti aspetti dal lato architettonico, è piacevolmente inserito in un contesto urbanistico-ambientale di particolare pregio. Per tale motivo l’Amministrazione Comunale di Vernio ha predisposto su tale area un progetto per la realizzazione di un parco e di una struttura turistico-museale al fine di valorizzare turisticamente e ambientalmente le peculiarità dell’area stessa la quale è inserita nel centro storico della frazione di Mercatale, la maggiore del Comune di Vernio, ed in posizione centrale rispetto all’intera vallata.
83 4 Il ruolo del centro storico di Prato nello scenario urbanistico prossimo venturo. Un allarme (di Francesco Gurrieri) Certo, dopo anni di sostanziale indifferenza per il centro storico, il risultato raggiunto è quello di averlo svuotato da ogni «funzione direzionale» (la permanenza degli uffici comunali rappresentativi è rimasta pressoché simbolica) e di aver consentito una redistribuzione strisciante verso un disordinato «esterno», in cui il viale della Repubblica è parte primaria. Così, la città intramurale si è svuotata di fatto, appassita nella sua vita di relazione, svuotata di interesse. Solo una ricollocazione equilibrata di funzioni potrà costituirsi come premessa per la restituzione di una dignità dovuta. AltrimentiPrato rischierà davvero di perdere la propria identità.
83 5 Museo dell’Opera e Ceppi: cinque dipinti restaurati (di Claudio Cerretelli) Gli ultimi recuperi, sapientemente condotti da Daniele Piacenti ed Eva Jakobs e seguiti da Maria Grazia Trenti Antonelli della Soprintendenza per i Beni artistici e storici, hanno riguardato quattro dipinti su tavola del Museo dell’Opera del Duomo e una tela della casa Pia dei Ceppi.
83 6 I “Gettatelli” a Prato dal 1450 al 1470 (di Annalisa Guarducci) Questo articolo vuole esaminare il problema dell’infanzia abbandonata a Prato dal 1450 al 1470.
83 7 Ritrovato a Montemurlo un carteggio degli Asburgo-Este Duchi di Modena (di Ilvo Santoni) Rovistando tra le carte dell’Archivio Parrocchiale di Montemurlo verso la fine del 1988 m’imbattevo in una cartella non inventariata, intitolata «Carteggio Casa d’Este duchi di Modena» ; all’interno vi erano 64 documenti (60 lettere, due decreti e due rescritti) indirizzati a Pietro Raffaelli istitutore dei principi di Modena.
83 8 Malaparte. Dalla Chiesanuova a Spazzavento (1957-1961) (di Roberto Giovannini) Con il funerale a Prato, a quattro giorni dalla morte, avvenuta a Roma il 19 luglio 1957, il feretro di Malaparte venne portato al cimitero della «Chiesanuova» e collocato provvisoriamente nella cappella di famiglia Nocchi. Malaparte, in vita, aveva manifestato la volontà di venire sepolto sulla cresta di «Spazzavento». Questo desiderio di Malaparte venne esaudito quattro anni dopo la morte, nella ricorrenza dell’anniversario (19 luglio 1961).
83 9 Peter P. Blakspole: un giornalista britannico e la condizione operaia nel pratese (1914) (di Alessandro Affortunati) Poco dopo « Il Lavoro», settimanale dei socialisti pratesi, avviò contro i doppi telai alla Briglia una violenta campagna di stampa che ebbe come protagonista Peter P. Blakspole, un giornalista inglese nato a Glasgow che si trovava allora in Toscana come redattore viaggiante del Daily Citizen di Londra.
83 10 Monti della Calvana. Geologia di un territorio (di Renato Braga) Prima di passare ad una analisi più dettagliata vorrei dare uno sguardo generale alle formazioni geologiche che compongono la sua massa ed i suoi fianchi. Due di queste, appartengono alla cosiddetta Unità di Monte Cervarola, così chiamata da un rilievo posto sull’Appennino Modenese, cui segue il Supergruppo della Calvana, di cui fanno parte, dal basso verso l’alto, il Complesso Caotico, le Argilliti a Palombini, la Formazione di Sillano, cosiddetta dall’omonimo paese posto nel Chianti, la Pietraforte e la formazione del Monte Morello a cui si associano, alle falde, i detriti e i depositi alluvionali recenti della piana.
83 11 Notiziario (di Adriano Rigoli, Don Sergio Pieri, Donato Di Miceli, Giuseppe Nuti, Ilvo Santoni, Irene Notarbartolo, Paolo Benassai, Vera Tarocchi) Cesare Grassi – Cultura come risorsa: utopia o ipotesi concreta? – Convegno «Educational Tour Operators e specialisti della comunicazione» – Agnolo Firenzuola e la Badia di Vaiano: cronaca di un centenario – Montemurlo: a proposito di una «Madonna della Cintola».e del borgo antico – Corso di storia dell’arte alla «Leonardo» – Fotoclub «Il Bacchino» – Il fondo Bettarini alla Scuola di Musica G. Verdi – Alla riscoperta di antichi oratori – Ricordo di Padre Tommaso Pier Francesco Carlesi – Fernand Braudel
83 12 Mostre (di Franco Riccomini, Riccardo Tempestini) Dodici dipinti antichi acquistati dal Museo Civico – Arte nei secoli: Toscana fra antico e moderno – Robert Mapplethorpe – Mostre a Montemurlo – Venturino Venturi – Piero Arrighin. Profeta in patria – Gli «Umidi frammenti» di Gabriella Furlani – Riccardo Farinelli a Dryphoto – Nikulas Rachlik – Cinzio Cavallarin – Raffaello Gori. Il ritorno al passato – «La casa del Berna». Omaggio a Soffici – Heinrich Dravinghausen. Tra surreale e astratto – Galleria Sergio Tossi – Quattro mostre per Tamagnini – Le senescenze di Andrea Martinelli – La coerenza interpretativa di Anna Sanesi
83 13 Biblioteca (di Annalisa Guarducci, Stefania Gori, Vera Tarocchi) Arte ambientale. Collezione Gori-Fattoria di Celle – Lo Spedale della Misericordia e Dolce di Prato. Storia e collezioni – Prévert e l’amore – Pietro Conti. Medico e Naturalista pratese – Parole in fabbrica – Il Depliant del museo della Badia di Vaiano – La guerra nel Pratese 1943/1944. Cronaca e immagini – Fascismo e resistenza a Montale
83 14 Supplemento al n. 83. Istituzioni e vita sociale a Prato nel primo Quattrocento (di Veronica Vestri) Questa ricerca nasce con l’intento di esaminare la condizione sociale, economica ed amministrativa di Prato, quando, superato il trauma della perdita dell’autonomia, la dipendenza da Firenze era divenuta stabile e costante. La fonte principale di questa analisi sono stati i Diurni comunali, definiti dagli stessi Notai che li compilano, libri o quaderni delle riformagioni della terra di Prato.
82 1 Della grammatica e di alcuni suoi maestri a Prato (di Cesare Grassi) Tempo fa passando per via Garibaldi, notai di fronte a via dei Cimatori un edificio più basso dei due che lo fiancheggiano, rinnovato da un recente restauro, sulla cui facciata si trovano alcune scritte in latino. Sorprendono gli errori di scrittura, che sono un po’ troppi rispetto all’esiguità dei testi.
82 2 Firenzuola “manierista” (di Danilo Romei) Il Firenzuola nasce a Firenze nel 1493. Il Firenzuola è rimasto coinvolto di persona in due degli eventi più traumatici: il sacco di Roma del 1527, l’assedio di Firenze del 1529-30. La più importante delle sue opere «romane» è quella dei «Ragionamenti», opera largamente imperfetta, abbandonata e probabilmente smantellata dall’autore, che ne riutilizzerà i materiali nelle operette del periodo pratese.
82 3 Appunti su Agnolo Firenzuola a Prato (di Emilio Bogani) Sulla data d’inizio del suo soggiorno a Prato non sembrano ormai esserci dubbi: tutti i documenti sin qui pubblicati per merito soprattutto del Fatini, mostrano la sua stabile presenza nella nostra città a partire dal 1538, e, del resto, è lo stesso abate a confermarcelo quando rivolgendosi alla Selvaggia, ammette che questo amore lo sorprese «il primo dì ch’io venni in questo loco», mentre altrove ci informa che quando se ne innamorò aveva compiuto i 45 anni. Perché proprio a Prato? La ragione principale risiede senz’altro nella possibilità di godere del beneficio della Badia di Vaiano tenuta dai Vallombrosani ai quali, è noto, il Firenzuola si era ravvicinato proprio per le necessità economiche.
82 4 La chiesa di Santa Maria delle Carceri: dipinti e arredi (di Carlotta Lenzi) La sera del 6 luglio 1484, inseguendo un grillo fra le dirute mura dell’ormai disabitato carcere delle Stinche, Jacopino di Antonio di ser Nicola di ser Tingo scorse la Vergine dipinta sopra l’inferriata distaccarsi dal muro e inoltrarsi nella prigione sotterranea, per poi riprendere la sua posizione nell’affresco fra Santo Stefano, patrono della città di Prato e San Leonardo, protettore dei carcerati. Il 2 settembre 1484 la bolla pontificia di Innocenzo VIII Cybo autorizzava la Comunità civica pratese ad edificare una chiesa sul luogo dell’evento miracoloso.
82 5 Le “Case nuove” sul Mercatale (di Claudio Cerretelli) La travagliata vicenda della costruzione delle cosiddette Case Nuove sul Mercatale si svolge nel periodo di Cosimo III dei Medici, periodo caratterizzato dallo sfarzo e dalla raffinatezza della corte medicea, considerata «la più splendida d’Italia».
82 6 Il Politeama Pratese. Un progetto di fattibilità per tornare a vivere. (di Francesco Gurrieri) Il Politeama Pratese è, per la sua storia e per la sua funzione svolta, uno dei luoghi più prestigiosi della città di Prato. La maggior parte della cultura musicale della città è passata dal Politeama. La grandezza del palcoscenico e l’ampio sottopalco ne fanno una delle strutture più grandi dell’intera Toscana.
82 7 Gli alberi e la città (di Fabio Gori) Gli alberi della città raccontano il passato e pertanto rappresentano una memoria storica.
82 8 Madre Cecilia Vannucchi (1901-1990). L’eperienza culturale (di Giuseppe Borgioli) Madre Cecilia Vannucchi nel tempo in cui l’ho conosciuta meglio era soprattutto la «bibliotecaria di San Niccolò». Erano nelle stanze della biblioteca le propaggini estreme della sua vita. Madre Cecilia, sebbene abbia promosso e incentivato molte ricerche, ha pubblicato di suo molto poco, probabilmente solo un articolo sul Conservatorio di San Niccolò a Prato.
82 9 Carmignano: stato attuale degli scavi archeologici (di Giuseppe Borgioli) A Montefortini è già da molti anni visitabile una tomba, perfettamente restaurata, indicata come Montefortini 1, eccentrica rispetto alla montagna di argilla che la ricopre. Esiste, come già noto, al centro del tumulo, un’altra imponente struttura tombale, la Montefortini 2, sempre del VII sec. a.C., di impianto circolare, che, per l’ampiezza e la collocazione, rende ragione dell’enorme massa di argilla impiegata per ricoprirla. Tutti i reperti rinvenuti nelle ultime campagne di scavo sono in avanzato stato di restauro nell’attrezzato laboratorio posto nei locali dell’ex macello comunale di Carmignano, affidati alla professionalità di Giorgio Tolone.
82 10 L’urbanizzazione del territorio: il caso di Campi Bisenzio (di Alessandro Pagliai, Andrea Donnini, C. Santi, Caterina Santi, Emanuele Giovannetti, Fabrizio Tempesti, Ivo Regoli, Luciano Magnini, Renato Braga, Riccardo Tempestini, Simonetta Cavaciocchi) L’8 giugno scorso, alla Biblioteca comunale di via S. Egidio a Firenze, è stato presentato il volume «L’urbanizzazione della campagna. Il caso Campi Bisenzio dal 1865 al 1945» edito dalla Franco Angeli. Ne è l’autore l’architetto Saverio Mariotti. Riportiamo l’intervento letto in quella sede dal prof. Bardazzi.
82 11 Notiziario (di Alessandro Pagliai, Andrea Donnini, C. Santi, Caterina Santi, Emanuele Giovannetti, Fabrizio Tempesti, Ivo Regoli, Luciano Magnini, Renato Braga, Riccardo Tempestini, Simonetta Cavaciocchi) Trecento candeline per il Cicognini – Convitto Nazionale Cicognini. Sintesi storica – Le migrazioni in Europa. Secoli XIII-XVIII. XXV Settimana di Studi dell’Istituto Internazionale di Storia economica «F. Datini» – «Il Cristo Proibito».di Curzio Malaparte – Restaurato un dipinto di Vincenzo Meucci – Progetto di legge sulle istituzioni d’arte contemporanea – Laurea honoris causa a Giuliano Gori – Il congresso nazionale della FIAF – Donazione Lanza alla biblioteca comunale «Lazzerini» – Il corteggio storico del Borgo di Oste – Montemurlo: permanenze storiche e prospettive di rinascita – Attività del Centro di Scienze naturali – In Calvana: traccia fossile del mollusco marino – Osservatorio tesi di Laurea in architettura – Rinasce la «Società dei Concerti» – Associazione culturale San Niccolò – La scomparsa di Gabriella Melis
82 12 Mostre (di A. Marchi, Andrea Donnini, Anna Milaneschi, Silvia Sorri, Ubaldo Bardi, Walter Nesti) XVI Rassegna del fumetto e del fantastico – Nuove acquisizioni del Museo Civico: i dipinti della collezione pratese di Leonetto Tintori – Giuseppe Caselle, scultore: un destino segnato – Mostre alla Galleria Tossi – Fiorello Tosoni. Nel segno della tradizione – «L’Apocalisse di Giovanni» di Laura Lanzini – F.P. n. Fagotti/Personaggi – Inside Out al Museo Pecci – Fra Bartolommeo disegnatore – Il Fotoclub Dynamic di Graz alla sala del Turismo – La «cosa».di Andreini in uno spazio pubblico – Dialogo come cammino. Alma Valente nel Palazzo Comunale – Arte nei secoli alla «Farsetti» – In Forma – La nuova stagione di Giulietta Pagni – La valigia di Pandora – «Fotografare» mostra di Nino Ceccatelli ed Alessandro Moggi
82 13 Biblioteca (di A. Marchi, Andrea Donnini, Anna Milaneschi, Silvia Sorri, Ubaldo Bardi, Walter Nesti) Convitto Nazionale Cicognini 1692-1992. Tre secoli di cultura – Il Collegio Cicognini a Prato. Arte e storia – Grande Dea e Nostra Signora – Antonio Squarcialupi e la tradizione organaria toscana – Racconto d’inverno – Storia Camminata. I 10 itinerari intorno a Montemurlo realizzati in collaborazione con il Gruppo Escursionistico storia camminata – Quando eravamo contadini pastori e carbonai tra Pistoia, Montemurlo e Prato – Trenta lettere inedite di Giacomo Puccini – I sassi acuti della Calvana – Ambra Mei Laurentis Amor. Una villa consacrata all’amore – Bibliografia su Filippo Mazzei, avventuriero della Libertà – Da Firenze al Poggio a Caiano sul Tramway – Diletto – La casa dell’angelo – AFT, rivista di storia e fotografia – Archeologia Viva Video n. 7 «Etruria sconosciuta. I territori a nord dell’Arno».
82 14 Supplemento al n. 82. La politica e il suo doppio (di Federico Lucarini) Esiste «un vero e bene organizzato partito politico?» – Come nasce un’opinione pubblica – Gli approdi informali alla politica
81 1 Guido Pampaloni e la vita culturale pratese (di Alberto Tenenti) Non parrà arbritario che in questa rivista, attenta in modo legittimo in particolare a quanto riguarda l’ambiente di Prato, si cerchi di delineare il contributo che Guido Pampaloni gli ha saputo recare. Del resto, originario di Certaldo e divenuto stabilmente fiorentino almeno dal 1937, proprio muovendo dalla capitale toscana egli compì agevolmente il passo che lo avrebbe portato a farsi altrettanto pratese per più di tre decenni.
81 2 Famiglie pratesi in ascesa nell’età moderna. I Geppi (di Paolo Toccafondi) Nel 1325 un tale Naldino di Geppo possiede una casa sulla piazza Mercatale, nei sobborghi di porta Tiezi e paga 42 lire di libra, cifra modesta che lo colloca al 52.o posto nella graduatoria della ricchezza pratese. Secondo Fiumi, è questa la prima notizia relativa ad appartenenti alla casata dei Geppi. Le fortune dei Geppi si possono far risalire ad un certo Antonio di Giovanni. All’inizio del ‘500 i Geppi strinsero una sorta di sodalizio con un’altra famiglia pratese di buone sostanze, i Macci, abitanti in piazza della Pieve.
81 3 La fine dell’Ancien Régime a Prato. Verso una società nuova (di Stefano Trinca) Con la pace di Lunéville (1801) Francia e Austria tornarono a quanto stabilito a Campoformio; pochi giorni dopo, con l’accordo franco spagnolo di Aranjuez, il Granducato di Toscana veniva trasformato in regno d’Etruria e dato a Ludovico I dei Borboni di Parma. Prato entrava in questa nuova fase politica con una solida pace sociale.
81 4 Giovan Pietro Naldini pittore a Prato (di Carlotta Lenzi) Questo studio su un artista del quale si era perduto da tempo ogni ricordo, ma che fu piuttosto apprezzato nel secondo quarto del Seicento a Prato (dove visse a lungo), nasce come primo contributo in attesa di completare una analisi sui pittori pratesi o attivi nella nostra città dal 1550 al 1650 circa.
81 5 Un’aggiunta a Giacinto Fabbroni pittore pratese (di Carlotta Lenzi) Tralasciando in questa sede di considerare le opere note lasciate a Prato dal Fabbroni, pittore ancora pressoché sconosciuto alla moderna letteratura artistica, ci preme evidenziare il favore che tale artista incontrò a Firenze, città nella quale egli dovette trasferirsi già prima del 1758. Il 16 gennaio 1758, Giacinto Fabbroni si immatricolò all’Accademia del Disegno di Firenze, istituzione all’interno della quale il 16 aprile 1763 fu eletto «Console pittore».
81 6 La nuova stagione della Badia di Vaiano: primo inventario dei restauri e del repertorio artistico (di Adriano Rigoli) Il 1992, è stato per la millenaria Badia di Vaiano un anno importante, potremmo dire storico, che l’ha risollevata dal torpore culturale in cui era caduta ormai da gran tempo. Il monastero vaianese è entrato a far parte degli Itinerari Laurenziani nel quinto centenario della morte di Lorenzo il Magnifico, a ricordo del fatto che questa istituzione fu per un lungo periodo commenda della famiglia Medici. L’occasione degli Itinerari Laurenziani ha permesso di allestire nell’antico refettorio della Badia una mostra che illustra la vita quotidiana dei monaci di Vaiano nel ‘400, valorizzando i reperti archeologici rinvenuti nella campagna del 1975, un’interessante stratigrafia, servita come base di datazione per scavi successivi e, infine, numerosi frammenti di varie tipologie ceramiche.
81 7 Archeologia del territorio tra Prato e Montemurlo: gore, opifici e fornaci (di Ilvo Santoni) L’indagine su gore, opifici e fornaci rientra in un piano di ricostruzione diacronica e di lettura del territorio fatta con il metodo delle fonti integrate. Un tipo di indagine dove, tra le diverse fonti, un posto di rilievo è occupato dalla memoria, fino ad ora trascurata.
81 8 Alla ricerca delle orchidee spontanee a margine degli itinerari naturalistici laurenziani (di Giovanni Gestri, Mauro Biagioli) Conciliare la conoscenza e la ricerca di quei meravigliosi fiori che sono le orchidee spontanee con Lorenzo de’ Medici non è stato difficile, infatti il Magnifico ha amato la natura in tutte le sue espressioni e manifestazioni. In particolare questo amore per la campagna e per i fiori si è manifestato nella sua poesia, nella quale è cantata con più enfasi ed ispirazione esclusivamente la dolcezza femminile. Riportiamo alcuni brani, tratti dalle sue opere, per avvalorare quanto si è enunciato.
81 9 Sete, costumi e panni rosati. Impressioni su alcune mostre (di Isabella Bigazzi) Mi è grato in questa sede parlare di due mostre tenute a Prato, nella prestigiosa sede del palazzo Pretorio e di una terza allestita a Borgo Sansepolcro, che hanno avuto come argomento tessuti e costumi.
81 10 Notiziario (di Annalisa Marchi, Maria Chiara Bettini) Le maioliche di Bacchereto nel Museo archeologico di Artimino – Emilio Bertini. Le origini dell’escursionismo pratese
81 11 Mostre (di Franco Riccomini, Riccardo Tempestini) Antologica su Sergio Fiaschi nel Palazzo Pretorio – Un antico Palazzo per l’antologica di Bini – Opere della collezione 88/92 – Lifesize – La libertà espressiva di Walter Fusi – 4 mostre alla «MontemurloEstate» – Percorso dell’immaginario – Gli slanci naturalistici di Elena Tintori – Le immaginazioni di Umberto Cocci – La valigia di Pandora – La poesia negli «angeli».di Stefano Tonelli – La verità espressiva di Giuseppe Cesetti – Piero Arrighini. Nel forte di S. Leo
81 12 Biblioteca (di Annalisa Marchi, Caterina Santi, Lucia Pasquetti, Roberto Becheri, Vittoria Baroncelli) Malaparte scrittore d’Europa: Atti del convegno – Le trame dello sviluppo. Un contributo alla progettazione dell’area pratese – «Scene di vita locale». Comportamenti e valori dei pratesi – Io, le tradizioni, i ricordi – Works for flute and piano – Riedito in Francia Malaparte
81 13 Supplemeto al n. 81. Armando Meoni. Da “Creare” a “La ragazza di fabbrica” (di Caterina Fanfani) La vita e le opere – Creare – La cintola e Il dono segreto – Povere donne – L’ombra dei vivi – La ragazza di fabbrica – Bibliografia. Opere di Armando Meoni
80 1 Prato Storia e Arte si rinnova (di Alessandro Lucarini) Il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda di promozione Turistica ha ritenuto fosse giunto il momento di imprimere un nuovo vigore alla rivista, tentare il superamento di una qual certa stanchezza che è parsa essere subentrata nei suoi lettori, introdurre novità tento nella fattura quanto nei contenuti. Col prossimo numero, dunque inizia una nuova serie della rivista che inaugureremo con lo spirito di sempre più e sempre meglio corrispondere ai bisogni, ai gusti, alle attese della città.
80 2 Quasi un secolo (questo secolo) di lotta per l’autonomia. Breve cronistoria della Provincia di Prato (di Rolando Caciolii) Il 16 aprile 1992 nasce la Provincia di Prato.
80 3 I fratelli Tantana nella Resistenza pratese (di Michele Di Sabato) I fratelli Ruggero e Marcello Tofani, nacquero a Prato rispettivamente il 7 gennaio 1910 e il 27 agosto 1923. Quando, in un momento imprecisato, i Tofani si trasferirono a Prato città, l’Italia era stata già costretta a diventare fascista dalle leggi e dalla violenza, ma Ruggero riuscì ugualmente a trovare lavoro presso la ditta Befani. Come i suoi fratelli, di statura egli era piuttosto piccoletto, ma sufficientemente sveglio, perciò la gente per loro aveva coniato il curioso soprannome di Tantana.
80 4 Ricordo di Vittorio Ragazzini (di Cesare Grassi) Se io scrivo questo ricordo di Vittorio Ragazzini, non è soltanto per un mio tributo personale d’affetto e di gratitudine, ma anche e soprattutto perché la sua opera di maestro e di studioso è ben meritevole di essere pubblicamente rammemorata.
80 5 Il Giacobinismo a Prato (di Stefano Trinca) Quando i francesi fecero il loro ingresso in Toscana i timori del governo granducale di possibili disordini in chiave «democratica» erano ben plausibili, al punto da giustificare un irrigidimento delle misure di polizia. Comunque nonostante alcuni momenti di tensione, mai si raggiunsero a Prato le punte di conflittualità sociale di altre parti della Toscana. Economicamente favorevole il triennio 1796-97-98, i prezzi del grano non raggiunsero mai i livelli di quelli del 1795, le preoccupazioni del governo erano ora soprattutto politiche.
80 6 Iolo e la sua pieve dalle origini al XIV secolo (di Isabella Tasselli) Dovendo delineare un quadro sintetico e allo stesso tempo comprensivo dei molteplici aspetti che definiscono una entità storico-territoriale, in una situazione di totale vuoto bibliografico, si corre il rischio, che non pretendiamo di aver superato, della frammentarietà e incompletezza. La storia di Iolo è ovviamente inscindibile dalle vicende che hanno segnato l’evoluzione di Prato, da possedimento feudale e libero Comune a dominio fiorentino, ma di esse, è stato opportuno fornire solo i più stringenti riferimenti.
80 7 Una proposta per il pratese Giacinto Fabbroni (di Isabella Lapi Ballerini) I lavori di restauro compiuti negli ultimi anni all’interno del Refettorio del Collegio Cicognini di Prato hanno offerto l’occasione per indagare un ciclo pittorico finora trascurato e per aprire nuove ipotesi su quello che ritengo possa esserne il probabile autore. Nella attuale mancanza di definitive acquisizioni documentarie ritengo di poter proporre il nome di Giacinto Fabbroni, artista pratese a tutt’oggi poco conosciuto, attivo, oltre che in Prato, in Firenze e in altre città della Toscana, sulla cui opera è in preparazione da parte mia un più ampio e approfondito riesame.
80 8 Una formella di Giotto e i bovini della Calvana (di Luigi Ciampi) La razza bovina che, come tante altre, ha il nome di origine geografica «Calvana», così chiaramente preso dai nostri monti della Calvana, è stata argomento di mostre, di discussioni, di studi, da 90 anni. Si è creduto di riconoscerne un antico esempio in una formella scolpita sul campanile di Giotto a Firenze.
80 9 Notiziario (di Annalisa Marchi, Domenico Santi, Franco Riccomini, Ilvo Santoni, Simonetta Cavaciocchi, Stefania Gori) Le celebrazioni laurenziane – Cittadinanza onoraria a Mons. Fiordelli – Ingresso di Mons. Simoni – La XXIV settimana di studi dell’istituto «F. Datini». La seta in Europa (secc. XIII-XX) – Montemurlo in alto – Dieci anni degli spazi d’arte della fattoria di Celle – Premio «Le Muse» ad Albina Gori Pacini – E’ morto Gino Signori pittore del sogno. E’ scomparso anche Salvatore Agresti
80 10 Mostre (di Dino Pasquali, Elvio Natali, Marco Riccomini) Gilberto Zorio – Rinaldo Frank-Burattin a Palazzo Pretorio – Prato ’92: il fumetto a stelle e strisce – Martini al Vieusseux – Prato, arte per la pace – L’itinerario sentimentale di Anna Sanesi – Mario Lipreri – Dal restauro al colore: Lamberto Lenzi a Pistoia – Prato e dintorni di Francesco Urso – Impressioni bisentine di Giulietta Pagni – I vasti silenzi di Emanuele Bettini – La nuova ricerca di Rino Ferrari – Le mostre
80 11 Biblioteca (di Annalisa Marchi, Giuseppe Nuti, Lucia Pasquetti, Walter Nesti) Quaderni dell’immagine ritrovata – Edilizia residenziale a Prato – Quaderni, I «Leoni vermigli e candidi liocorni» – Politica e stato delle anime. La religione in Toscana dall’Unità al secondo dopoguerra – «Odori ed Ombre».- Carteggio (1903-1908). Dal Leonardo a La Voce – Ardengo Soffici critico d’arte – La casa di carta – Un secolo di manuali Hoepli 1875-1971
79 1 Il tempo e le meridiane (di P. Tommaso Carlesi) Di meridiane, in particolare, ve ne sono di tutti i tipi: verticali, declinanti, orizzontali, azimutali, equatoriali, polari, di forma piatta, concava, convessa, poste ritte o di sbieco, dipinte sulle pareti, scolpite nella pietra o nel marmo, poste sul fondo delle fontane o al centro dei labirinti di siepi nei giardini o sui pavimenti delle cattedrali, o su pochi centimetri di marmo come quella incisa sul fianco della nostra cattedrale pratese per indicare al campanaro che bisognava suonare l’ora della prima Messa, del Mezzodì, dei Vespri e dell’Ave Maria.
79 2 Famiglie pratesi in ascesa nell’età moderna: 1. I Buonamici (di Paolo Toccafondi) Originari di S. Cristina a Pimonte, nel contado di Prato, i Buonamici (ma il cognome appare nei documenti pubblici solo all’inizio del ‘500) ebbero in Lando il primo esponente a stabilirsi in Prato nel 1438, nei pressi della porta Capo di Ponte. A lui risale l’inizio della fortuna della famiglia.
79 3 Il Montalbano, un polmone verde da difendere (di Giacomo Petracchi) Caratteristiche morfologiche del Montalbano – Cenni storici – Le risorse economiche del Montalbano – Possibili interventi migliorativi e conservativi delle caratteristiche ecologico-ambientali del Montalbano – Come ci si deve comportare nel bosco
79 4 Matteo degli Organi e la tradizione organaria pratese (di Roberto Becheri) Ricorre quest’anno il sesto centenario della nascita di Matteo degli Organi, considerato il capostipite della tradizione organaria pratese. Cerchiamo con questo articolo di tratteggiare per linee essenziali la figura di Matteo e la successiva tradizione. Prima di tracciare questo profilo, sarà utile ricordare al lettore come la costruzione di un organo sia un’attività del tutto particolare che richiede all’organaro una competenza specifica in diversi campi artigianali.
79 5 Francesco Nigetti (1603-1681) maestro di cappella e organista di Santo Stefano in Prato (di Gabriele Giacomelli) Per quasi un intero ventennio, dal 1630 all’agosto del 1649, la pieve di Santo Stefano della nostra città ebbe come massima autorità musicale il fiorentino Francesco Nigetti (1603-1681), personalità eminente del mondo musicale della Firenze seicentesca, assai apprezzato dai contemporanei sia come valente organista che come acuto teorico. Proprio nell’anno in cui fu eletto, poco più che ventiseienne, maestro di cappella e organista di Santo Stefano, Francesco Nigetti era stato allievo del grande Girolamo Frescobaldi che si trovava all’epoca in Firenze ospite della corte medicea ed il cui lungo soggiorno nella capitale del granducato avrebbe lasciato una profonda impressione presso i contemporanei, destinata a rimanere a lungo nella memoria musicale locale.
79 6 Battista Tettamanti, un sindacalista comasco nel pratese (di Alessandro Affortunati) Nel 1914, scoppiati i tumulti della «settimana rossa» (7-14 giugno), Tettamanti convocò il consiglio generale delle leghe che deliberò di aderire al movimento in corso. La partecipazione dei lavoratori fu massiccia, eccezion fatta per due tessiture dove prevalevano le operaie aderenti alla Lega cattolica del lavoro diretta da Achille Grandi. Tettamanti vide in questo episodio il segno che una parte della classe lavoratrice comasca non aveva più fiducia in lui e, conseguentemente, decise di abbandonare la segreteria camerale. Poco dopo si trasferì a Prato per drigere il settimanale socialista Il Lavoro, le organizzazioni sindacali locali e, personalmente, il movimento cooperativistico della vallata e la Lega laniera di Vaiano.
79 7 Riletture: CREARE di Armando Meoni (di Walter Nesti) Il romanzo si apre su un’armonia scomposta da un malinteso di fondo; si chiude sulle ritrovate sintonie di Norma e Silvio e quindi sul malinteso dissipato. Ma nel momento in cui chiude il romanzo si aprono alcuni interrogativi che il romanzo stesso può suscitare oggi a quasi sessant’anni dalla pubblicazione. La donna può proclamare solo il suo diritto alla creazione ? Soltanto in quell’ambito ristretto la sua vita e la sua personalità possono svolgersi? Armando Meoni con «Creare» ha raccontato la storia di una donna, Norma Mantelli, il cui scopo nella vita era la creazione. Ma ha raccontato anche la storia di altre donne, con altri «destini».diversi dalla creazione.
79 8 Lazzerino da Tormes, una traduzione di Ferdinando Carlesi (di Ubaldo Bardi) Carlesi fu avvinto dalla storia di Lazzerino da Tormes un po’ misteriosa ma molto viva che si proponeva ai lettori e ne fece una traduzione che piacque ai giovani del suo tempo e che piace anche ai giovani d’oggi. Carlesi si pose il problema di rendere il linguaggio aderente alla narrazione e per questo, spesso adoprò parole del gergo parlato popolare che rendevano benissimo il senso e l’humor della narrazione.
79 9 Centro storico e problemi del restauro. Tavola rotonda del Soroptimist di Prato al convegno regionale toscano (di Annamaria Fantappiè, Antonietta Coppola) Da dieci anni il Soroptimist International ha organizzato in maniera più ampia ed efficace le iniziative culturali che sempre hanno caratterizzato questa Associazione secondo le sue finalità e lo spirito del service. Anche nella nostra città è stata tenuta una Tavola rotonda per sviluppare il tema sul centro storico, con la presenza di studiosi ed esperti dell’argomento.
79 10 Notiziario (di Armando Risaliti, Luciano Magnini, Marco Riccomini) Lo chalet di Montepiano – «… Dentro la cassa del vento» – Prospettiva Bisenzio – Fratello Mozart: un convegno, una mostra, due concerti – Restauro affresco palazzo Verzoni-Bizzocchi – Il fiume illuminato – La nuova galleria dei fratelli Farsetti – L’istituto per il ‘700 musicale italiano – L’attività degli «Amici dei Musei».- Cesare Guasti proclamato Venerabile – Ferdinando Castagnoli archeologo – La morte di Otello Monzali
79 11 Mostre (di Franco Riccomini, Nino Ceccatelli) Omaggio a Enrico Coveri – Prato nel mondo. Tessuti pratesi in ambienti esotici, foto di Nino Ceccatelli – Too much or not enough. Contraddizioni e contrasti a New York – «Prato ’91-Autunno» – Opere restaurate tornano al Museo Civico – La poetica delle sfere di Vincenzo Gennaro – Mostra sul Politeama pratese – Le ciminiere di Giancarlo Guarducci – Mostra ricordo per Franco Morbidelli – Salvador D’Urso inventore di sogni – L’ultima scolara del grande Rosai – La condizione umana di Marco Zeloni – Mercatanti e Pomarè a Carmignano – Anna Maria Battaglioli: dipinti a Fossato – Brevi d’arte
79 12 Biblioteca (di Anna Agostini, Annalisa Marchi, Walter Nesti) Ville e dimore di famiglie fiorentine a Montemurlo – Studi in onore di Cesare Guasti 2 – L’alluvione, 4 novembre 1966 – Un secolo di cooperazione di consumo 1891-1991 – Rassegna bibliografica su Ardengo Soffici 1985-1991 – Contributo alla bibliografia pratese – Strani de prada – Métro Boulot Dodo – Contro ogni senso – Le Ballate della Vita – Storia del Sacco di Prato – Annuario del ciclismo toscano 1991 – La città possibile – L’uomo del crocifisso – Antella 1889-1946 – AFT
78 1 Prato nell’esperienza italiana di Fernand Braudel (di Alberto Tenenti) Mentre per il tramite dell’Istituto F. Datini, Fernand Braudel ha operato per fare di Prato la tribuna e lo snodo del dibattito internazionale sul piano della storia economica e sociale, per mezzo della «Storia» egli ha inteso ricostituire plasticamente la vita e l’immagine complessiva della sua operosa e creativa comunità.
78 2 Le tre Parigi di Curzio Malaparte. Paris: 1947/1949. Speranze e scacco (di Jean -Claude Thiriet) All’inizio del suo «Diario di uno straniero a Parigi» Malaparte ha usato quella frase acida e insolente: «Torno infine a Parigi dopo quattordici anni d’esilio in Italia». Siamo alla fine del Giugno del 1947, in effetti quasi quattordici anni dopo il suo arresto, nell’ottobre ’33, quando il suo disarmante candore lo persuase di tornare in Italia, nonostante gli avvertimenti di molti amici, dopo un soggiorno in Francia e in Inghilterra, dove aveva manifestato un fascismo poco tenero verso Mussolini e un accanito antinazismo.
78 3 Documentazione di artisti pratesi per Lorenzo il Magnifico. Una proposta per Filippino Lippi (di Maria Pia Mannini) Il cinquecentenario della morte di Lorenzo il Magnifico che si celebra nel 1992 porta in primo piano la figura di Filippino Lippi, pittore a lui particolarmente caro che affrescò la Storia di Laocoonte (lasciata incompiuta per la morte di Lorenzo) nella villa di Poggio a Caiano e operò nella villa medicea dello Spedaletto, in quel di Volterra, con affreschi ora perduti.
78 4 Santi di Tito e Vincenzo Dandini nella chiesa di San Francesco al Palco a Prato (di Enrica Cassarino) Tra i complessi ecclesiastici sorti in prossimità della periferia di Prato, uno degli esempi più importanti e degni di interesse storico-artistico è costituito, senza dubbio, dalla Chiesa di San Francesco al Palco e dal convento annesso. Le vicende travagliate dell’edificio e i frequenti passaggi di proprietà ebbero ripercussioni letali sull’intero patrimonio artistico, contribuendo inevitabilmente alla dispersione di due dipinti.
78 5 Il Pontormo a Carmignano (di Enrica Cassarino) E’ del Cinquecento l’opera straordinaria – la Visitazione del Pontormo – che si custodisce nella sua parrocchiale, la chiesa di San Michele Arcangelo. Si tratta di una tavola dipinta ad olio, di circa due metri per un metro e mezzo, posta dentro un complesso decorativo seicentesco.
78 6 Epigrafi funerarie e profili biografici di quattro Buonamici (di Cesare Grassi) La famiglia Buonamici, come è noto, è stata una delle più cospicue nella storia di Prato. Nella sua cappella gentilizia, a sinistra dell’altar maggiore nella chiesa di S. Agostino, esistono ancora sei epigrafi in latino su lapidi che ornano altrettanti sepolcri di membri di quella famiglia, tutte lì sistemate verso la fine del Cinquecento dal cavalier Buonamico Buonamici.
78 7 Paolo Dell’Abbaco nei manoscritti di Baldassarre Boncompagni (di Gino Arrighi) Il pratese Paolo Dell’Abbaco, quasi certamente della famiglia Dagomari, sta fra gli scienziati di maggior rispetto fioriti nei secoli del medioevo successivi ai tempi di Leonardo Pisano; e ciò per più motivi chè fu dotto in aritmetica, geometria, algebra, astronomia. Baldassarre Boncompagni, insigne storico delle scienze matematiche, riuscì a formarsi una ricca biblioteca particolarmente dedicata ai suoi interessi di studio; ma purtroppo andò smarrita quasi per intero quella pregevole raccolta di libri e manoscritti.
78 8 Guido Bisori: presupposti ideali e politici (di Giuseppe Nuti) In un libro uscito una decina di anni fa venivano pubblicati e raccolti vari scritti di Guido Bisori, un pratese largamente ed utilmente attivo nella sua città per molti anni. Senatore poi per non poche legislature e sottosegretario agli Affari interni, tanto fece per la sua città come tutti i concittadini ben sanno, vivacemente memori della sua opera e della sua personalità.
78 9 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: l’Ospedale della Misericordia nel Trecento (carestia, peste, Marco Datini) (di Alessandro Assirelli) Dopo aver visto l’opera muraria e l’opera artistica di Frate Francesco di Tieri diamo uno sguardo alla vita dell’Ospedale in quel tempo sfogliando i libri di amministrazione pervenutici. Dalle tante scritture contabili rileviamo quelle più significative.
78 10 Una statua di Roberto D’Angiò a Prato (di Alessandro Assirelli) All’esterno del Palazzo Pretorio, fino a tutto il XVIII secolo, troneggiava imponente una statua di marmo di Re Roberto di Napoli fatta collocare nel 1335 dal Comune, in una nicchia appositamente ricavata da una preesistente finestra.
78 11 Giuseppe Mazzoni: il monumento della discordia (di Franco Riccomini) Dal libro di Franco Riccomini edito da Atanor «Prato e la massoneria 1870-1923» pubblichiamo il capitolo riguardante la collocazione in piazza Duomo del monumento al triumviro pratese Giuseppe Mazzoni, un avvenimento che rivestì carattere di eccezionalità, sia per la figura del protagonista, sia per le polemiche che nacquero intorno alla iniziativa di un gruppo di operai che vedevano in lui un maestro di libertà.
78 12 Notiziario (di Franco Riccomini, Nino Ceccatelli, Simonetta Cavaciocchi) La XXIII settimana di studi dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini» – Passaporto – Un mese con la pittura murale – Restauri alla chiesa di San Martino di Paperino – Francesco Inverni: la poesia del paesaggio – Un addio e un grazie a Corrado Bettarini – La morte di Gastone Breddo: l’ultimo volo dell’uomo della memoria
78 13 Mostre (di Elvio Natali, Franco Riccomini) Cattivik e Kattivissimi alla mostra del fumetto – Praphilex ’91 – Le forme della memoria di Giorgio Polykratis – Una scena emergente – Nove artisti olandesi – Le lito «etrusche» di Alfredo Fabbri – Ritorno di Italo Bolano con il suo «essere isola».- Brevi d’arte
78 14 Biblioteca (di Annalisa Marchi, Giuseppe Nuti, Lucia Pasquetti, Rossella Lippi, Walter Nesti) Invito alla lettura delle memorie di Umberto Brunelleschi – Contributo ad una bibliografia sui comuni della Toscana: Prato – Montemurlo – di castagne e d’altro – «Un bastimento carico di…roba, bestie e uomini di un manoscritto inedito di Filippo Mazzei – Quaderni dell’Immagine Ritrovata. Nuova serie, n.2 Musica e canti – Teatro e teatralità in Gabriele D’Annunzio – Di là dal mare – Passaporto – Prato e i suoi dintorni dalla preistoria al ‘500 – Viandanti – Turismo a Prato dalla Val di Bisenzio al Montalbano – Sentieri dell’Appennino pratese – Pietraserena – AFT
77 1 La piazza ed il palazzo del Comune dal XIII agli inizi del XIV secolo (di Claudio Cerretelli) Nel presente saggio, parte di una ricerca più ampia sugli edifici comunali, sarà analizzato il periodo (fine XIII-inizi XIV secolo) nel quale il libero Comune di Prato, in base ad un organico progetto, si dota di proprie sedi stabili: i palazzi del Popolo e del Comune, e di una nuova piazza tra questi. La zona dei palazzi pubblici diviene così il luogo reale e simbolico del potere cittadino che si rende indipendente.
77 2 Acquisizioni del Museo Civico 1989-’90 (di Maria Pia Mannini, Stella e Giovanna Catani Chiti) Artisti pratesi: i bozzetti di Giuseppe Catani Chiti – Biografia del pittore pratese Giuseppe Catani Chiti
77 3 Giuseppe Mazzoni Gran Maestro e Triumviro (di Franco Riccomini) Nel centoduesimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzoni, triumviro e patriota della Terza Italia, oltre a Gran Maestro della Massoneria, certamente uno dei personaggi più prestigiosi che abbia espresso la città, riteniamo di ricordarlo pubblicando i capitoli che lo riguardano estratti dal libro di Franco Riccomini «Prato e la Massoneria 1870-1923» edito da Atanor. Mazzoni fu anche il fondatore della prima loggia pratese il 27 maggio del 1876 a cui fu assegnato il nome di «Intelligenza e Lavoro».
77 4 Secciano in Calvana. Briciole di storia e antiche fantasie (di Gianni Limberti) I fianchi della Calvana sono ancora coltivati fino quasi in cima, costellati di abitazioni e antichi castellari. A tratti appaiono le grandi ferite delle cave, oggetto di polemiche anche violente fra coloro che vi vedono una fonte di lavoro e di guadagno e coloro che ne paventano l’opera demolitrice in un ambiente naturale ancora abbastanza integro. Nei tempi antichi vi si cavavano quelle pietre biancastre, (macigno della Calvana) che squadrate si vedono ancora nelle costruzioni più antiche.
77 5 Fra cronaca e storia. Il Politeama Banchini (di Mario Bellandi) Bruno Banchini, ritiratosi dagli sferisteri dopo aver accumulato una fortuna, nel corso della prima guerra mondiale iniziava i lavori per demolire una parte dei suoi stabili di via Garibaldi per aprirvi una grande arena a lui stesso intitolata, inaugurata nel maggio 1921. Nel 1925 questa arena verrà trasformata, su progetto dell’Ing. Andrè, in teatro coperto che prenderà il nome di Politeama Banchini.
77 6 I manuali Hoepli e i pratesi protagonisti della grande collana editoriale (di Alessandro Assirelli) Chi e quanti furono i pratesi che riuscirono a scrivere per una casa editrice così prestigiosa e tanto difficile da raggiungere? Per la verità pochi. Qui oltre a ricordare sctittori nostri concittadini, citeremo anche coloro i quali sono stati protagonisti di un pezzo di storia di Prato.
77 7 Notiziario (di Franco Riccomini, Giuseppe Bicci, Marco Riccomini, Rodolfo Tomada) Seminario di studi sul Turismo – Laboratorio di Vainella diretto da Leonetto Tintori. Tecnica, manualità, espressione – L’archivio fotografico storico della Val di Bisenzio – I 75 anni della Biblioteca «Francesco Petrarca» – Giuseppe Mazzoni: politico e massone pratese – Prato per la pace. Cittadini del Mediterraneo. Verso la Conferenza dei Sindaci di tutti i paesi dell’area – «Incontri».all’Associazione «D’altrOnde Sipario club» – Un dipinto della Galleria degli Alberti in mostra a Washington e Toronto – E’ morto il 9 novembre lo scultore Quinto Martini. La scomparsa dell’etrusco – Ricordo di Enrico Coveri
77 8 Mostre (di Franco Riccomini) La collezione del «Pecci» – Il Premio nazionale «Bartolini».a Vaiano – Sassi della Calvana e del Monte Buriano – Alpinismo del passato – Il classico surreale di Hermann Fitzi – Il labirinto dei segni di Diego Saiani – I Graffiti: ultima stagione di Antonio Manzi – Le rose di Burattin – Personale di Anna Sanesi a Empoli – Opere della «Leonardo». Mostre di grafica e di scultura – I grandi silenzi di Marcello Boccacci – Immediati dintorni di Nada Nistri – «Dante Alighieri a 725 anni dalla nascita», frammenti della mostra di libri di Dante Alighieri e di incisioni per le sue opere dell’artista italiano Quinto Martini – La Santa di Prato. Mostra bibliografico documentaria
77 9 Biblioteca (di Rossella Lippi, Susana Marini) Il Museo Civico di Prato – Le lettere di Francesco Datini alla moglie Margherita (1385-1410) – La Villa Medicea di Artimino – Storia dell’acquedotto di Prato – Storie minime – Le stagioni della luna – Una ventata di ricordi – «Ottantanove» – Luigi Dallapiccola, Tartiniana II; Leos Janacek, Sonata; Sergej Prokof’ev, Sonata n.2 op. 94; – «Prato e il suo territorio», depliant; «Prato» , pianta di Prato
76 1 Saluto del Presidente (di Laura Mazzanti Gacci) Compiuti i suoi primi trent’anni, «Prato Storia e Arte» diviene da questo numero la rivista dell’Azienda di Promozione Turistica. Mi piace credere che questo sia un segno di buon auspicio anche per la nuova A.P.T. che muove i primi passi e riceve una eredità così prestigiosa, costruita negli anni con un lungo ed appassionato impegno.
76 2 Il bosco nella microstoria: dall’immaginario al quotidiano (di Annalisa Marchi) Questo breve contributo vuol caratterizzare la funzione del bosco nella Val di Bisenzio.
76 3 Una lapide alle Cascine di Tavola ricorda una visita insolita (di Anna Rita Rossi) Paolo Petrovic e Maria Fjodorovna di Russia furono ospiti di Pietro Leopoldo e Maria Luisa, Granduchi di Toscana, il 9 aprile 1782, due anni prima della data incisa sulla pietra bianca che, murata in alto, abbiamo per caso notato. Mossi da comprensibile curiosità abbiamo consultato i documenti d’archivio relativi all’avvenimento e, con l’ausilio di questi, abbiamo voluto far rivivere uno spaccato di vita di corte a fine Settecento, quando prossimi erano i tempi dei grandi avvenimenti rivoluzionari che cambiarono poi il corso della storia europea.
76 4 La campagna archeologica di Carmignano e Artimino (di Giuseppe Giancarlo Borgioli) Ricorrendo il venticinquennale dell’inizio della campagna archeologica interessante Comeana e Artimino, mi è stato chiesto dalla Azienda di promozione Turistica di Prato di scrivere alcune pagine di testimonianza per la rivista Prato, Storia e Arte.
76 5 Datini e Prato (di Claudio Caponi) Ma torniamo a quel 1955. Federigo Melis, confortato dalla non comune sensibilità dell’allora Sindaco Roberto Giovannini, curò l’allestimento, in Palazzo Pretorio, di una mostra internazionale di documenti dell’Archivio Datini. Francesco di Marco ebbe a spaziare, nelle sue intraprese, su tutti i mercati europei che all’epoca erano accessibili trattando, pur specializzandosi nell’import di lane e export dei rispettivi manufatti, una innumerevole varietà di prodotti.
76 6 “Pane e lavoro !”: i moti del novantotto a Prato (di Claudio Caponi) Sui tumulti popolari che il 5 e 6 maggio del 1898 scoppiarono, improvvisi e violenti, a Prato, in analogia a quanto successe in altre città d’Italia, si è accumulata nel tempo una discreta bibliografia, che ha chiarito i fatti fondamentali, e ha tracciato alcune linee interpretative, ormai consolidate. La disponibilità di alcune importanti fonti inedite, in primo luogo delle sentenze emesse in quell’anno dal Tribunale Militare di Guerra di Firenze, permette oggi una ricostruzione molto più dettagliata della dinamica dei fatti, riaprendo, in un certo senso, il dibattito storiografico sulle cause più o meno remote.
76 7 La guerra di liberazione a Prato: Radio CO.RA. e i partigiani pratesi (di Carlo Pernumia) Radio CO.RA (Commissione Radio) è una trasmittente clandestina che comunica direttamente con le forze armate alleate e con il ricostituito Stato Maggiore dell’esercito italiano.
76 8 Per un sistema integrato dei musei pratesi: primi passi (di Claudio Cerretelli) Il Sistema dei Musei potrebbe collaborare , con gli altri enti istituzionalmente incaricati di questo ruolo, ad una corretta politica per il turismo, che dimensioni e tenga conto delle infrastrutture ricettive (alberghi, ristoranti, ecc.), delle iniziative di vario genere (mostre, concerti, manifestazioni culturali), e che giunga ad indirizzare e programmare la conservazione e il restauro di edifici pubblici e privati, concorrendo così ad aumentare le attrattive della nostra città e i comforts di un soggiorno in essa.
76 9 La calda amicizia fra Armando Meoni e Marino Moretti (di Ubaldo Bardi) Mi è sembrato utile citare alcune lettere del nutrito epistolario Moretti-Meoni che dimostra la lunga e fattiva amicizia cementata dalla reciproca stima e da quel senso dell’umano che esce chiaro dai rapporti fra i due scrittori, Meoni socialista, Marino repubblicano, due uomini che hanno fatto storia.
76 10 I “sonetti in vernacolo della campagna toscana” di Ferdinando Carlesi (di Felicita Audisio) «Sonetti in vernacolo della campagna toscana»: questa , l’intitolazione apposta da Ferdinando Carlesi (1879-1966) ad una raccolta inedita di sonetti in vernacolo, corredata da una lettera che l’autore, rivestendo i panni di un contadino facitore di versi, invia ad un «Lustrissimo so’ Professore». Attraverso un collaudato espediente letterario, lo scrittore pratese rende omaggio alla propria lingua natìa, al vernacolo pratese e, più precisamente, com’è del resto esplicitato nel titolo, a quello del contado, la campagna di Narnali dove egli aveva dei possessi.
76 11 Notiziario (di Francesca Faggi, Giacomo Adami, Giorgio Cozzi, Luciano Coppini) Uno dei tesori segreti di Prato: la Biblioteca Roncioniana – Recuperata la miniatura di S. Stefano – La XXII settimana di studi dell’Istituto internazionale di storia economica «F. Datini» – La biblioteca dell’Istituto di Studi Storici Postali – Ricordo di Ettore Passerin D’Entrèves
76 12 Mostre (di Elvio Natali, Franco Riccomini) Il fumetto della Perestroika e le Sturmtruppen di Bonvi – Praphilex ’90 – Artisti russi contemporanei al Museo Pecci – Le favole mitologiche di Giuliano Pini – Lo scultore Antonio Berti nel chiostro di S. Domenico – I sassi elbani di Silvano Campeggi – La felice stagione di Otello Monzali – Colore e struttura: una linea italiana – Il «classico» d’avanguardia di Rina La Gioia – Frammenti di una vita: incontro con Angelo Galli – Scultura di Balistreri davanti a Pratilia
76 13 Biblioteca (di A. Marchi, Lucia Pasquetti, Mario Bellandi, Rossella Lippi, Walter Nesti) Da Montemurlo a Parigi. Memorie – Ipotesi di città. Ruderi, abusi, sogni tra Firenze Prato e Pistoia – Il territorio pratese nell’antichità – Quaderni dell’Immagine Ritrovata – I cento anni della Filarmonica G. Verdi. Storie della Val di Bisenzio: Luicciana – L’eremita di San Carlo – Cesare Guasti: I centenario della morte 1889-1989 – la Regione cosa, chi, perché, quando, dove – Ciao Toscana. Ti con Erre, Ricerche Studi Progetti della Regione Toscana 21 – La chioccia dai pulcini d’oro – Quindici anni Consiag – AFT – Pietraserena
75 1 Trent’anni per Prato (di Alessandro Lucarini, Claudio Caponi, Claudio Martini, Giampiero Nigro, Giuliano Gori, Giuseppe Nuti, Mario Bellandi, Ottone Magistrali, Pietro Fiordelli, Pietro Vestri, Silvestro Bardazzi) Non si può parlare di «Prato -Storia e Arte», di cui ricorre con questo numero il trentennale di pubblicazione, senza ricordare l’Associazione Turistica Pratese che ebbe vita nel settembre del 1952, anche se l’attività vera e propria iniziò il 21 marzo 1953 con l’apertura dell’ufficio informazioni al n. 24 della centralissima via Ricasoli, in un locale rilevato dalla pellicceria Del Prete.
75 2 Borgo al Cornio e il Castello di Prato dall’880 al 1084 d.C. (di Lorenza Magni) Se Borgo al Cornio era un agglomerato socialmente ed economicamente attivo che andava sempre più sviluppandosi anche in superficie, vicino ad esso un altro borgo indicato come «Castello di Prato», si evolveva di pari passo, finché i due insediamenti si fusero, dando origine ad un unico centro urbano. Il nome di Castello di Prato, compare per la prima volta in una pergamena del maggio 1028, nella quale, Raineri del fu Morando, effettua un launechild con la madre Imitizia, sposatasi in seconde nozze con un certo Enrico al quale egli cede il suo mundio.
75 3 L’incoronazione in San Pietro a Roma di Ludovico IV Duca di Baviera, Re dei Romani, da parte del Vescovo Jacopo da Prato (di Aldo A. L. da Prato) Siamo nell’anno 1322. In Germania alla morte di Enrico VII essendo stati eletti a succedergli Lodovico di Baviera e Federico d’Austria, ebbero inizio gravi lotte fra i due aspiranti al trono, lotte che si conclusero con la battaglia di Muhldorf vinta dal Bavaro.
75 4 Le tre Parigi di Curzio Malaparte (di Jean -Claude Thiriet) L’Italia doveva mancare a Malaparte che, subito dopo aver fatto pubblicare un articolo, quello volutamente anti-fascista nelle «Nouvelles Littéraires» lasciò Parigi e tornò nel suo paese dove fu quasi subito arrestato e inviato al confino.
75 5 Radici e asterischi pratesi (di Francesco Gurrieri) A Mazzone, in una lontana festa de l’Unità – Montaini, le Brigate Garibaldi ti condannano!… – Moore e la nuova «Porta Fiorentina».
75 6 Cesare Guasti e Federigo Ozanam testimoni della carità (di Francesco de Feo) Tanta ammirazione per l’uomo e per l’opera sua di carità, che ancor oggi è fiorente nel mondo, era anche il frutto di una conoscenza diretta: Cesare Guasti e Anton Federigo Ozanam si erano conosciuti nella sede dell’allora appena costituito Archivio Centrale del Granducato, cioè agli Uffizi, il 31 gennaio 1853.
75 7 Notiziario (di Francesco Gurrieri, Franco Riccomini, Giuseppe Nuti) Ritornata la Capsella – Restauri in Cattedrale – Le celebrazioni per il centenario della morte di Cesare Guasti – Soffici celebrato al Poggio – La critica fracassona e l’autenticità dell’impegno di Prato per la cultura artistica – Pietraserena: ricerca e creatività – Ricordo di Giuseppe Giagnoni. Una lezione di vita.
75 8 Mostre (di Elvio Natali, Rinaldo Frank-Burattin) Pittori di casa nostra. Andrea Martinelli, segugio inquieto – Sala medievale di S. Iacopo: nuovo atelier per Primo Tamagnini – L’Immagine Ritrovata. Donne in Val di Bisenzio – Elena e Leonetto Tintori. Mostra a Montemurlo – Ad Villam: un messaggio dalla provincia – Schnabel – Le orditure geometriche di Matteo Balistreri
75 9 Biblioteca (di Marco Riccomini, Rossella Lippi) Cesare Guasti, un erudito nella Toscana dell’Ottocento – Armando Meoni. Saggio per una bibliografia degli scritti conservati nella biblioteca Alessandro Lazzerini di Prato – Le corali e le bande musicali della «provincia» di Prato – S. Maria della Pietà di Prato – Il cardinale Niccolò da Prato – Contributi critici su Romano Bilenchi – Il canto dei ritorni – Spicchi di vita. Racconti pratesi – AFT – Itinerario a Calu – Pietraserena – Una vita pagana: Enrico Corradini dal superomismo dannunziano a una politica di massa – Fosco Giachetti
74 1 Il Collegio Cicognini durante il periodo gesuitico (di Teresa Paladin) La fondazione del Collegio Cicognini a Prato alla fine del Seicento ad opera dei gesuiti trovò come proprio retroterra l’ampliamento di prospettive che la città stessa andava compiendo dal punto di vista sia economico che culturale.
74 2 Un maestro di Domenico Zipoli: Giovan Francesco Becattelli (di Roberto Becheri) Fu senza dubbio a Prato che si ebbe la formazione musicale di Zipoli (poi perfezionatasi presso Casini, Scarlatti e Pasquini) e che si deve attribuire alla scuola di Giovan Francesco Becattelli.
74 3 Il recupero del Manassei (di Fabrizio Mattei) Si è ormai abituati ad indicare come «Manassei» l’edificio, posto nella via omonima e prospettante altresì sulla via Firenzuola e la piazza del Pesce, che il Comune acquistò circa trent’anni or sono in condizioni di elevata fatiscenza. L’edificio è ormai ultimato in ogni sua parte e, non appena esperite le formalità dei vari collaudi, sarà disponibile per un proficuo utilizzo per pubblici uffici.
74 4 Testimonianze sulla casa pratese nel tardo Medioevo. Note sul restauro del cosiddetto Palazzo Manassei (di Eugenio Castellani, Silvestro Bardazzi) Al posto dell’attuale palazzetto neoclassico dovevano trovarsi, in periodo medievale, soltanto costruzioni più basse, di uno o due piani, come è testimoniato dal ritrovamento al secondo piano, sul muro di confine con l’edificio ottocentesco, di due finestre originariamente aperte verso l’esterno.
74 5 Armando Meoni e la critica (di Ubaldo Bardi) La critica ha esaltato Armando Meoni, talvolta diminuito, altre volte messo sugli altari, ma senza che lo scrittore facesse nulla per meritarsi lode e biasimo, perché era talmente modesto ed onesto da siglare solo con «un va bene» o «non sono d’accordo», quello che i critici scrivevano su di lui.
74 6 Nuove giunte alla biografia di Domenico Zipoli (di Renzo Fantappiè) Le poche giunte alla conoscenza della vita di Domenico Zipoli, qui segnalate, sono il frutto di ricerche archivistiche compiute quasi un ventennio fa e sospese per il reiterato diniego di accedere ad alcuni archivi. Intendono recare alla biografia zipoliana il contributo di alcune precisazioni. Esse riguardano il soggiorno a Firenze, a Roma e a Napoli del compositore e organista, la sua partenza per le Missioni, la sua produzione di oratori musicali, la sua famiglia.
74 7 Cesare Guasti. Ricordo biografico a cento anni dalla morte (di Francesco de Feo) Quest’anno si compiono cento anni dalla morte di Cesare Guasti, avvenuta il 12 febbraio 1889 e tracciarne un profilo biografico, più che obbligo di routine, si può qualificare come un tributo di affetto verso un uomo che ha onorato la sua città, Firenze, la Toscana e l’Italia per la sua preparazione storica, letteraria, filologica, erudita, oltre che per la preziosa testimonianza di fede e di integrità morale.
74 8 Persio Nesti a vent’anni dalla scomparsa (di Walter Nesti) Persio Nesti aveva abbandonato Prato nel 1939 e non vi aveva più fatto ritorno. Tuttavia, anche dall’estero, non mancava di interessarsi ai fatti dell’Italia. Il suo vero lavoro era all’Università di Saarbrucken, lavoro che gli valse la stima e l’amicizia dei tedeschi. Era ricercato dai circoli intellettuali, invitato a collaborare ai giornali della regione, a tenere conferenze.
74 9 Il coro della Badia di S. Salvatore a Vaiano (di Dario Conti) Don Placido Tori, Iovi o Tosi secondo altri, che fu abate di questa venerabile Abbazia negli anni dal 1671 al 1672 e per la seconda volta dal 1676 al 1681, fece demolire l’abside centrale, perché pericolante, rifondare e costruire il coro nuovo. Di costruzione molto semplice, in forma rettangolare con volta a botte, illuminato da tre finestre, gli stalli in noce nostrale e senza inginocchiatoi, così Don Placido lasciò il coro.
74 10 Il restauro del coro ligneo di S. Salvatore a Vaiano (di Bruno Santi) Col meritorio impegno di enti e associazioni pubbliche, di imprese private e di singoli cittadini, la chiesa prepositurale di S. Salvatore di Vaiano ha conosciuto negli ultimi anni una serie di restauri che hanno restituito integrità conservativa e – in certi casi – rinnovata godibilità al superstite patrimonio artistico della ex-abazia vallombrosana. L’oggetto di intervento è stato anche il Coro ligneo posto dietro il ciborio novecentesco, rilevante arredo liturgico costituito dai postergali (gli schienali) di forma semplice, a pannelli quadrangolari con lesene di separazione, eppoi dai braccioli dalla tipica terminazione lobata, la cui origine formale risale al medioevo.
74 11 Giuseppe Meoni: antifascista e massone (di Franco Riccomini) Per ricordare degnamente la figura di Giuseppe Meoni pubblichiamo, per gentile concessione dell’autore, il capitolo dedicato al letterato e giornalista pratese, tratto dal volume «Prato e la Massoneria: 1870-1923» di Franco Riccomini, edito da Atanor e di recente in libreria. Si tratta di un profilo biografico di particolare interesse che contiene notizie anche inedite, su uno dei personaggi più prestigiosi che la città abbia espresso in un periodo fra i più tristi della nostra storia contemporanea, quello della dittatura fascista, dalla quale fu perseguitato e della quale fu avversario deciso e intransigente.
74 12 Notiziario (di Alessandro Assirelli, Elvio Natali, Franco Riccomini) L’XI corso di specializzazione «F. Melis» – La XXI settimana di studi dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini».- Apertura del CID/Arti visive – Massoni a convegno per ricordare Giuseppe Meoni – Gemellaggio Wangen-Prato – Due artisti che scompaiono: Gino Brogi e Sergio Fiaschi
74 13 Mostre (di Elvio Natali, Giada Fossi) Fumetto ’89 – Praphilex ’89 – Paesaggio nella miniatura – La pittura di Piero Paoli – L’immagine corale. Opere di Mario Lupo – Spazi ’88 – Le sculture di Giancarlo Pomarè – Una scuola DOC: la Leonardo – Prato e la neve nei «silenzi» di Guarducci – Enzo Cucchi – Le «volute».di Arrighini al Palazzo Novellucci – Nello Sguanci: quindici anni dopo – Sottosviluppo: problema aperto. Etnofotografie di Nino Ceccatelli – Andreini per il popolo Saharawi – Furlani: i «frammenti di gesso» – Con Cipolla: aspettando e oltre – Il «naturalismo pensato» di Pancani
74 14 Biblioteca (di Caterina Santi) Armando Meoni. La vita e le opere – Composizioni per organo – Prato al cinema – Industria e commercio nella toscana medievale – A Prato vedere i Corot – Itinerario spirituale di Cesare Guasti – Americo Mazzotta – Poesie d’amore e d’odio – L’ABC del campioncino – Siro Nutini, fotografo a Vernio – Restauri del museo civico 1988 – Crisi e ristrutturazione dell’industria toscana – La scorciatoia – AFT – Le donne – Chiesa di S. Maria a Capezzana
73 1 Il Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci”. La mostra inaugurale “Europa oggi” (di Elvio Natali) «Europa oggi».(tale è il titolo della rassegna) con i suoi trentadue artisti di dieci paesi europei, è un’esposizione parziale, – comunque singolarmente denotativa dell’arte degli anni più recenti, scaturita dalla volontà di aggiornare e quindi superare la sperimentazione novecentesca con i suoi moduli storicizzati, divulgati da una stratificazione critica agguerrita e informatissima.
73 2 La situazione del patrimonio fotografico in Italia e i programmi dell’Archivio Fotografico Toscano (di Sauro Lusini) Ufficialmente l’Archivio Fotografico Toscano si è costituito nel 1985 venendo aperte nel maggio di quell’anno alla consultazione le sue raccolte ordinate e la biblioteca specializzata di fotografia. Si trattava ovviamente di un inizio e il materiale disponibile per la consultazione era un primo nucleo destinato ad allargarsi con il tempo secondo quello che era (e resta) lo spirito più autentico e genuino del progetto: di nascere legato a un programma di lavoro e non in funzione della sistemazione e della valorizzazione di un fondo già posseduto.
73 3 Scheda (di Tosca Stoppioni) L’Archivio dispone oggi di un patrimonio di immagini la cui valutazione complessiva è di circa 30.000 unità tra positivi e negativi provenienti in gran parte da privati che hanno o depositato o donato o venduto i Fondi di loro proprietà, perché divenissero di utilità pubblica.
73 4 Il museo di fisica e scienze naturali del Liceo classico Cicognini (di Anna Maria Fantappiè) Nuova sede, dal recente 1972 per il Liceo classico, in via Baldanzi. Quanto al materiale scientifico, paziente e lunga fu la sistemazione delle collezioni di scienze naturali, già ultimata da vari anni.
73 5 Gli allievi nella storia del “Cicognini” (di Ottone Magistrali) Per frequentare il Cicognini bisognava essere «di onorevole e civile nascita» così come recitava il regolamento che, a tal proposito, si conservò fino al 1848.
73 6 Le tre Parigi di Curzio Malaparte. Parigi a vent’anni (1918/1919) (di Jean -Claude Thiriet) «Nel marzo del 1919 fui destinato a prestar servizio presso il Consiglio supremo di guerra a Versailles: mi trovai così sbalestrato, di colpo, nell’ambiente elegante, dilettantesco e superficiale delle missioni militari e delle delegazioni diplomatiche, che formavano il mondo della Conferenza della Pace». Così scriverà Malaparte nella Autobiografia.del ’44.
73 7 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi. L’Ospedale della Misericordia nel Trecento (di Giuseppe Bologni) Il tempo necessario per la costruzione del pellegrinaio nuovo dev’essere stato più di un decennio perché da un libro di uscita di denari dal 1345 al 1349 si trovano annotati fino al 15 giugno del 1347 vari pagamenti per l’acquisto di materiale e per retribuire la mano d’opera.
73 8 La Misericordia di Prato nel Quattrocentesimo della fondazione (di Giampiero Guarducci) Il sacro Cingolo è divenuto, ormai da secoli, un legame stretto che unisce indissolubilmente la città civile alla città religiosa ed in questa seconda metà del Cinquecento la pietà mariana di Prato si manifesta anche con la devozione alla Santa Casa di Loreto.
73 9 Quel 1809 (di Annalisa Marchi) Gli insorti del 1809 vengono sconfitti dalla truppa francese che giunge a Prato: fin dal primo momento si delineano gravi atti di repressione. Un testimone, A. Gianerini, lasciò scritto che appena i gendarmi vedevano uomini in circolazione, li arrestavano «e subito li fucilavano senza processo delle giustizie, e senza confessione li ammazzavano in mezzo alle strade su li campi, nelle case e capanne senza scrupolo di nulla, nemmeno della giustizia di Dio».
73 10 Anchise Ciulli: storia di un anarchico (di Claudio Caponi) La presenza di un nucleo anarchico, sia pur modesto per qualità e per quantità, è segnalato anche a Prato, nella breve ma intensa esperienza della Prima Internazionale Anarchica, che trova in Italia e specialmente in Toscana un’ampia diffusione, dopo i fatti della Comune di Parigi.
73 11 La settimana di studi dannunziani. “Teatro e teatralità” (di Livia Draghici) Di recente la ricorrenza dei cinquant’anni dalla morte di Gabriele D’Annunzio ha suggerito alla Biblioteca comunale «Alessandro Lazzerini» la possibilità di offrire il proprio contributo organizzando una «Settimana di studi dannunziani».sul tema «Teatro e teatralità», per la quale sono stati interpellati sia critici e studiosi esperti in materia dannunziana sia noti attori teatrali italiani.
73 12 Note sulla Direttissima. A proposito di un documento inedito sulla storia della ferrovia Bologna-Prato-Firenze (di Andrea Giuntini) Nello studio dedicato alla storia della ferrovia Direttissima Bologna-Firenze pubblicato alcuni anni fa, ad un certo punto facevamo cenno ad un tentativo operato dalla banca francese Crédit Mobilier Francais di entrare nell’affare della costruzione della linea. Ma rimane aperta la questione riguardante la discriminazione operata nei confronti del Crédit Mobilier, che neanche in seguito riuscì mai a rientrare nell’affare.
73 13 Notiziario (di Antonella Nannicini, Bruno Santi, Gabriele Giacomelli, Giuseppe Bicci, Niccolò Rositani, Simonetta Cavaciocchi) Nuova organizzazione turistica – Nuove cariche all’Istituto «F. Datini» – Inaugurato il centro d’arte contemporanea «L. Pecci».- Celebrazioni zipoliane – Gabriele d’Annunzio. Teatro e Teatralità – A Sergio Lepri il 39° Premio Letterario Prato Europa – Gemellaggio Prato-Wangen – Farmacia cooperativa di Vaiano: 80 anni – Leonetto Tintori per il Monastero di S. Clemente in Prato – Il nuovo organo della Chiesa di S. Francesco – Un restauro a Montemurlo. La Pietà nella Compagnia di San Giovanni Decollato e una proposta per Michele delle Colombe – Polimoda – Associazione «Curzio Malaparte»: una volontà rispettata – VI seminario «Posta e Paleografia»
73 14 Mostre Un parco museo per Quinto Martini – L’inquietudine di Edo Pecchioli – Le grandi tele di Nada Nistri – Urso e la Val di Bisenzio – Rachilik: l’uomo si fa paesaggio
73 15 Biblioteca (di Giacomo C. Bascapè) Prato e la massoneria, 1870-1923 – L’Archivio postunitario del Comune di Prato. Inventario – Tradizione, usi e folclore del culto mariano in Prato – Reperti industriali – L’area pratese era così…collezione di rare cartoline – I porti come impresa economica – Prodotto lordo e finanza pubblica, secoli XII-XIX – Catalogo della mostra «Posta e postini nella documentazione di un mercante della fine del Trecento» – Il carteggio di Anton Francesco Gori – La farmacia cooperativa a Vaiano. Ottant’anni di vita 1908-1988 – Il Plagio – Antichi apparecchi del gabinetto di fisica del liceo ginnasio Cicognini di Prato – Due sonetti alfieriani nella Galleria degli Uffizi – Bollettini dell’ultimo delirio – L’ultimo pezzo della Torre di Arnolfo – Verbale di ultimazione – Io: Chi? Adolescenti alla scoperta di sé – Luci al tramonto
72 1 Un’esperienza di ricerca collettiva: Prato. Storia di una città (di Elena Fasano Guarino) All’unitarietà ed all’organicità dell’opera, Fernand Braudel teneva moltissimo, fino a vedervi una condizione ed un criterio fondamentale della sua riuscita. E tuttavia non è sembrato mai preoccupato della pluralità delle voci, impegnato come era anche a Prato in un lavoro sostanzialmente seminariale di discussione, di confronto, di concreto lavoro collettivo.
72 2 Federigo Melis e Fernand Braudel: un ricordo (di Giuseppe Parenti) Il «Centro» di Prato perde la sua originaria qualificazione di «medievale», non condivisa da Braudel ma centrale nel disegno originale di Melis e nella opinione di amici dei quali aveva già ottenuto il consenso; e, finalmene, nel 1969, l’impresa – che ormai può chiamarsi Melis-Braudel – diviene L’Istituto internazionale di storia economica Francesco Datini, del quale or ora è stato celebrato il ventesimo anno di attività.
72 3 La pianta della Contea di Vernio (di Carla Chiodini, Daniela Chiaramonti, Elena Sodini) Nell’ambito di una ricerca svolta negli archivi della famiglia Bardi di Vernio, è stato possibile visionare e studiare, grazie anche alla cortesia dei proprietari, una carta del Feudo di Vernio datata 1780, forse l’unica nel proprio genere, che costituisce un elemento importantissimo per lo studio del territorio.
72 4 I dittami e gli acanti della memoria, 14 sonetti di G. D’Annunzio su Prato (di Giuseppe Nuti) I quattordici sonetti che Gabriele D’Annunzio dedicò a Prato furono pubblicati col titolo «Le Città del Silenzio» nel fascicolo della «Nuova Antologia».uscito con la data del 1° dicembre 1902.
72 5 Pier Giovanni Francesco Pieri (1699-1773) (di Gabriele Badiani, Mara Visonà) L’artista pratese del Settecento a cui alludiamo, è lo scultore, medaglista, plasticatore di cere Giovanni Francesco Pieri.
72 6 Il nuovo Museo civico di Prato (di Alessandro Pasquini) Il Museo civico sarà un fatto nuovo, anche, dal punto di vista concettuale e funzionale con il passaggio della linearità della Galleria Comunale (rivolta esclusivamente al momento storico artistico) ad un museo articolato in più sezioni, ognuna delle quali sarà come un grande capitolo monografico che vedrà i propri reperti organizzati in base alla loro valenza principale.
72 7 Introduzione al mobile pratese (di Giuseppe de Juliis) La recente mostra sull’Artigianato del legno a Prato: «esempi delle Collezioni civiche e private», tenutasi nelle sale del palazzo Pretorio a cura del Museo Civico, ha evidenziato la complessa vicenda artistica dei «legnaioli» pratesi. A loro dedichiamo questo primo contributo sulla storia del mobile pratese.
72 8 Antonio Marini pittore (di Mario Bellandi) Ricorre quest’anno il secondo centenario della nascita di Antonio Marini che operò con grande successo, come pittore e restauratore, in pieno periodo neoclassico. Fra le cose più notevoli ricordiamo alcuni ritratti per la Sala del Capitolo di Prato, una crocifissione per Cesare Guasti, il Cristo dell’Uova e la Madonna dei Simboli per Leopoldo II.Ma a fianco della sua attività di pittore, si svolge di pari passo, intensa e partecipe quella di restauratore.
72 9 L’uomo del libro (di Giuseppe Vannucchi) Quando il professor Giuseppe Nuti fu chiamato a dirigere la locale biblioteca civica, trovai la cosa giusta e naturale: per me e per tanti altri pratesi egli è stato sempre l’uomo del libro.
72 10 Notiziario (di Luciano Santini, Simonetta Cavaciocchi) La Prato dei miei ricordi – La XX Settimana di studio dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini» – Donazione Seifert all’Istituto di Studi storici postali – Balistreri in banca – Ultima cena. Un affresco di Antonio Manzi in S. Clemente – Ricordo di Enrico Pecci
72 11 Mostre (di Paolo Chiozzi, Roberto Becheri) Dagli Appennini alle Pampas – Praphilex ’88 – I Saharawi – Omaggio a Guttuso – Rinati Coloranti di Cinzio Cavallarin – I «muri» di Assolari – Il «cuore».di Burattin – Giovanni de’ Bardi e la «Camerata». Mostra a Vernio
72 12 Biblioteca Avventure di un capitano di sventura – I Lorena a Firenze e in Toscana – 1897-1987: 90 anni di storia con la Camera del Lavoro di Prato – L’Immagine Ritrovata. Quaderno n. 5. Guerra e società – Gaetano Bresci – Aldo Palazzeschi, Giuseppe Prezzolini. Carteggio (1912-1973) – AFT
71 1 La storia di Prato: un cambio di scala (di Alberto Tenenti) La storia di Prato è sintetizzata in un imponente lavoro che si dispiega in quattro robusti volumi, uno dei quali in due tomi. Il 1986 ha visto la pubblicazione del secondo volume, che rintraccia la trasformazione del mondo pratese lungo i secoli dell’età denominata moderna e cioè il Cinquecento, il Seicento ed il Settecento.
71 2 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: l’Ospedale della Misericordia nel Trecento (di Giuseppe Bologni) Il nuovo rettore, Francesco del fu Tieri, si trova subito nella necessità di avere nuovi locali pro consolatione infirmorum masculorum essendo ormai insufficienti quelli esistenti per la continuazione dell’opera per cui l’ospedale era stato fondato. In un libro cartaceo del 1334, ritrovato nel 1560 da Alessandro Guardini e tuttora esistente, viene descritto tutto quello che riguarda la costruzione di questo nuovo edificio, cioè del pellegrinaio nuovo.
71 3 Orientamenti politico-ecclesiastici di monsignor Scipione de’ Ricci Vescovo di Pistoia e Prato (di Teresa Paladin) L’attività riformistica del vescovo Scipione de’ Ricci, concertata con Pietro Leopoldo o perlomeno condotta con l’approvazione del sovrano, fu ispirata dal suo orientamento ideologico-religioso fondamentale: l’adesione alle idee della teologia giansenista di fine ‘700. Il giansenismo italiano si configura nell’incontro con dottrine gallicane ed antiromane, quale resistenza al ruolo storico-ecclesiale dell’autorità pontificia.
71 4 Guido Perini un sindacalista in doppio petto (di Claudio Caponi) Guido Perini, piegatosi per questioni di opportunità al regime fascista, ma non asservitosi del tutto ad esso, si illuse probabilmente di poterlo usare come uno strumento di affari, realizzando attraverso il corporativismo la pace sociale. Sognò un avvenire che vedesse».insieme affratellati industriali ed operai in una armonica e indissolubile collaborazione per la sempre maggiore prosperità e grandezza» della sua amata Italia.
71 5 Alberto Casella commediografo (di Mario Bellandi) Alberto Casella, letterato e commediografo, si formò anch’egli nelle prestigiose aule del Cicognini. Nel teatro del collegio si vedrà recitare nei drammi di Paolo Ferrari ridotti per soli uomini. Nel 1921 esordisce come autore teatrale con «Vautrin» a cui segue due anni dopo «Prometeo»: queste opere prime gli danno subito la notorietà e sono giudicate favorevolmente dalla critica. Ma la sua fama si affida soprattutto a «La morte in vacanza».una favola tragica dal significato drammaticamente satirico: è l’avventura del dio della morte disceso tra gli uomini e le donne di questa vita terrena.
71 6 Meoni e Malaparte (di Roberto Toppetta) Per gentile concessione della Cassa di Risparmi e Depositi di Prato siamo lieti di pubblicare un capitolo della monografia su Armando Meoni di Roberto Toppetta, che sarà prossimamente pubblicato a cura delle Edizioni del Palazzo.
71 7 Malaparte trent’anni dopo (di Caterina Santi) L’approfondimento critico della figura di Malaparte è passato – nell’occasione del trentennale della morte – attraverso diverse tappe significative: le moste, gli incontri con le scuole, il Convegno, la tavola rotonda, la proiezione del suo film, la rappresentazione scenica.
71 8 Agostino Ammannati: un ricordo (di Giuseppe Nuti) Il Professor Ammannati è stato per vari decenni un simpatico personaggio nella nostra città e le era anche assai affezionato, ma non era pratese. Lo sanno tutti: era nato al Pratello, tra Calenzano e la Calvana. A Prato, dal 1944 in poi, per più che trent’anni, diede il meglio di sé. Accanto alla scuola, negli anni migliori dell’insegnamento pratese, svolse, prima una breve ma vivace esperienza politico-amministrativa a Calenzano, come consigliere comunale e come Assessore, poi a Prato, varie iniziative parascolastiche non ancora dimenticate in città.
71 9 Testimonianze su Arrigo del Rigo (di Armando Meoni, Gino Brogi, Quinto Martini) Nel 1981, in previsione di una mostra da dedicare al pittore Arrigo del Rigo di cui stava per ricorrere il cinquantenario dell’immatura scomparsa, il presidente dell’Azienda di Turismo dr. Pietro Vestri, chiese a Gino Brogi, Quinto Martini ed Armando Meoni di ricordare l’artista con una testimonianza scritta. La mostra, per circostanze impreviste, fu poi realizzata in forma più ridotta e gli scritti rimasero inediti. Non persero ovviamente significato e si propongono adesso come contributo alla biografia di un artista emblematico delle aspirazioni e delle crisi della sua generazione.
71 10 Notiziario (di Bruno Santi, Giuseppe Bicci, Simonetta Cavaciocchi) Premio per il fumetto all’Azienda di Turismo – La tradizione dell’8 settembre: Corteggio Storico – Andreini, un artista in piazza – Prato per la pace. Gemellaggio con la città austriaca di Ebensee – La Camera di Commercio Italia-Cina – Il dipinto della Madonna di Giovanni M. Butteri nella Propositura di Vaiano e il suo restauro – Restauri in S. Maria a Colonica – In ricordo di Mauro Miliotti, dedicata una strada al marinaio pratese – L’ambasciatore di Francia a Prato – Un dipinto a S. Giusto – Il 38° premio letterario «Prato Europa».
71 11 Mostre (di Franco Messina, Franco Riccomini, Lorenzo Papi, Nino Ceccatelli, Rodolfo Moscardi, Silvestro Bardazzi) «Il grande Ferro Celle».di Burri – Monumento al vento – Andrea Martinelli: dipinti, disegni, affreschi – Mostra della Marina Militare – Itinerario mariano pratese. Mostra al Museo dell’Opera del Duomo – Aria d’Europa: De Chirico, De Pisis – Quinto Martini, sculture per un museo – Indonesia: forme, luci e colori – Scuola libera del nudo – Nada Nistri a Fiesole
71 12 Biblioteca Studi di storia economica toscana nel Medioevo e nel Rinascimento – La Banca pisana e le origini della banca moderna – Francesco di Marco Datini, un mercante e la sua città – Carteggi di Cesare Guasti – Catalogo dei periodici pratesi II, 1900-1943 – Mestieri del bosco e migrazioni stagionali – Il sacrificio di Prato sull’ara del terzo Reich – Irma ed Emma due grandi del teatro italiano – AFT – Seppelliscimi con la mia chitarra sotto la rena
70 1 Inediti nel territorio pratese: il Seicento (di Maria Pia Mannini) Agli inizi del Seicento nel territorio pratese ricche e articolate sono le tendenze artistiche presenti, anche se permangono, in pittura, gli schemi regolari e devoti di Santi di Tito, interprete ideale della ricristianizzazione delle campagne nel periodo post-tridentino.
70 2 Un museo d’arte contemporanea a Prato (di Maria Teresa Bettarini) Prato dà vita ad un Centro per l’arte contemporanea con un programma, già nelle premesse, di respiro internazionale. L’edificio è costruito da un imprenditore locale, Enrico Pecci, e donato alla città in memoria del figlio Luigi. La collocazione urbanistica, una una zona di nuova espansione vicino al casello autostradale Firenze-Mare, esprime già lo spirito di apertura alle comunicazioni.
70 3 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: l’Ospedale della Misericordia nel Trecento (parte seconda) (di Giuseppe Bologni) Signorello del fu Martini, sano di mente e di corpo, con il suo testamento del 19 marzo 1312, dopo aver fatto un legato di 40 soldi ai Frati Minori di Prato perché alla sua morte celebrassero delle messe in suo suffragio, lasciava Donna Maria sua figlia per tutto il tempo della sua vita usufruttuaria di una casa con corte, orto e resedio posta in Prato nel borgo detto di Porta di Capo di Ponte in Calimala e di un appezzamento di terreno. Dopo la morte di Donna Maria si doveva fondare nella sopraddetta casa un ospedale per accogliere infermi, indigenti e pellegrini, amministrato dal comune di Prato, il quale avrebbe eletto uno o due rettori, e mantenuto con le rendite del sopracitato terreno.
70 4 I laghi e le ghiacciaie dietro la chiesa di San Rocco (di Giuseppe Nuti) Spesso si narrava come in quei verdi fossi umidi e tra quei rossi mattoni, molti anni prima, si era veduta l’acqua limpida della prossima gora farsi duro e candido ghiaccio nelle notti serene di gennaio.
70 5 Raoul Diddi e la Jungla, contributo alla storia di un pratese “difficile” (di Morena Pagliai) Raoul Diddi, intellettuale, poeta, organizzatore culturale, polemista, nato e vissuto a Prato fino al 1950. Se ne andò da Prato nel 1950 per stabilirsi a Firenze dove morì sette anni dopo.
70 6 Profili pratesi: Corrado Bettarini, Gino Brogi (di Giuseppe Nuti) Profili di Corrado Bettarini e di Gini Brogi
70 7 Dieci anni di fumetto a Prato (di Franco Riccomini) A Prato, nell’estate del ’77, in un negozio di fumetti di antiquariato in piazza del Duomo, alcuni appassionati coltivano l’idea di organizzare una manifestazione che accolga nuove istanze di un mass-media allora in auge, basata però sugli aspetti culturali del fenomeno. La proposta è accolta dall’Azienda Autonoma di Turismo, convinta allora come oggi, di assolvere i suoi doveri di istituto in maniera completa varando una manifestazione articolata sulla fumettistica mondiale, volutamente tralasciando ogni aspetto commerciale, proprio per privilegiare il messaggio, anche il confronto con altre realtà, legate alla tradizione, alla cultura ed al folklore di un popolo.
70 8 Bisenzio e oltre il duemila. Appunti per un poema (di Raffaello Pecchioli) Fiume noto alle lettere; dalla citazione dantesca alle novelle del Firenzuola, dagli studi di Galilei ai versi di Tommaseo e D’Annunzio, alle pagine di Malaparte e Armando Meoni.
70 9 Notiziario (di Carmine Compagnini, Daniele Piacenti, Francesco Neri, Luciano Santini) Museo storico per la città – Progetti per il Bisenzio, parco fluviale per la città – Cento anni di vita del «Buzzi» (1886-1986) – Successo dell’Orchestra da Camera Fiorentina – L’Associazione Culturale«Cesare Guasti» – Restaurata la tavola del Nome di Gesù – Coppa Davis a Prato – Raduno delle Confraternite Liguri a Prato – La XIX settimana dell’Istituto Internazionale di storia economica «F. Datini» – Giorgio Mori nuovo presidente del comitato scientifico dell’Istituto Datini – J.C.I. European Multi Twinning. L’informatica in Europa – Il turismo in Italia – Prato Hotels – Prato alla B.I.T.
70 10 Mostre (di Franco Riccomini) Immagini della città, grafica di artisti pratesi contemporanei – Praphilex ’87 – Fumetti Belgi al X Convegno pratese – Paisajes y fragmentos, fotografie di Marcela Garcia – Giuliano Pini, l’edificio del sogno
70 11 Biblioteca Tommaso di Piero Trombetto: aspetti della pittura pratese (1485-1530) – Il Papa a Prato – Carteggi di Cesare Guasti X – L’uomo della famiglia. Il servo di Dio Cesare Guasti terziario francescano – L’angiolina di Cesare Guasti – Da cinquanta anni al servizio dei poveri – Il tempo di Don Milton Nesi. Cinquant’anni di cronache religiose, sociali e politiche a Prato (1912-1964) – L’arte del Rinascimento. Filippo Lippi. Gli usi, i costumi, gli avvenimenti che accompagnarono la vita del grande pittore – L’Arlecchino del Re Sole. La vita e il teatro di Evaristo Gherardi – Catalogo dei periodici pratesi II (1900-1943) – (1886-1986) Cento anni dell’Istituto Buzzi – Trasporti e sviluppo economico secoli XII-XVIII – Parco Bisenzio. Rivisitazione e riuso di un fiume urbano – Le ceramiche di Antonio Manzi
69 1 Al teatro (di Giuseppe Nuti) La mia iniziazione teatrale era avvenuta vari decenni prima, al nostro «Metastasio», nel febbraio del 1930. Come tutti i pratesi, anche i bambini, ne avevo sentito raccontare meraviglie. Ripetevo, frasi spezzate e smozzicate di opere sentite anni prima da questo o da quello dei miei familiari…
69 2 I miei incontri con Armando Meoni (di Antonio de Lorenzo) Quando nella benemerita Società Fiorentina di «San Giovanni Battista», sotto la pressione dell’avv. Carlo Alberto de’ Lapi, la deputazione mi elesse vicepresidente ed io organizzai un premio nazionale di narrativa intitolato al Santo Patrono della città, l’amico Armando Meoni accettò di buon grado di far parte della giuria.
69 3 Autocritica di uno scrittore per ragazzi (di Armando Meoni) Ho l’impressione di apparire dinanzi a voi piuttosto sconosciuto quale scrittore di libri per ragazzi o per la gioventù.
69 4 Raoul Diddi (di Ubaldo Bardi) Diddi aveva fondato a Prato nientemeno che una rivista letteraria il Bacchino. Raoul Diddi frequentava gli ambienti culturali della sua città e di Firenze; lo si poteva trovare in casa di Armando Meoni o in quella di Giovanni Papini o di Nicola Lisi, sempre indaffarato a discutere e commentare.
69 5 Il rosso e il nero. Vite parallele dei fratelli Targetti (di Claudio Caponi) Raimondo Targetti, primogenito, fu «padrone del vapore» , si rivelò imprenditore illuminato, aperto al nuovo, laico, provvisto di una sensibilità associativa particolare, organizzatore industriale sagace, tecnico ed economista laniero di livello nazionale. Fu forse il personaggio di maggiore spicco espresso nel primo Novecento dall’imprenditoria locale. Di tutt’altri panni si vestì Ferdinando Targetti. Romanticamente, e con grave scandalo dei benpensanti, fece una scelta di vita radicalmente diversa, rinunciando alla guida delle aziende di famiglia per seguire una vocazione precoce ed irresistibile alla politica.
69 6 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi. L’ospedale della Misericordia nel Trecento (di Liuba Giuliani Mauro) Era il tempo in cui con grande fervore era sentito anche in Prato il movimento penitenziale soprattutto sotto l’impulso del diffondersi del francescanesimo. Gli appartenenti a questo movimento erano chiamati pinzocheri. Alcuni di questi penitenti vivevano la penitenza individualmente, uti singulae, altri in associazione, in un gruppo che andava sotto il nome di Regula coniungatorum che in sostanza era il Terz’Ordine francescano.
69 7 La canonizzazione di Santa Caterina de’ Ricci. Usanze letterarie del ‘700 a Prato (di Liuba Giuliani Mauro) Lo studio di un carteggio riporta alla luce due usanze celebrative del XVIII secolo: i sonetti e le iscrizioni. Si tratta di usi – peraltro poco conosciuti – che può essere interessante sottolineare. Nel settembre del 1746 a Prato si fece gran festa pe la canonizzazione di S. Caterina de’ Ricci, decisa da Papa Benedetto XIV.
69 8 Un pratese del Seicento: Cristoforo Ceffini (di Giampiero Guarducci) Ricordato quale parsimonioso amministratore delle finanze del Comune di Prato all’epoca della peste del 1630-32, quando lo troviamo provveditore di sanità, Cristoforo Ceffini fu anche un cronista di prim’ordine che ci ha tramandato, nel suo Libro della Sanità, uno dei quadri più completi ed attendibili fra tutti quelli che descrivono una città assediata da quella peste che è cornice ai Promessi Sposi.
69 9 Un pratese tra ‘8 e ‘900: Giulio Giani (di Giampiero Guarducci) Dobbiamo a Giulio Giani il merito di aver fondato quella Società Pratese di Storia Patria editrice del famoso Archivio Storico Pratese, miniera preziosa sia per quanti hanno fatto della ricerca storica una professione sia per quanti ne hanno fatto un motivo di intima soddisfazione.
69 10 La biblioteca popolare “Petrarca” a S. Ippolito di Vernio (di Manfredo A. Robazza) La Biblioteca popolare Petrarca di S. Ippolito di Vernio rappresenta, per il suo carattere e per le sue finalità di diffusione della cultura fra il popolo, la degna continuatrice dell’opera iniziata da Antonio Bruni che nel 1861 aveva fondato in Prato la prima Biblioteca popolare italiana.
69 11 Le dolci acacie di San Giusto (di Giuseppe Nuti) Il volumetto che il Guarducci ha pubblicato lo ha intitolato alle acacie, nome di piante numerose, gigantesche e lussureggianti come certune dei tropici americani, curiose come certune d’Africa. Ma non pare che il buon Guarducci pensi a tali essenze. Per lui le acacie sono le mimose che si offrivano alle ragazze e che figurano anche in versi del Pascoli, o quelle belle e verdi che nascono sugli argini della Bardena, del Calice.
69 12 Notiziario (di Giuliano Gori, Giuseppe Giagnoni, Manfredo A. Robazza, Simonetta Cavaciocchi) Mario Bellandi o il turismo a Prato – Presentato il primo volume della Storia di Prato – Seminario «Posta e paleografia» – Arte Estate 1986 – Il parco della pace. Inaugurate ceramiche di Vulcanescu – Settantesimo della biblioteca «Petrarca».- Corso di specializzazione di storia economica «F. Melis» – Norberto Bobbio a Prato – Il sinodo di Scipione. Convegno di studi nel bicentenario – Un francobollo per la villa Medicea di Poggio a Caiano – Premio Letterario Prato – Palazzo Verzoni Bizzocchi. Nuova campagna di restauri. L’impegno dell’Unione Commercianti – Restauri a Vaiano – Le origini dell’Avis a Prato – Sergio Coppini: 50 anni di foto – Fausto Melotti – Henry Moore – Giuseppe Marchini, una vita per il patrimonio artistico
69 13 Mostre (di Franco Riccomini, Lanfranco Colombo, Paolo Chiozzi) Prato: suoni e immagini di una città – Da Pio IX a Pio XII. Cent’anni di Vaticano dall’Archivio Felici – Strade e auto della Danimarca – Bruno Saetti – Mihu Vulcanescu – Posta e postini nel ‘300. Mostra a Palazzo Datini – Domenico Coppi. Una città nell’obiettivo – Ville antiche nel suburbio di Prato. Foto di Nino Ceccatelli – Carmelo Cappello – Igor Mitraj – Tanzi
69 14 Biblioteca Prato, storia di una città – Riforme ecclesiastiche e resistenze sociali – Materiali per una bibliografia italiana di Federico Garcia Lorca – L’archivio storico del Convitto Nazionale Cicognini – L’archivio storico del Comune di Montemurlo – Contadini e fattorie – La villa di Poggio a Caiano – Prato fra storia e cronaca. Gli ottant’anni della Croce d’oro – Mazzei Gazette, quadrimestrale di politica, cultura economia e scienza dell’Associazione Filippo Mazzei – AFT, semestrale dell’Archivio Fotografico Toscano
68 1 Il soffitto del pulpito di Donatello nel Duomo di Prato (di Piero Morselli) Il recente restauro del soffitto ligneo del pulpito di Donatello e Michelozzo all’esterno del Duomo di Prato, è lo spunto per questa breve nota in cui vorrei ripercorrere le fasi costruttive della struttura, chiarificando inoltre alcune inesattezze di cronologia e di attribuzione.
68 2 Un saluto a Giuseppe Giagnoni (di Giuseppe Nuti) Il Giagnoni ha visto l’uomo nel più vasto mondo di una natura misurata e bellissima. La natura l’ha vista come fattura di un Dio giusto e sereno. Ha sempre saputo che l’uomo può migliorare, entro certi limiti, la propria vita e quella degli altri, con l’energia, l’attività indefessa, la serietà, sempre però ispirate da intelligenza e da bontà.
68 3 La storia della Val di Bisenzio attraverso l’esame dei casi giudiziari. La contesa in ordine alla feudalità dei fitti pagati dagli uomini di Vernio ai conti Bardi (di Giuseppe Piccioli, Vittorio Bologni) Il contributo che i casi risolti dagli organi giudiziari hanno apportato all’evolversi della storia non è certo indifferente. L’idea di una storia della Val di Bisenzio attraverso l’esame dei casi giudiziari vuole essere un tentativo di recupero di una fonte preziosa di informazioni, frequentemente dimenticata, quali i repertori, le raccolte di giurisprudenza e gli scritti forensi in genere. Sembra opportuno iniziare questo tentativo di ricostruzione della storia della Val di Bisenzio attraverso l’analisi della contesa in ordine alla feudalità dei fitti pagati dagli Uomini di Vernio ai Conti Bardi.
68 4 Ricordo del Maestro Vincenzo Dini (di Cesare Grassi) Confesso che l’impulso a scrivere questa breve biografia che è insieme un ricordo del maestro Dini mi è venuto quando, come accade ai vecchi, ho cominciato ad immergermi sempre più spesso nel passato, rievocando fra me gli anni, che ora mi appaiono favolosi, dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra le immagini di quella età ormai lontana che risaltano più vive nella mia memoria, v’è appunto quella di Vincenzo Dini, che io ebbi come maestro nella VI classe elementare. S’intende che non parlo di lui solo per questo motivo personale, ma anche e soprattutto perché ritengo che la sua figura di uomo, di cittadino e specialmente di educatore meriti di essere ricordata e messa in luce, indipendentemente dall’affetto e dalla gratitudine che io sento ancora per lui.
68 5 Note sulla Resistenza nel Pratese. Le vicende della brigata Buricchi (di Michele Di Sabato) Con l’intenzione di riaffrontare l’argomento in modo più organico in un momento successivo e con la speranza di poter disporre di altre testimonianze o di poter almeno utilizzare integralmente quelle finora raccolte, mi sembra opportuno abbozzare un «racconto» della tragica vicenda che durante la notte fra il 5 e il 6 settembre 1944 ebbe come episodio più memorabile l’impiccagione di 29 partigiani della Brigata Bogardo Buricchi a Figline di Prato. Con la presente iniziativa, pertanto, non mi propongo altro che il modesto anche se difficile obbiettivo di ricostruire il momento storico durante il quale quell’evento maturò cercando di capire e chiarire le circostanze che portarono al noto epilogo.
68 6 Due storie parallele: le fonderie di rame di Gabolana e della Briglia (di Annalisa Marchi, Luana Cangioli) Non un fil di fumo s’era levato dalla ciminiera, ancora in costruzione, della Briglia che già nella Val di Bisenzio aleggiavano sospettosi mormorii. I signori (i Vai, gli Strozzi-Alamanni, i Buonamici) tornando in villa col sole primaverile seppero che dei forestieri, ricchissimi e senza scrupoli, avevano acquistato la vecchia cartiera e intendevano trasformarla in una grandiosa fonderia di rame; si erano già costruiti i forni fusori e si diceva che al termine dei lavori si sarebbero visti uffici e abitazioni per gli impiegati. Nuovi capitali avrebbero cambiato il volto della vallata: i fratelli Hall e Francesco Sloane trasferivano sulle rive del Bisenzio la fonderia che erano stati costretti a chiudere in Maremma, sul lago dell’Accesa, sotto Massa Marittima.
68 7 Una ferrovia mai costruita: la Prato-Empoli (di Andrea Giuntini) A Prato, città particolarmente attiva in campo ferroviario, a cavallo dei secoli XIX e XX si sviluppò un’iniziativa tesa alla costruzione di un tratto di ferrovia per Empoli. Fino alla metà degli anni ’30 se ne parlò frequentemente, poi l’idea fu abbandonata e la linea non venne mai costruita.
68 8 Notiziario (di G. Cozzi, Ottone Magistrali) Giovanni Paolo II a Prato – La XVIII Settimana di studio dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «Francesco Datini» – Restauro dei tabernacoli – Fernand Braudel – P. Francesco Coccia – Franco Ciatti – Alighiero Ceri – Città e fabbriche. Costituito il «Consorzio Trasferimenti Aziende».- Attilio Ciardi, cronaca di una donazione – Restaurato il Bacchino – Il Rifugio Pacini al Pian della Rasa 1936/1986
68 9 Mostre (di Franco Riccomini, Paolo Chiozzi, Piero Ceccatelli, Tommaso Paloscia) Fumetti dal Brasile – Praphilex ’86 – I Dani della Nuova Guinea. Fotografia e «urgent antropology». Foto di Nino Ceccatelli. – Cento anni di alpinismo pratese – Magia, viaggio attraverso il mistero – I quarant’anni del gran premio industria e commercio – «L’Oriente e oltre» – Rodolfo Moscardi, immagini della città – Guido Dolci, un maestro di altri tempi – Ottone Rosai 40/50 – L’arcobaleno di Rinaldo Burattin – Luca Crocicchi, oltre l’iperrealismo – Pietro Annigoni, dal ritratto al paesaggio – Anna Sanesi, dipinti 1984/86
68 10 Biblioteca Parmigno, Fabio, Maglio – Dagli Infecondi ai Misoduli – Dalla regia accademica alla società dei Misoduli – Credito, banche e investimenti, secoli XIII-XX – La Galleria del Palazzo degli Alberti. 100 opere d’arte – Prato nella vita e nell’arte di Gabriele D’Annunzio – Carteggi diCesare Guasti (IX) – Carteggi di Cesare Guasti (XI) – Praticha d’Astrologia – La ferrovia transappennina. Il collegamento nord-sud attraverso la montagna bolognese e pistoiese (1842-1934) – Prato nei secoli – Carmignano/ Le ville del territorio – Ricordi di prigionia – San Tommaso dai cento anni ovvero a zonzo sul passato di Certaldo e dintorni – Musical concerto – Insegne e simboli
67 1 La ceroplastica in S. Maria delle Carceri nella prima metà del ‘500 (di Piero Morselli) In Italia e soprattutto nella Firenze rinascimentale l’arte della ceroplastica assunse un ruolo notevole nel vasto mosaico delle arti minori. In questo mio breve intervento vorrei accennare ad alcuni documenti inediti relativi ad opere votive di cera, trovati nel corso di precedenti ricerche sulla chiesa di S. Maria delle Carceri a Prato.
67 2 A zonzo nei dintorni di Prato cinquant’anni fa . Dalla porta S. Trinita in là (di Giuseppe Nuti) La porta di Santa Trinita appariva, una cinquantina d’anni fa, la più modesta di tutte. Ma in realtà, per la gente più avveduta e per i ragazzi più svegli, quella porta si apriva su un paesaggio di miracoli, di sortilegi, di incanti.
67 3 Uno scrittore pratese: Moise Cecconi (di Ubaldo Bardi) Cecconi fu amico di Gabriele D’Annunzio. Nei racconti il Cecconi esalta soprattutto la vita campestre, che per lui, in quel tempo, era la più consona al suo spirito inquieto.
67 4 Giulio Borselli, violinista (di Roberto Becheri) La vita – La scuola e gli allievi – La società orchestrale pratese – La scuola orchestrale «A. Nuti» – Il premio «Chiti».- La tradizione violinistica
67 5 Soffici e dintorni (di Walter Nesti) La casa del Berna, col fienile dal lato opposto dell’aia, un po’ spostato in avanti sul viottolo d’accesso e le cipresse miracolosamente intatte e svettanti verso il cielo, è ancora al suo posto, anche se inesorabilmente cinta d’assedio dalla sfrenata urbanizzazione.
67 6 Giuseppe Meoni (di Giuseppe Talamo) «Di carattere vivace, di discreta educazione, di sufficiente intelligenza, di molta cultura»: così la Prefettura di Milano descriveva il 1° luglio 1905 Giuseppe Meoni. L’adesione alla Massoneria nei primissimi anni del Novecento, ma soprattutto l’iscrizione al Partito repubblicano, erano motivi sufficienti per farlo giudicare «un sovversivo che frequentava altri sovversivi»
67 7 Ricordi pisani di Malaparte (di Francesco Gurrieri) Malaparte amò Pisa ma non fu ricambiato. Ma lo scrittore non covò mai rancore o antipatia per i concittadini di Galileo, anzi elesse a suo domiciliod el meriggio l’antica osteria di «Nilo», già capolinea di scapigliature futuriste, attori e portaceste e pittori famelici.
67 8 Aldo Petri, valore senza rumore (di Francesco Gurrieri) Fra le intuizioni culturali più acute di Aldo Petri va ricordata, di sua autonoma iniziativa, la ristampa anastatica della «Narrazione e disegno della Terra di Prato di Toscana, messa insieme e composta da Giovanni Miniati di Prato», del 1596. Si tratta della prima guida della città che rimessa in circolazione (nel 1966) ha innescato stimoli e approfondimenti che in occasione delle celbrazioni medicee ebbero i traguardi più sistematici.
67 9 Notiziario (di Amerigo Giuseppucci, Andrea Mercatanti, Cesare Grassi, Franco Riccomini, Luca Barneschi, Ottone Magistrali, Simonetta Cavaciocchi) I restauri della Cattedrale. Navate, prima tappa – Incontri per il Museo d’arte contemporanea – Il 36° Premio letterario Prato Europa – Rinasce la Società dei Concerti – Quarant’anni dell’Unione Commercianti – Mahabharata a Prato – Corso di specializzazione di storia economica «Federogo Melis» – Mai con le donne. Musical con Pagliette – Turismo a Prato – Mario Monicelli, cinquant’anni di cinema – Restauri alla chiesa di Paperino – Corso «Tessuto-moda».al Buzzi – «Katarsis» al museo di Celle – Gli Etruschi e la Toscana – Studi storici postali. Attività dell’I.S.S.P. nel 1985 – La libera Università di promozione culturale – Una canzonetta di Armando Meoni
67 10 Mostre (di Paolo Chiozzi) «Come eravamo». Retrospettiva sul commercio pratese – Immagini per una antropologia urbana. Foto di Nino Ceccatelli – Prato ’40-’50. Dalla guerra alla ricostruzione. Mostra fotografica
67 11 Biblioteca (di Caterina Santi, Giuseppe Nuti,) Sentieri dell’Appennino pratese – Il bel Prato – Mulini e fabbriche lungo il Bisenzio – Carmignano in vacanza tra vigne e olivi – Archivio, bollettino periodico del Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive – Sonata per violino e basso continuo – Birreria del Gambero – I vini italiani nel Medioevo – Odori ed ombre – Monicelli cinquant’anni di cinema – L’economia fiorentina nel Rinascimento – Le stagioni di Malaparte in Brianza
66 1 Dieci anni di turismo a Prato (1975-1984) (di Pietro Vestri) Perché la potenziale offerta turistica sia sempre meglio conosciuta ed il flusso dei forestieri aumenti, è ovviamente necessaria una costante opera di pubblicità e promozione. E’ quantto l’Azienda Autonoma di Turismo di Prato ha fatto, partecipando con propri stands a manifestazioni internazionali dedicate alle attività turistiche, stabilendo una fitta rete di rapporti con enti ed organizzazioni italiane all’estero, suscettibili di richiamare l’attenzione sulla città, infine diffondendo in Italia ed in numerosissimi Paesi stranieri centinaia di migliaia di manifesti e di pieghevoli plurilingui.
66 2 Perché nulla vada perduto. Il restauro dei tabernacoli a Prato (di Vittorio Dabizzi) I tabernacoli sparsi nelle vie e nei crocicchi della città e del suo territorio sono un segno, una testimonianza storica di grande importanza nella vita di fede e nella pietà popolare della nostra gente. Sono piccoli monumenti discreti e appartati, ora di alta qualità artistica, ora di modesto valore estetico, ma sempre di grande significato devozionale e spesso di una certa importanza storica.
66 3 100 anni di alpinismo pratese (di Giorgio Cozzi) Un secolo è trascorso da quando Emilio Bertini fondò la Stazione Alpina di Prato. Stazione significava allora sottosezione ed infatti quella di Prato dovette operare per molti anni nell’ambito della competenza amministrativa della sezione di Firenze del Club Alpino Italiano.
66 4 Alle origini del sistema ferroviario toscano. La Maria Antonia, la prima ferrovia pratese (di Andrea Giuntini) Fu una società pratese a bruciare tutti sul filo di lana, convincendo il granduca Leopoldo della propria solidità e dei fini economici generali dell’iniziativa. A capo della compagnia era Gaetano Magnolfi, notabile pratese e direttore del famoso Orfanotrofio della Pietà. Nacque dunque la Società della Strada Ferrata Maria Antonia, dedicata alla granduchessa, moglie di Leopoldo.
66 5 La difesa delle mura nella Prato del 1849 (di Eugenio Giommi) Su di un angolo del bastione posto tra porta S. Trinita e porta Pistoiese ancora oggi si scorge un casotto costruito con masselli di ghiaia cementata, destinato a sentinelle e fucilieri, per le molte feritoie che si aprono lungo i muri. Resiste da 140 anni ed è uno dei lavori fatti nei primi mesi del 1849 per rendere difendibile la città; non si temevano, questa volta, eserciti stranieri, ma le folle dei campagnoli fedeli al granduca Leopoldo che nella notte fra il 21 e il 22 febbraio avevano tentato di entrare dentro le mura.
66 6 A zonzo nei dintorni di Prato cinquant’anni fa, dalle parti del Mercatale (di Giuseppe Nuti) Questa volta voglio parlare del sobborgo della Porta Mercatale. Quel sobborgo era allora meta frequente di lunghe passeggiate di tutti i pratesi. Era cercato con gioia dai nostri concittadini. Era un luogo tranquillo, sereno.
66 7 Un caso letterario: Armando Meoni (di Walter Nesti) Nel panorama della letteratura italiana del Novecento, Meoni si presenta subito come scrittore atipico. Non tanto perché autodidatta, e nemmeno perché per lui l’esercizio della letteratura non è mai stato un «mestiere», ma «un di più», un hobby gradevole al quale abbandonarsi nei momenti di ozio; ma per essersi cocciutamente tenuto lontano dal «giro» , per quel suo feroce attaccamento alla città che gli ha fatto sacrificare senza rimpianto anche le occasioni più favorevoli.
66 8 Notiziario Restituzione al Comune della Mazza del Gonfaloniere – Fernand Braudel accademico di Francia – La XVII settimana di studio dell’Istituto Datini – Incontro folklore e turismo – Una scultura per una fabbrica – Rinaldo Bettini e la Divina Commedia
66 9 Mostre (di Alessandro Pasquini, Simonetta Cavaciocchi) Dai Tebeos ai Comics – Praphilex ’85. Europa, turismo, montagna nella filatelia – Merletti e ricami a Prato (secc. XVI-XIX) – Guarducci, un pittore, i monti, la città – Ex libris, tipografia e cultura a Prato nell’800 – Onorato e la caricatura teatrale – Archeologia industriale pratese – Dipinti e grafica di Saetti – Le puntesecche di Antonio Manzi – Il premio nazionale di pittura Lorenzo Bartolini – Grandi civiltà del mediterraneo nelle opere di L. Ricci – Nadia Nistri a «La Soffitta»
66 10 Biblioteca S. Niccolò a Prato – Ex libris, tipografia e cultura a Prato nell’800 – AFT semestrale dell’Archivio Fotografico Toscano – Grotte della Calvana – Il Cenciaio poeta
65 1 Ad Armando Meoni (di Pietro Vestri) Caro Armando, l’editore di questa rivista sulla quale hai scritto fino dai primi numeri e per la quale stavi preparando uno dei tuoi ultimi articoli, sa che, nello scrivere queste poche righe di saluto, violerà una delle tue volontà. Hai chiesto, in alcune splendide pagine che ci hai lasciato, che venga distrutto tutto quanto di scritto possa esserti sfuggito o che si ritrovi fra le tue carte.
65 2 Una stazione per Prato (di Massimo Perri) La presenza di punti di corrispondenza è essenziale per il buon funzionamento di una rete di trasporti pubblici. E mi ha portato a prendere in considerazione l’ipotesi di un punto di corrispondenza a Prato: una stazione per treni ed autobus.
65 3 Studi sul periodo napoleonico a Prato (1808-1814) (Parte quarta) (di Annalisa Marchi) Presto si cominciò a parlare di crisi, e particolarmente nell’industria della paglia. Anche l’attività tessile ristagnava, la produzione si era ridotta e nel regime di libero scambio le aziende più grosse apparivano chiaramente in difficoltà e avevano perduto molti mercati verso i quali tradizionalmente si rivolgevano.
65 4 Ugo Panziera e la lauda musicale del secolo XIV (di Roberto Becheri) Fu S. Francesco d’Assisi ad inaugurare la poesia religiosa in volgare, la quale rappresenta un momento determinante nella storia della letteratura italiana delle origini. Bisogna però considerare che queste composizioni poetiche, fra le quali figurano quelle di Ugo Panziera ed altri ancora, venivano effettivamente cantate (altre volte solo recitate) e rappresentano anche nella storia della musica italiana un vero e proprio punto di partenza. Esse infatti sono la prima testimonianza musicale scritta, al di fuori del canto liturgico.
65 5 Carte settecentesche al Cicognini: la giovinezza pratese di Ranieri Calzabigi (di Flavio Tariffi) Il letterato, melodrammaturgo e finanziere livornese Ranieri Calzabigi (1714-1795) è stato oggetto in anni recenti di una vera riscoperta, che ha messo nella giusta luce i numerosi frutti di una carriera intellettuale, ricchissima e spregiudicata.
65 6 Una polemica di trent’anni fa a proposito dei confini della diocesi di Prato. Prato e Pistoia: schermaglie di campanile (di Claudio Caponi) Con nota verbale del 26 dicembre 1953 la Nunziatura apostolica informava infatti il Ministero degli Esteri che la Santa Sede aveva deciso di staccare le due diocesi e di dare a Prato un Vescovo proprio, lasciando tuttavia i confini della diocesi di Prato inalterati.
65 7 A zonzo nei dintorni di Prato cinquant’anni fa (di Giuseppe Nuti) Da Galceti a Piazza Ciardi
65 8 Un occasionale incontro con Giuseppe Giagnoni (di Ubaldo Bardi) Giagnoni postosi sulla via tracciata da Renato Fucini e Ferdinando Paolieri, riesce però talvolta a distaccarsene, dandoci belle pagine di prosa poetica in cui tutta la bellezza del paesaggio toscano si concentra nella parola. Nel 1939 ci dà il suo libro fondamentale quello che più di tutti ce lo rivela come narratore della vita e civiltà contadina: «Le novelle del contado».
65 9 Notiziario (di Caterina Santi, Franco Riccomini, Rinaldo Frank-Burattin, Simonetta Cavaciocchi) Direttissima: cinquantenario – Fernand Braudel accademico di Francia – Il Prof. Van Houtte nuovo presidente del comitato scientifico dell’Istituto Datini – Il nuovo Consiglio del Gruppo Bibliofili pratese «Aldo Petri» – La settimana dei musei – Corso di specializzazione di storia economica «Federigo Melis».- Storia postale: metodologia e ricerca – I restauri della Cattedrale: aperta una pubblica sottoscrizione – Arte nel paesaggio. Inaugurato a Luicciana il museo all’aperto – Il XXXV Premio letterario Prato – Rodolfo Moscardi, grafica della memoria – Un’opera di Balistreri per la Datini – Carlo Paoletti ispettore onorario ai monumenti – Ricordo di Armando Meoni – Ricordo di Bruno Saetti
65 10 Mostre (di Fabrizio Tempesti) Colori della Val di Bisenzio – Carteano: vita rurale ai confini della città – Bino Bini al «Novellucci» – Mino Maccari al «Pozzo».- Analisi di una torre – Mostre fotografiche al «Bacchino»
65 11 Biblioteca S. Leonardo e Faltugnano – I giganti della montagna – «L’immagine ritrovata. Quaderno n. 1 la Direttissima» e Capitan Maurizio – La Battitura – La Direttissima – Ho lasciato aperto il balcone…
64 1 La Galleria di Palazzo degli Alberti (di Giuseppe Marchini) Molte cose ormai sono state dette e scritte intorno al nuovo museo pratese dal nome altisonante: la Galleria del Palazzo degli Alberti. L’argomento prescelto è noto: la pittura barocca di Firenze e Toscana.
64 2 Giuliano da Sangallo e Lorenzo De’ Medici in Santa Maria delle Carceri a Prato (di Piero Morselli) La Chiesa di Santa Maria delle Carceri, edificata nel 1485 in onore di una trecentesca immagine miracolosa della Vergine e costruita sotto la direzione dell’allor giovane architetto Giuliano da Sangallo, che ne ebbe l’incarico da Lorenzo de’ Medici, compendia nell’opinione generale della critica gli ideali architettonici del Rinascimento.
64 3 Studi sul periodo napoleonico a Prato (1808-1814) (terza parte) (di Annalisa Marchi) Si può dire che il governo napoleonico dimostrò a Prato fin dall’inizio sensibilità e interesse per le istituzioni scolastiche, in particolare verso quelle che riteneva manifestassero una pubblica utilità: i cittadini dovevano essere educati in modo nuovo alla vita dello Stato, anche se solo per rispondere alle esigenze di razionalizzazione del campo amministrativo.
64 4 Gli operatori economici italiani in Catalogna fra il XIV e il XV secolo. Il caso del pratese Tuccio di Gennaio (di Giampiero Nigro) Il pratese Tuccio di Gennaio è salito agli onori della storia economica dell’età preindustriale grazie ad un noto saggio di Federigo Melis sulla città di Malaga nell’economia dei secc. XIV e XV. Quel contributo si inserisce in una lunga serie di ricerche e studi del Melis sull’economia iberica e sul ruolo che vi ebbero i mercanti italiani, e particolarmente toscani, in quel periodo.
64 5 Macellai pratesi nel Medioevo. Un saggio di Giampiero Nigro (di Giuseppe Nuti) Lo studio di Nigro è denso ed aggiornato, fondato su una bibliografia folta e moderna in cui l’autore si orienta bene, senza farsene condizionare. Così, ad esempio, non ignora certo ciò che è stato scritto sui macellai e sui pregiudizi numerosissimi che il basso Medioevo nutriva verso quella professione, ma intende subito, alla prima, che «quella visione della professione del beccaio non dovette aver troppo peso nella Toscana del ‘300» dove si badò «soprattutto agli aspetti funzionali della professione», in armonia propria con una concezione della vita che si preparava ormai a darci il Rinascimento.
64 6 Paolo dell’Abbaco e la matematica del 1300 (di Brunetto Piochi) Nacquero le «botteghe d’abbaco», vere e proprie scuole, dove si insegnava l’uso dei numeri arabi ai mercanti, ai loro figli o a chi potesse esservi interessato in qualche modo.
64 7 Antichi documenti musicali a Prato (di Roberto Becheri) In questo articolo ci occupiamo di alcuni frammenti di codici medioevali recentemente scoperti nell’archivio di Stato cittadino.
64 8 Baldassarre che metteva le croci (di Eugenio Giommi) Spesso lungo le strade e i viottoli della campagna e delle colline pratesi si trovano croci, di legno e di pietra, a segnare per lo più i luoghi dove le processioni sostavano e i sacerdoti benedivano i campi e i raccolti. Ma c’è ancora qualche pratese che passando davanti a una di quelle croci si domanda se non sia una di quelle erette da «Baldassarre».
64 9 Notiziario Festeggiato Meoni – Aspetti della vita economica medievale, convegno in memoria di Federigo Melis – Bronzo di Greco per il Sacro Cingolo – Banca e cultura – La XVI settimana di studio dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «Francesco Datini» – Il XXXV Premio Letterario Prato – Restauro dei tabernacoli – Affresco a San Giusto – Ritornano opere d’arte restaurate –
64 10 Mostre (di Alessandro Pasquini, Franco Riccomini, Simonetta Cavaciocchi) Ori mistici e presepio povero – Jorgen Haugen Soerensen: sculture nel centro storico – Chiese romaniche nel pratese: mostra fotografica – I «Peanuts» di Schulz nell’anno del fumetto ’84 – 5° Concorso nazionale per autori di fumetti – Le «formazioni».di Marzio Tinti – Praphilex ’84. Da Stephenson ad Hill: ferrovie e francobolli – Un treno per il Nord. Il cinquantenario della «Direttissima Prato-Bologna» – L’ultima stagione di Franco Ferraro – Piero Tredici: Suite per Antigone – L’avventura del sipario – Il gioco della guerra
64 11 Biblioteca Filettole Carteano Canneto – Tutti i musei-Prato – Scritti giovanili – La fabbrica Forti in Val di Bisenzio – Atto Vannucci nel centenario della morte – Cambiamenti tecnologici e modelli organizzativi – La Villa di San Leonardo al Palco ex convento dei frati minori francescani.
63 1 Originalità di Giuseppe Donnini (di Armando Meoni) Sebbene la sua produzione poetica non sia molto copiosa, costituita da poche plaquettes più che di volumi veri e propri, uscite per i tipi di vari editori, a volte comprendenti anche liriche di precedenti raccolte, è chiara sempre la ricerca, non di rado felicemente riuscita, di una tematica tutta ed esclusivamente personale , al più affidata agli aspetti più scoperti della natura che gli sta intorno, mai o quasi mai portata a investire problemi sociali o religiosi.
63 2 La Toscana di Malaparte (di Caterina Santi) Malaparte si inserisce come animatore inesauribile nel clima letterario di quegli anni, assumendo e rielaborando i temi e i motivi più cari della letteratura strapaesana.
63 3 Sicuri segreti, uno zibaldone settecentesco nella Biblioteca Roncioniana (di Umberto Mannucci) Nella Biblioteca Roncioniana di Prato esiste un manoscritto compilato dal capitano Angelo Maria Guidotti, datato da Bologna 7 luglio 1764; si tratta di uno zibaldone circa la cui provenienza non ci sono riferimenti e che per le notizie e curiosità contenute merita di essere sfogliato. Certo la fatica del capitano Guidotti deve essere stata notevole per raccogliere e trascrivere questi numerosi «Sicuri segreti» , come li chiama lui nella dedica destinati «per essere a chicchessia di non poco lume e vantaggio».
63 4 Studi sul periodo napoleonico a Prato (seconda parte) (di Annalisa Marchi) Erano passati solo pochi mesi dalla istituzione della Mairie di Prato, quando le autorità francesi aprirono l’asta per le proprietà che erano appartenuta agli enti religiosi.
63 5 Gaetano Bresci: il tessitore anarchico (di Marco Riccomini) Il Bresci era un anarchico, un sovversivo, un eroe «negativo» riscoperto e messo in luce solo dopo molti anni di silenzio attribuendo alle sue gesta un significato avulso da ogni giudizio di stampo crociano ed oscurantista.
63 6 Mussolini a cavallo (di Claudio Caponi) 25 luglio 1943: l’annuncio della caduta di Mussolini provoca a Prato, come del resto in tutto il paese, episodi spontanei di esultanza popolare. In pochi giorni spariscono targhe, epigrafi, lapidi, busti, stemmi littori, che avevano costellato monumenti, edifici, vie e piazze, segnando passo passo l’epopea fascista a Prato. Rimane il giallo dell’altorilievo con Mussolini a cavallo, mai più ritrovato.
63 7 Una sera di giugno del 1944 a Prato (di Giuseppe Nuti) Alla metà di giugno del 1944 Prato si apprestava a vivere uno dei periodi più drammatici della sua lunga storia: col resto della valle dell’Arno attendeva la ritirata dei tedeschi e l’arrivo delle truppe variopinte degli anglo-americani e ciò si chiamava il passaggio del fronte.
63 8 Saltacancelli, frate all’antica (di Fabio Ciardi) Padre Evangelista da Prato fu un cappuccino ottimo, ripieno dello spirito di San Francesco, indefesso al lavoro, per la gloria di Dio e la salute delle anime.
63 9 Notiziario (di Simonetta Cavaciocchi) Restauro del tabernacolo della Madonna del Sacro Cingolo – Museo archeologico di Artimino – Un affresco a Buriano – Angiolo Frosini – A Prato il 10° congresso nazionale dell’Unione Stampa periodica italiana – Momenti del Corteggio storico dell’8 settembre – La settimana dei musei – Premio letterario Prato – Medaglie pratesi al congresso F.I.D.E.M. – Corso di specializzazione di storia economica «Federigo Melis» – Posta e paleografia, un corso per la lettura della corrispondenza medievale – Prato e Cordoba in memoria di Zipoli – La provincia in Parlamento – Ricordo di P. Bernardo Orsi
63 10 Mostre (di P. Tommaso Carlesi) Seminario vescovile 1682-1982, mostra documentaria nel 300° anniversario – Antonio Manzi, pittura e grafica – Ipotesi di viaggio, civili richiami – «picturae» – Antologica di Raffaele Gori – Soffici e Carrà – Arredo urbano del centro storico, mostra alla sala del Turismo – Foto di Giani – Prato Magica – «Firenze a Tavola», mostra mercato
63 11 Biblioteca (di Ottone Magistrali) Prato, nascita e sviluppo di una città di mercanti – La chiesa di Santa Maria delle Carceri in Prato – Il seminario vescovile (1682-1982) – Memoria paesaggio progetto – Val di Bisenzio. L’immagine ritrovata. Cento foto – Giuseppe Prezzolini: ricordi, saggi e testimonianze – La Nencia da Prato – Progetto di Legge per la Provincia di Prato – Qualificazione innovazione e sviluppo dell’area tessile pratese – Milano e le sue strade
62 1 Ricordo di Giuseppe Bigagli (di Mario Bellandi) Giuseppe Bigagli, fondatore (1952) e Presidente prima dell’Associazione Turistica Pratese, poi dell’Azienda Autonoma di Turismo fino al 1968, primo presidente dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini» , era stato anche presidente dell’Unione Industriale Pratese, consigliere della Cassa di Risparmio, consigliere comunale, console onorario del Nicaragua, tanto per citare alcune fra le numerose cariche che aveva ricoperto con grande prestigio ed estremo rigore.
62 2 Il pioniere della Provincia (di Armando Meoni) Nell’estate del 1911 ci mettemmo in quattro: col Ceri e con me battistrada, un giovane repubblicano di fresco diplomato chimico tintore e un giovane anarchico di non ben definita professione, per dar vita in Prato a un settimanale anticonformista, cui demmo per titolo Il ragazzo emancipato.
62 3 La “Galleria di ritratti” di Giulio Pierucci (di Alessandro Parronchi) Per ricordare lo scultore pratese Giulio Pierucci, recentemente scomparso, riteniamo opportuno riproporre il saggio a lui dedicato da Alessandro Parronchi in occasione della mostra allestita presso la galleria d’arte moderna Farsetti di Prato, col patrocinio dell’Azienda Autonoma di turismo.
62 4 Studi sul periodo napoleonico a Prato (1808-14) (di Annalisa Marchi) L’attività burocratica della Mairie si intensifica nel tempo, rivolta ormai in varie direzioni: dallo stato civile (entrato in vigore con il Codice Napoleone nel maggio 1808) e dall’esame di libri e registri di corporazioni religiose, l’attenzione si sposta a tutta una serie di rilevazioni conoscitive che investono non di rado anche la sfera sociale.
62 5 Attilio e Dante Nuti dal fondo manoscritti della Suola Comunale “G. Verdi” di Prato (di Roberto Becheri) Nel riordinare la biblioteca della Scuola di Musica «G. Verdi» sono venute alla luce una serie considerevole di composizioni e lavori musicali, quasi tutti autografi, di Attilio e Dante Nuti.
62 6 Un lontano ricordo di Persio Nesti (di Ubaldo Bardi) Nesti era un narratore vivace ed acuto, volto ai problemi del nostro tempo e che aveva combattutto con fermezza il fascismo; ora militava in quella schiera di innovatori della scuola e moralizzatori che cercavano di mettere ordine e di vincere le carenze di un organismo ormai purtroppo gravemente malato ed inadatto alla nuova realtà repubblicana.
62 7 Notiziario (di Vittorio Dabizzi) L’Azienda di Turismo ha vent’anni – Riaperto il museo di pittura murale – Cultura e Territorio negli anni ’80 – Convegno regionale di Toscana Congressi – Per la civiltà della tavola – La 15° settimana di studio dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «F. Datini» – Un intervento nell’arredo urbano: il restauro dei Tabernacoli – Aldo Petri – La scomparsa di Guido Bisori
62 8 Mostre (di Cristina Bartolozzi Moscardi) 6° Convegno Internazionale del fumetto e del fantastico – Praphilex ’83 – La Cina attraverso le sue emissioni postali – Conseguenze impreviste (arte-moda-design) – Omaggio ad Ottone Rosai – Paolo Forsecchi alla Galleria degli Artisti – «Foto Grafismo» di Andrea Fiesoli – Ritratti, foto di Piero Berti
62 9 Biblioteca Regia Carmina – Il Monastero di S. Vincenzo in Prato – Catalogo dei periodici pratesi – Il settore meccanotessile nell’area pratese – Nel segno di Cagliostro
61 1 L’oratorio di Sant’Ambrogio a Prato: due inventari inediti (di Maria Luisa Frisa, Rossella Tarchi) Al fine di incrementare le poche notizie, abbiamo ritenuto utile ed interessante pubblicare integralmente due inventari trovati nell’Archivio dell’Opera del Duomo di Prato: questo non solo come contributo per la storia dell’Oratorio pratese, ma anche per costruire l’entità degli arredi presenti in esso. Gli inventari si riferiscono ad un breve arco di tempo che va dal 1692 al 1734, ma illustrano un periodo particolarmente interessante: infatti tra queste due date avvengono quei mutamenti architettonici che gli conferiscono l’attuale assetto. Il primo inventario, datato 23 gennaio 1692, venne redatto dal priore Domenico Corsoni di Pisa, allora rettore dell’Oratorio in occasione della visita pastorale di Monsignor Strozzi. Il secondo inventario, datato 30 gennaio 1733 fu scritto dal cancelliere episcopale «Canonico Santi Zeti economo generale dei Benefizi vacanti nella città e diocesi di Prato», a seguito della morte di Domenico Corsoni.
61 2 Art Spaces. Nuovi spazi d’arte moderna a Celle (di Francesco Gurrieri) La villa di Celle, a Santomato, per organicità e stato di conservazione, è una delle più importanti dell’intera Toscana. L’insieme di architettura, scultura, parco, giardino, fontane, opere d’arte, costituisce un episodio significativo e riassuntivo della cultura sette-ottocentesca del Granducato. Così come accade in alcune ville italiane fra le più note, qui l’impianto urbanistico generale ha «ridisegnato» la natura e i declivi pedecollinari naturali, assumendo gli elementi preesistenti e piegando l’inserimento – costruzione o sentiero che fosse – a connotarsi il più organicamente con quelli.
61 3 La lotta di liberazione nel Pratese: il sabotaggio a Poggio alla Malva una delle azioni più importanti della Resistenza toscana (di Michele Di Sabato) Questo scritto è il risultato di una ricerca piuttosto minuziosa fatta per cercar di capire, ricostruendo nel modo più fedele possibile l’impresa partigiana attuata l’11 giugno 1944 dalla SAP di Bogardo Buricchi e mediante la testimonianza dei protagonisti superstiti di quell’azione e di chi ne fu in qualche modo coinvolto, i motivi che ne determinarono l’alto costo in vite umane, apportando possibilmente elementi finora inediti che potrebbero consentire un giudizio più razionale sull’intera vicenda. Per la sua importanza, nell’ambito della Resistenza regionale, il sabotaggio ai carri in sosta sul binario morto della stazione di Carmignano era uno degli argomenti più stimolanti, sia perché molte delle cose finora scritte o dette in merito concorrono in qualche modo a circondare la cosa di un alone incomprensibile di mistero, sia perché uno studio veramente organico per tentare delle risposte ad elementari interrogativi su quella memorabile notte non era stato ancora affrontato.
61 4 Il Bisenzio a piedi, dalle sorgenti alla foce (di Virgilio Martini) Le misteriose sorgenti del Bisenzio – I cinghiali e Luogomano – Inizio del Bisenzio, con cane lupo – Luicciana e le glorie di Cantagallo – San Quirico e i Conti Alberti – Mercatale, e fine di Vernio – La rocca di Cerbaia – Continuazione e fine di Cantagallo – Vaiano – Prato – Campi Bisenzio – Signa
61 5 “Il sortilegio” di Giuseppe Giusti (di Eugenio Giommi) Nel «Sortilegio» Giusti fuse i vari temi del lotto. Narrò quindi il Giusti che in un castello degli Appennini, Vernio secondo il Cironi, il vizio del lotto era così radicato che i montanari avevano impegnato anche i raccolti futuri pur di avere i soldi per giocare.
61 6 Notiziario (di Letizia Fini, Mario Bellandi) Il 33° Premio letterario Prato – Successi editoriali dell’Azienda di Turismo – «Fiscalità ecclesiastica» al V corso di specializzazione Federigo Melis – «Con «Mamma marcia».Parigi commemora Curzio Malaparte – Estate in collina, corsi residenziali di enogastronomia e ceramica a Bacchereto – La XX Assemblea Nazionale della Junior Chamber Italiana – La Parola e l’immagine: settimana del libro per ragazzi – Faliero Sarti, cavaliere del lavoro – Paolo Rossi: un pratese mondiale – Si avvicina il IV centenario della morte di S. Caterina de’ Ricci (1590-1990) – Ricordo di Roberto Fioravanti – Ricordo del Cardinale Giovanni Benelli – Giulio Pierucci
61 7 Mostre L’ineffabile quotidiano di Elena e Leonetto Tintori – Ipotesi di viaggio, mostra d’arte del gruppo «Magazine» – Manifesti di Mirò alla sala del Turismo – Salvatore Cipolla «costruttore di oggetti».- Dai «detriti» ai «polittici» l’escalation di Primo Tamagnini – «Bassa marea» di Fabrizio Tempesti
61 8 Biblioteca Pizzidimonte – Attività sismica in Toscana – Ruolo e sviluppo del turismo nell’alta Val di Bisenzio – La galleria di Palazzo degli Alberti – La villa Medicea di Poggio a Caiano – Il complesso del convento e chiesa di San Francesco in Prato – Ricordanze della chiesa di San Niccolò e del castello di Calenzano – Cesare Guasti – Scritti e discorsi – Quando suonava a fuoco – … A custodia della città… – Un pratese uccise un re – Pensiero d’amore
60 1 Documenti inediti su alcune opere d’arredo nella chiesa di S. Maria delle Carceri a Prato (di Piero Morselli) La statuetta di S. Giovanni che battezza della Collezione Frick venne tolta dalla chiesa di S. Maria delle Carceri alla fine dell’Ottocento e sostituita nel 1902 dalla copia attuale eseguita dallo scultiore Chilleri di Prato
60 2 Bruno Saetti: dalle acque della laguna all’atelier di Montepiano (di Francesco Gurrieri) Bruno disegnava, disegnava e poi colorava a pastello. All’inzio le teste delle sue figure erano lunghe ( dolicocefale) poi, col passare del tempo si sono allargate (brachicefale).
60 3 Cavalieri pratesi all’Ordine di Santo Stefano (di Rodolfo Bernardini) L’Ordine istituito da Cosimo I dei Medici il 1 ottobre 1561 e solennemente consacrato il 15 marzo 1562 dal nunzio pontificio mons. Cornaro nella Primaziale di Pisa (città dove ebbe la sua sede), costituì un’autentica gloria della marineria italiana.
60 4 Francesco Datini cittadino del mondo … ma non di Firenze (di Luciana Frangioni) Le finanze di Firenze, strette dalla difficilissima politica del tempo, dai rapporti con Gian Galeazzo Visconti e dalle sue mire espansionistiche, ben volentieri annovererebbero il «ricco» Datini nei propri ruoli di imposta: per questi concreti motivi, la cittadinanza fiorentina, tanto desiderata da altri pratesi, non sembra per niente sedurre il Nostro.
60 5 1809: una memorabile inondazione del Bisenzio (di Annalisa Marchi) Il 18 dicembre del 1809 le acque del Bisenzio si alzano fin quasi a sfiorare le sponde del ponte del Mercatale.
60 6 Notiziario «Prato, una città» , documentario di Folco Quilici – Restaurata la cappella della Madonna di Loreto nel monastero di S. Vincenzo – A Prato un museo d’arte contemporanea – Giornata pratese del ministro dei beni culturali – L’istituto di studi storici postali
60 7 Omaggio della Città a Rinaldo Frank Burattin (di Franco Riccomini) Al di là di tutto il complesso delle opere che abbracciano un arco di alcuni decenni, la mostra dei dipinti datati negli ultimi anni, da quando cioè Rinaldo Burattin è…rientarto in Patria, conferma un momento estremamente felice dell’artista che conserva, nella maturità, l’estro e l’intuizione della giovinezza.
60 8 Mostre Praphilex 82 teatro e filatelia – Arte e cultura caraibica al Novellucci – Le fantasie colorate di Sergio Bellini – I collages di Mary Frances Young – Pinocchio nel paese degli artisti – Nada Nistri al Cepac.
60 9 Battaglioli: l’umano e il profondo (di Giuseppe Billi) I temi del Battaglioli, un artista ormai noto e apprezzato in campo nazionale, insistono suula ricerca di un messaggio misteriosamente, ma anche misticamente riposto nel profondo dell’uomo.
60 10 La Croce Rossa a Prato (di Claudia Cerretelli) Dopo il riconoscimento giuridico come Ente Morale della Croce Rossa Italiana, nel 1882, si moltiplicarono nella nostra penisola le sezioni dell’organizzazione sorta a Ginevra nel 1864.
60 11 Convegni 5° Convegno internazionale del fumetto e della fantascienza – Il teatro del Cinquecento – Convegni e congressi
60 12 Biblioteca Il pulpito interno della cattedrale di Prato – Carteggi di Cesare Guasti – Ratafià e ghirighio – Malaparte – Scioperi del marzo 1944 a Prato – Le comunità contadine del Pratese nella lotta di liberazione e nell’assistenza ai prigionieri evasi britannici nel 1943-1945 – L’industria tessile del cardato – Il Palco.
59 1 Una meteora nel firmamento culturale pratese: Vittorio J. Andreaus (di Armando Meoni) Sebbene fossero gli anni dell’esplosione narrativa piuttosto ottocentesca del modulo palazzeschiano (Le stampe dell’Ottocento, Le sorelle Materassi) e più marcatamente l’Ottocento continuasse a fiorire bene accetto dal pubblico nei romanzi del Cicognani, nei racconti che veniva mettendo fuori l’Andreaus non se ne trova segno. Si ha invece l’impressione di un narratore che vada nutrendosi di quella particolare sospensione che si era fatta avanti prima della guerra e andava sotto l’etichetta di mitteleuropea, fra il segno del Kafka tuttavia non ancora molto seguito in Italia e il surrealismo alla Breton che muoveva anch’esso in Italia i primi passi.
59 2 Doni e donatori del santuario di Santa Maria delle Carceri di Prato nei suoi inventari (1488-1510) (di Marco Ciatti) La splendida chiesa rinascimentale di S. Maria delle Carceri trae la sua origine da una mirabile apparizione della Madonna avvenuta il 6 luglio 1484 secondo i cronisti del tempo che ci hanno tramandato le vicende di quell’avvenimento. La grande devozione subitamente accresciuta da ogni parte della terra di Prato e da altre città non condusse solo all’erezione della chiesa da parte di Giuliano da Sangallo su interessamento di Lorenzo dei Medici, ma si concretò più semplicemente in una serie ininterrotta di donazioni di arredi sacri, di piccolo e grande valore. Nel contempo le grazie ottenute con la preghiera della Madonna delle Carceri, sollecitavano il dono di ex-voto in argento ed altri materiali preziosi. Tale corredo della chiesa è chiaramente documentato in alcuni eccezionali inventari che ce ne testimoniano la consistenza entro il 1510 e fino al 1770.
59 3 Notizie inedite sull’Ospedale del Dolce di Prato (di Piero Morselli) Il soppresso ospedale del Dolce di Prato, fondato verso la metà del tredicesimo secolo da un certo Dolce Mazzamuti, ebbe una posizione di rilievo nella vita civile, religiosa e artistica di Prato lungo tutto l’arco della sua esistenza. L’ospedale in origine, si trovava nella parte orientale della città fra il Monastero del Carmine e la Chiesa di San Marco. Fu una fiorente istituzione fino al 1512 quando, durante il sacco di Prato, gran parte delle rendite, dei possedimenti terrieri e dei beni artistici dell’istituto andarono perduti.
59 4 Un seme non perduto (di Ubaldo Bardi) Franco Meoni è nato a Prato nel 1926, il 24 giugno; fece lì i suoi studi, per poi iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze; poco tempo dopo scoperse di essere ammalato di cancro, il male del quale erano morti i nonni materni e la madre, nonché la nonna paterna. Dopo un’agonia durata due mesi e mezzo, ma che gli lasciò la mente lucidissima, si spense il 22 febbraio 1947 in una camera dell’ospedale di Prato, dove aveva voluto farsi ricoverare per sentirsi ormai distaccato dalle cose e dagli affetti che prediligeva: la casa, i libri, la sua buona discoteca… Nel 1946 aveva pubblicato sulla rivista fiorentina «Caratteri», due racconti, Il Ponte e Padre e Figlio, una trama per un dramma e alcune poesie. Ragazzo difficile ad aprirsi, si era scelto pochi amici, con severità; il Diario fu trovato dai familiari tra le sue carte.
59 5 Modello pratese e movimento sindacale (di Anna Miliotti Gentile, Patrizia Bartolini Nerini) Presentimao qui un estratto dal volume in corso di stampa «Modello pratese e movimento sindacale. Storia di una ristrutturazione industriale». Ne sono autrici la dott.ssa Anna Miliotti Gentile e la dott.ssa Patrizia Bartolini Nerini, che già si sono occupate della realtà locale in uno studio promosso ed edito dalla cassa di Risparmio di Prato. Lo studio prende in esame la storia della Camera del Lavoro di Prato negli anni che vanno dal secondo dopoguerra agli anni ’80 in connessione con un’analisi parallela dello sviluppo dell’assetto socio-economico del territorio.
59 6 Recupero e rinnovo edilizio verso una nuova pianificazione urbana (di Raffaello Lugli) Questa comunicazione sulle problematiche connesse al recupero del patrimonio edilizio esistente ed in particolare al recupero dei centri storici maggiori e minori di un territorio, vuole porsi come momento di discussione e di dibattito per la individuazione di convergenze che conducano ad una nuova politica del territorio, una politica che riesca a controllare le cause che hanno provocato l’attuale situazione ambientale. Situazione che ci presenta il territorio squilibrato sotto ogni livello e che si esprime in termini di concentrazione, congestione, saturazione di alcune aree; di abbandono, segregazione, sottoutilizzazione di altre, consumo di risorse e beni irriproducibili, perdite di capitali fissi quali il patrimonio edilizio, infrastrutturale, il patrimonio naturale, il paesaggio.
59 7 L’uomo protagonista delle proprie vacanze (di Enrico Vismara) L’uso del tempo libero, in un futuro che auspichiamo molto prossimo, non deve risultare strumentalizzato a nessun fine e non deve avere la capacità di uccidere tutte le fantasie dell’uomo libero. La presa di coscienza del tempo libero, a sua volta, non deve permettere l’idolatria di questa dimensione temporale, ma la migliore e più razionale utilizzazione di essa. L’uomo deve essere il vero, unico protagonista della utilizzazione, ai fini turistici, del tempo libero: l’uomo deve essere il protagonista delle proprie vacanze.
59 8 Notiziario (di Elvio Natali, Simonetta Cavaciocchi) Nuovi manifesti dell’Azienda di Turismo – Il tabernacolo della Romita – Restauri in Palazzo Pretorio – Restaurata la nicchia di S. Pio V – Alla Galleria degli Uffizi, un autoritratto di Arrigo del Rigo – Rilievo di Tintori in memoria dei martiri di Figline – Giambellino a Palazzo Alberti – Museo del figurino storico a Calenzano – XV Rassegna internazionale di musica d’organo «Domenico Zipoli» – Il 32° premio letterario Prato – Nobel per un premio Prato – Gemellaggio Prato-Roubaix – Malaparte a Prato – Una provincia per Prato – Premio Guidarello – Per i beni archeologici – Cinzio Cavallarin – Settembre pratese 81
59 9 Mostre Tessuti del Rinascimento – Cinque secoli di tessuto italiano – Vesti ed ornamenti dei popoli indonesiani – I Tuareg – Alfio Rapisardi: intervento sulla città – Mon-Reve – Dimora rurale nella Calvana – Alberi della Val di Bisenzio – Primo Tamagnini: segno colore spazio – «Gravures» di Moses Levy – Vent’anni della stamperia «il Bisonte».- Quell’antico rame – Torri di Prato
59 10 Convegni A congresso studiosi di antiche stoffe – XI Congresso del Centro nazionale Studi del Diritto del Lavoro – Salvaguardia per il Monteferrato – Borsa europea di scambio dei minerali – Convegni e congressi a Prato
59 11 Biblioteca Storia di Prato – Val di Bisenzio, un paesaggio per vivere – Insediamenti dell’età del bronzo nel territorio di Prato – Aspetti socio-economici dell’imprenditoria nell’area industriale di Prato – Presenze Vincenziane a Prato – Immagini di devozione – Viaggio dentro la fame – Poesia a New York – Cultura e tutela del paesaggio
58 1 Rinaldo Frank Burattin, iconografo e locutore (di Francesco Gurrieri) La poetica di Burattin ha due anime: una sul versante della grafica, del ritratto; l’altra su quello della pittura su tela.
58 2 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: l’Ospedale della Misericordia (seconda parte) (di Giuseppe Bologni) Il Rettore dell’Ospedale della Misericordia, come anche quello di altri ospedali, era tenuto in grande considerazione. Infatti il Podestà di Prato, era tenuto a far comparire davanti a sé il rettore dell’Ospedale del Dolce ed il rettore dell’Ospedale della Misericordia di Porta Fuia perché provvedessero ad eleggere subito due buoni uomini, rispettosi delle leggi per ogni Porta di Prato. Quindi gli Spedalinghi avevano una indiscussa autorità nelle elezioni dei consiglieri del Comune.
58 3 Gli orti di guerra pratesi fra propaganda e realtà (di Michele Di Sabato) Gli orti di guerra, furono l’ultimo atto della campagna intrapresa dal regime per la totale messa a coltura del suolo nazionale, già pettinato a dovere dalla battaglia del grano, e una lettera del 24 ottobre 1939 ci conferma con quanta attenzione fosse propagandata annualmente tale battaglia.
58 4 Una storia del sacco di Prato (di Luigi Gestri) Può essere interessante in questa occasione rileggere la cronaca che della sua dolorosa avventura ha lasciato un diretto protagonista, Andrea di Gherardo Bocchineri, al momento dei fatti poco più che diciottenne.
58 5 Un Don Chisciotte che pareva perduto (di Ubaldo Bardi) Carlesi voleva che il capolavoro cervantiano fosse letto non solo da esperti, ma divenisse popolare tra il pubblico.
58 6 Notiziario Staccata la sinopia del tabernacolo della Madonna della Tosse a S. Lucia – Lapide per Suor Brigida in San Domenico – Murale di Fertonani – Vita di un pittore – Presentato il volume «Valibona» – Premi Lions 1981 – Amici dei Musei: informazione, ricerca, tutela – Conosciamo la città – Incontri con la musica – Incontri in biblioteca – Concerti di Pasqua
58 7 Mostre Martino Meucci, fotografo a Prato (1868-1931) – Praphilex 81. Posta e Marina – Gianni Rodari – Prato Expo 81 primavera – Benelli al CE.P.A.C.
58 8 Convegni 4° Convegno Internazionale del fumetto e della fantascienza – Tredicesima settimana di studio dell’Istituto Internazionale di Storia Economica «Francesco Datini» – Politica Economica in Cina oggi –
58 9 Biblioteca L’Accademia navale in cent’anni di crociere – Valibona – Vita di un pittore – Storia di Prato – La città nel salvadanaro – La Cassa di Risparmi e Depositi di Prato – Tempi Lontani – Bisenzio tradizioni e cucina
57 1 Vent’anni ed oltre (di Mario Bellandi, Pietro Vestri) Con questo numero, Prato Storia e Arte compie vent’anni. La rivista di cui l’Azienda è editrice ha accompagnato per tutti questi anni lo sviluppo e la vita dell’ente e con essi quelli più grandi e più vistosi dell’intera città.
57 2 Filoni dell’antifascismo a Prato (1922-1943) (seconda parte) (di Claudio Caponi) Il ventennio fascista era iniziato anche nel Pratese con la più completa disfatta del movimento politico e sindacale dei cattolici democratici: stroncata fisicamente l’opposizione dei popolari, delle loro cooperative e leghe mezzadrili, chiusi i circoli giovanili cattolici, dopo la morte in carcere del sindacalista Marino Olmi, l’azione degli uomini più rappresentativi continuò anche dopo la marcia su Roma.
57 3 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: l’Ospedale della Misericordia (prima parte) (di Giuseppe Bologni) Dai documenti rintracciati risulta che per circa un trentennio l’Ospedale della Misericordia di Prato, cioè nei primi anni della sua vita, fu sotto il patronato ecclesiastico. Uno dei primi documenti in cui si rileva l’ingerenza diretta del Comune sull’amministrazione dell’Ospedale della Misericordia è del 24 marzo 1253.
57 4 L’uso del cotto nel romanico pratese: lo Spedale di San Giovanni Gerosolimitano (di Renato Stopani) La facciata dell’Ospedale di San Giovanni Gerosolimitano seppur parzialmente deturpata da rimaneggiamenti conseguenti al cambiamento di destinazione dell’edificio, mostra ancora gran parte dell’originale rivestimento murario in cotto.
57 5 Un bronzetto etrusco da Prato al British Museum (di Cinzia Antonelli) La statuetta alta circa 17 cm., rappresenta un personaggio avvolto in un mantello dai bordi finemente ricamati, lungo fino al polpaccio, che lascia scoperta la spalla destra. Questo bronzetto fa oggi parte delle antichità etrusche del British Museum di Londra.
57 6 Raoul Magni, viaggio nell’incisione (di Francesco Gurrieri) Le incisioni del Magni riguardanti temi cari alla città di Prato, arricchiscono la materia iconografica. I temi sono sei e colgono alcuni aspetti fra i più significativi del patrimonio artistico pratese: la Cattedrale, Piazza delle Carceri (con la Basilica e il Castello dell’Imperatore), la Piazza del Comune, la lastra tombale di Francesco di Marco Datini, il Pulpito di Donatello, la statua di Bacchino.
57 7 A colloquio con Armando Meoni (di Ubaldo Bardi) Con Armando Meoni ho spesso dialogato su vari argomenti oltre che delle sue opere. Soprattutto la sua curiosità si è mossa quando gli ho detto d’aver viaggiato in lungo e largo la Spagna; allora sono venuti fuori musica e poesia, Granada, l’Alhambra, i gitani, De Falla e Garcia Lorca.
57 8 Notiziario Si amplia il museo del Duomo: una nuova «passeggiata» fra chiostro e«Volte» – Una mostra nelle «Volte» della Cattedrale: i musaici pavimentali del San Fabiano di Prato – Opera di Canfailla nelle «Volte» – Restauri nel suburbio pratese: l’Oratorio di San Bartolomeo in via Cava – Ritornano a Prato dipinti restaurati – Recuperato un importante bassorilievo – In restauro la Villa della Sacca – Scoperta un’opera di Fra Bartolomeo – Un altro Bartolini per Prato – Filippo Mazzei, un pratese di Poggio a Caiano nella storia dell’Indipendenza americana – Un francobollo per il castello dell’Imperatore – Nuovo organo Tamburini nella chiesa del sacro Cuore a Prato – 31° edizione del premio letterario e premio Prato-Europa – Feste tradizionali dell’8 settembre 1980 – Attività dell’Associazione pratese Amici dei Musei – Mario Santi, presidente dell’Opera del Duomo
57 9 Mostre Prato ed i Medici nel ‘500, cultura (e resistenza) di una città – In margine alla rassegna di Palazzo Pretorio: teatro mediceo in antiche stampe. I Parigi da Prato scenografi – La Sicilia di Gianbecchina: la mostra del pittore siciliano e l’incontro fra due città – Grafica di Catamo – Mostra alla camera del Lavoro
57 10 Convegni III corso di specializzazione in storia economica – IV Convegno Europeo borsa scambio dei minerali
57 11 Biblioteca «Santa Maria delle Carceri» – Premio Internazionale del manifesto turistico all’Azienda di Turismo di Prato – Turismo prospettive – schede
56 1 Piazza del Comune, salotto buono della città (di Armando Meoni) Ma non era una piazza che la città aveva scelto per riunirsi e l’un l’altro cittadino ritrovarsi a seguire reciprocamente al termine di ogni settimana il progresso nell’ascensione sociale o la decadenza, rappresentando insomma la visualità dello stato economico cui le donne tengono tanto quale che sia l’età.
56 2 Filoni dell’antifascismo a Prato (1922-1943) (di Claudio Caponi) Oggetto della presente comunicazione sono quindi le prinicipali aggregazioni politiche e sociali che a Prato risultino avere svolto durante il ventennio una qualche forma di attività organizzata e tangibile, classificabile come anti- o almeno a-fascista.
56 3 La pala d’altare dell’Oratorio di S.Sebastiano ed altri fatti della scuola di S. Marco in Prato (di Francesco Gurrieri) L’opera ci mostra in alto Cristo sorretto da cherubini con in una mano lo stendardo della resurrezione e nell’altra tre frecce, che costituiscono anche lo stemma della Compagnia. Ai suoi lati compaiono la Vergine in atteggiamento di supplica e S. Giovanni Battista in una tipica posa oratoria. In basso sono disposti i due Santi protettori della Compagnia, S. Sebastiano e S. Rocco, con i propri caratteristici attributi iconografici, la palma del martirio, le frecce, l’abito ed il bastone, entrambi in ginocchio ed in atteggiamento di preghiera. Sullo sfondo compare una veduta della città di Prato.
56 4 Lorenza Carlesi, nell’altra metà del territorio dell’arte. Da Prato a New York, alla Biennale di Venezia. (di Francesco Gurrieri) L’abilità pittorica della Carlesi si estrinseca in opere nelle quali è evidente lo studio sull’arte del Quattro e del Cinquecento italiano sentito d’altra parte attraverso un gusto ora di vago sentore neopurista, ora secondo gli insegnamenti di certo verismo illusionistico venato di riferimenti alla pittura del passato che in Italia ha i suoi capiscuola in Sciltian e in Annigoni.
56 5 Gino Signori, pittore (di Tommaso Paloscia) Il colore. Ecco un altro grande protagonista della svolta. Il pittore ha avvertito la necessità, nella progressione del mutamento, di abbandonare la vivacità cromatica di cui si ornava per meglio conseguire i traguardi che si era prefissi; ha ritenuto pertanto indispensabile ricorrere all’effetto della monocromia, vale a dire di un colore solo, da utilizzare in ampie scalature tonali.
56 6 Giuseppe e Luigi Fineschi, pratesi, arruotatori di forbici per cimare i panni (di Eugenio Giommi) Il Tommaseo ricordava nel 1834 Giuseppe Fineschi che nella sua gioventù era stato allievo del francese Duardie, chiamato in Toscana dal Granduca Pietro Leopoldo ad esercitare l’arte di arruotare le forbici per cimare. Si trattava di arnesi indispensabili ad una fase della lavorazione dei tessuti, assai pesanti e costosi, che i Toscani acquistavano in paesi stranieri e che, prima della venuta del Duardie, in Francia od in Inghilterra dovevano essere spediti anche per l’arruotatura, con una spesa insostenibile per il lanificio toscano ormai in profonda crisi.
56 7 Notiziario Nuova sistemazione per l’area absidale di S. Francesco – «Rilettura» di un dipinto settecentesco – Aperto al pubblico l’archivio dell’Opera del Duomo – IX Concorso per cori di voci bianche«Città di Prato» – Riaperto al pubblico il museo di pittura murale .- Aperta la biblioteca decentrata dei «Ciliani» – Ricordo di Aliberto Saccenti – Prato ed i Medici nel ‘500 – Archeologia nel Palazzo Pretorio dagli scavi alla mostra – Praphilex ’80, XIII mostra filatelica – La stampa pratese dall’800 al ‘900 – L’opera grafica di Giuseppe Calendi – Palazzo Novellucci: anni creativi al «Milione» 1932-1939 – Bronzi di Alberto Viani nel Castello di Prato – Antologica di Canfailla – «Una scuola, due epoche», foto di Ristori e Coppini alla Sala del Turismo – La fotografia di Luigi Gherardi Del Turco all’Imagoclub – III Convegno internazionale del fumetto e della fantascienza – XII settimana di studio dell’Istituto Datini
56 8 Biblioteca Giuseppe Mazzoni – Carteggi di Cesare Guasti – Il materiale archeologico del Palazzo Pretorio – Raccolta di Piante delle principali città – Le scuderie della villa Medicea di Poggio a Caiano
55 1 Un’antica descrizione della galleria comunale di Prato: la guida descritta e illustrata da Gaetano Guasti (di Simonella Condemi) La Guida della Galleria Comunale di Prato descritta e correlata da documenti inediti da Gaetano Guasti risale al 1858, anno in cui si raccolse «in due piccole e disadornate» stanze il nucleo originario dei dipinti di quella che, arricchita, viene a costituire l’odierna Galleria Pratese.
55 2 La prima opera pratese del Soggi: la tavola per la Compagnia di San Pietro Martire (di Pietro Morselli) L’attività del pittore Niccolò Soggi (1480-1551) nella città di Prato si limitò, secondo la narrativa vasariana, all’esecuzione di tre opere: la tavola per l’altare maggiore della chiesa di S. Maria delle Carceri, commissionatagli da Baldo Magini nel 1522, il ritratto dello stesso, pagato in quell’anno e tuttora nel suo luogo di destinazione originaria (Sacrestia del Duomo), e un terzo lavoro riguardo al quale, però, il biografo aretino non si mostra sicuro (La tavola per la Compagnia di San Pietro Martire)
55 3 Emanuele Bettini, testimone inquieto (di Francesco Gurrieri) Considerazioni svolte per la presentazione del volume «La verità di Giuseppe Basacci poeta e pittore pratese, 1897-1962» , nella Biblioteca comunale di Prato nel novembre 1979.
55 4 Curzio Malaparte (di Geno Pampaloni) Il primo elemento, fondamentale, dell’attualità di Malaparte (ed è anche una delle cose che i letterari non gli perdonano) è la compenetrazione esistenziale di arte e vita, vissute e/o recitate come «unicum» .
55 5 L’impegno pubblico e privato per l’incentivazione del turismo in Italia (di Enrico Vismara) Dal 18 al 20 gennaio 1979 si è svolto a Venezia un seminario per dirigenti del Turismo sul tema «L’impegno pubblico e privato per l’incentivazione del turismo in Italia» . Il prof. Enrico Vismara, docente di Economia del Turismo alla Libera Università Della Tuscia in Viterbo, ha presentato il tema del convegno con una relazione di cui pubblichiamo il testo.
55 6 Notiziario (di Elvio Natali) Marmi bartoliniani a Prato – Restaurati due dipinti – Negli edifici medievali di via Manassei, saggi per un restauro – Dai Parigi ai Bibiena – Antologica di Vivarelli al Fabbricone – Sculture di Guasti alla Lazzerini – Visualità del Maggio – Mostra dei minerali – Scuola e Storia – Mostra iconografica dei Valletti comunali – Ardengo Soffici – Prato Espone ’79 – «Africa-Europa» nell’amicizia e nello sport – Corso di storia economica «F. Melis» – Convegno stampa aziendale – Convegno sull’economicità e sviluppo – Fiera di Prato 1979 – XXX Premio letterario Prato – La biblioteca del Prof. Melis – Illuminotecnica – Amici dei musei – Camera di Commercio «Italia-Cina» – Ricordo di Dino Fiorelli – A Prato il ministro dei beni culturali
55 7 Biblioteca La Mano di Prato – Cavagliano – Calendario Pratese 1980 – Sistema monetario fiorentino – Il Crocifisso nel culto e nella tradizione di Prato – Per antiche Strade – Cooperativa tessile Socit – Una politica innovativa nelle piccole medie industrie – XXV anniversario della consacrazione episcopale – Schede
54 1 Il campanile di S. Giusto in Piazzanese (di Francesco Gramigni, Paolo Paoletti) La questione fondamentale da risolvere era se mantenere al campanile l’assetto sei-settecentesco reintegrando intonaci e tinteggiature con una semplice operazione manutentiva, oppur cercar di recuperare le preesistenti strutture d’epoca medievale che trasparivano parzialmente là dove l’intonaco era caduto.
54 2 Contributo per una storia di Carmignano: Artimino e il suo territorio dalle origini ai nostri giorni (di Walter Nesti) E’ certo che, a partire dal nome (Artimino), la cui origine tirrenica pare ormai accettata dagli studiosi moderni, lo spirito etrusco non ha mai abbandonato questa terra.
54 3 Storia dei ponti sul Bisenzio nel Seicento: Il ponte di Colle di Montauto (di Gigi Salvagnini) Un documento del 28 febbraio 1611 informa che «s’è fabbricato un ponte sul Bisenzio al Colle di Montauto con i fianchi e la pila centrale di muraglia e il piano di legname» .
54 4 Management e marketing in una prospettiva moderna degli enti pubblici del turismo (di Gaspare Maltese) Dal 18 al 20 gennaio 1979 si è svolto a Venezia un seminario per dirigenti del turismo sul tema «L’impegno pubblico e privato per l’incentivazione del turismo in Italia» . Nel corso del convegno il prof. Gaspare Maltese, docente di sociologia e psicologia del turismo alla Università di Palermo, ha tenuto una relazione di cui pubblichiamo il testo.
54 5 Notiziario Lorenzo Bartolini statuario, dalla mostra alla gipsoteca – Fumetto e fantascienza – Incontri di fotografia Prato 1979 – Sem Benelli: avventure di vita e di teatro – Magazine – Una mostra del manifesto liberty alla Sala del Turismo – 1979: anno internazionale del fanciullo – Mostra antologica di Ardengo Soffici nel centenario della nascita – Adriano Cecchi: riscoperta di un macchiaiolo pratese – Joan Mirò scultore – Vaiano, omaggio a Bruno Saetti – Biglietti metallici C.A.P. – Sala del turismo, attività espositiva – Espone ’79 Primavera/Estate – Utrecht, Borsa del Turismo «Vakantie» , gennaio 1979 – Convegno sul turismo a Venezia – Praphilex ’79 – XI Settimana di studio di Storia Economica – Rassegna nazionale di musica cinematografica – Musica a Prato – Plantario 1789 – Inaugurazione della via Cordoba d’Argentina – Visita del ministro Forlani – Ricordo di Galileo Grifoni
54 6 Biblioteca Le verità di Giuseppe Basacci – Fantomas – Theologia crucis – La posta militare italiana nella prima guerra mondiale – Scuola e società – Anffas, Prato 1965-78 – Chiazzano – Bosco ai frati – Comune di Agliana, Statuti – Sem Parigi – Stereo horror in F.M. – Pennellate amare – Per una filogenesi della creatività – Schede
52-53 1 Neo-classical sculpture 1750-1840 (di John Kenworthy – Browne) During the 18th century, the English visited Rome in increasingly large numbers.
52-53 2 Ricordo di Persio Nesti (di Saverio Strati) Persio Nesti nacque a Prato il 22 Agosto 1909. Dopo aver frequentato la «Normale» di Pisa si laureò con la massima votazione, in lettere e filosofia all’Università di Firenze nel 1931.
52-53 3 Gli organi del territorio pratese (di Renzo Giorgetti) Itinerario suggestivo che tocca le borgate ed i paesi del territorio pratese, alla ricerca di organi nascosti nelle pievi, nelle chiese parrocchiali, nelle ville.
52-53 4 Monte da Prato (di Luciana Frangioni) Un documento dell’Archivio Datini sul primo organista del Duomo di Milano
52-53 5 Una commedia di Evaristo Gherardi (di Umberto Cecchi) Aveva trentun anni Gherardi, quando diede alle stampe la Raccolta del teatro italiano dopo aver avuto l’imprimatur del Re.
52-53 6 Addenda per Lorenzo Bartolini (di Francesco Gurrieri) Il Bartolini fu insegnante nell’Accademia di Carrara per ben sei anni, fino all’eclissi napoleonica. Vi era stato chiamato dalla regina d’Etruria, Elisa Baciocchi, per i suoi titoli di fedeltà napoleonica, oltre che, ovviamente, per la sua già diffusa fama di «statuario» .
52-53 7 Forme naturali sulla Calvana (di Eugenio Castellani) Le fotografie sono state scattate lungo il percorso Prato-Cavigliano-Ciarlico-Torri-Vezzano-Secciano-Casaglia-Le Croci di Calenzano, una lunga passeggiata che permette di recuperare una dimensione visiva focalizzata sui piccoli particolari naturali.
52-53 8 Notiziario Restaurate le volte della cattedrale di S.Stefano-Scoperto un nuovo affresco nel complesso della cattedrale- Per la reintegrazione del patrimonio artistico pratese – Ricognizione alla tomba di Francesco Datini – Dani Karavan al castello dell’Imperatore – Design del tessuto, dall’art nouveau all’art déco – A ricantar l’eterno canto – Un divertissement e un affresco per Moore – Immagini di Prato – Ricordo di Giorgio De Chirico – Cittadinanza onoraria a Fernand Braudel – Sviluppo e sottosviluppo in Europa e fuori Europa dal secolo XIII alla rivoluzione industriale – Corso di alta specializzazione «Federigo Melis» – XIII rassegna«Domenico Zipoli» – XXIX edizione del Premio Prato – Inaugurata la biblioteca comunale «Alessandro Lazzerini» – Riconoscimento ad Armando Meoni – Sala del Turismo: attività espositiva maggio/dicembre 1978 – Fiera di Prato 1978 – Prato produce – Espone 1978 – La banda dei Carabinieri – Tradizionali feste dell’8 settembre – VI settimana gastronomica.
52-53 9 Biblioteca S. Maria delle Carceri a Prato – Cavagliano, parte prima – Storia fantastica quasi vera di S. Cristina a Pimonte – Savignano di Prato – Calendario pratese 1979 – Evaristo Gherardi – Carteggi di Cesare Guasti – La biblioteca comunale «Alessandro Lazzerini» di Prato – Rievocazioni metriche – Il castello di Calenzano – Vendemmie.
51 1 Bartolini et la France. Problemes de sculpture (di Gérard Hubert) Inserita nel contesto delle celebrazioni bartoliniane pratesi, la conferenza che il prof. Gérard Hubert ha tenuto il 10 febbraio 1978 alla Biblioteca Roncioniana di Prato – e di cui si pubblica il testo integrale – ha avuto per tema i legami di Lorenzo Bartolini con la Francia in tre campi specifici: La formazione ideologica di Bartolini nell’ambito della cultura francese e le sue amicizie a Prato; le opere commissionate a Bartolini dai francesi, testimonianza di amicizia e di ammirazione per lo scultore pratese; rapporti fra lo stile di Bartolini e quello di scultori francesi a lui contemporanei.
51 2 Sem Benelli e i pratesi (di Armando Meoni) Prato, che sino allora aveva dovuto accontentarsi della fama che indirettamente gli procurava il D’Annunzio per gli anni trascorsi al Cicognini, poteva vantare un genius loci, tutto suo, nato alle porte della città: Sem Benelli.
51 3 Dante pellegrino alla Rocca di Cerbaia (di Aldo da Prato) Ed ecco Dante, forse disperato per l’irraggiungibile amore di Beatrice, forse nella speranza di trovare sollievo in questo affascinante luogo ove un altro essere umano aveva saputo sublimare il sentimento dell’Amore, battere disperatamente i pugni contro la grande porta della Rocca, in una notte fredda e profonda chiedendo ospitalità. Ma la porta non si aprì mai.
51 4 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: Spedale di San Giuliano, Spedale di Sant’Antonio, Spedale della Raganella, Spedale di San Lorenzo, Spedale del Borgo di Vaiano (di Giuseppe Bologni) Analisi di alcuni ospedali nel territorio pratese.
51 5 Nuove scoperte archeologiche nella periferia pratese (di Marco Giusti) Nonostante le scoperte di manufatti preistorici – selci e diaspri rossi lavorati, dal periodo musteriano al neolitico – scoperte di notevole interesse avvenute nel 1935 alle pendici del Monteferrato ed in seguito nelle zone vicine, fino nell’odierna area urbana, si doveva arrivare agli scavi del 1966 a Comeana ed a quelli successivi ad Artimino, perché l’attenzione degli studiosi e dell’opinione pubblica si focalizzasse sulla parte dell’Etruria settentrionale che ha Prato per centro.
51 6 Notiziario (di Aurelio Angeli) Il parco regionale delle alti valli – Celebrazioni di Lorenzo Bartolini – Mostra del fumetto e della fantascienza – Praphilex 78 – Un dipinto murale restaurato – Personale di Andreini – Sala del Turismo, attività espositiva – Ricordo di Cesare Frugoni –
51 7 Biblioteca (di Annalisa Marchi (a cura di)) Fuori e dentro le Mura – La bottega di Gonnellone – Armando Meoni. Profilo di uno scrittore – Schede bibliografiche
48-49-50 1 Vernacolo nostro (di Armando Meoni) Ammesso dunque che uno studio sul vernacolo rientra nel filone del dialetto, si può affermare che anche il vernacolo pratese fa parte di queli dialetto in uso nella terra di Firenze e le città e i paesi che ne fanno parte.
48-49-50 2 Gli organi di Prato (di Renzo Giorgetti) La città di Prato vanta una antichissima tradizione musicale ed occupa sicuramente il primo posto nella storia dell’arte organaria in Toscana.
48-49-50 3 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: Lo Spedale di San Michele di Toringhello al Vignale (di Giuseppe Bologni) Un altro degli spedali più antichi di Prato fu quello che andava sotto il nome di Spedale di San Michele di Toringhello, o Zonchello o più comunemente di Toringhello. Vignale è un nome comune a molte località, specialmente in Toscana, derivante dal fatto che tale nome vuole indicare un terreno coltivato a vite.
48-49-50 4 La casalinga pratese fra ‘800 e ‘900 (di Umberto Mannucci) Per la famiglia contadina c’era però il problema della dote alle figlie da marito. Usanza prettamente contadina era la donazione del vezzo di perle scaramazze o barocche che dal numero dei fili che lo componevano dava prestigio alla famiglia.
48-49-50 5 Misurare la crescita (di Amerigo Giuseppucci) Nel caso di Prato, specie in questi ultimi anni, ci si trova di fronte a un nuovo modo di essere della comunità pratese che si può definire come un atteggiamento di rifiuto a rinnovare deleghe di potere in bianco a chi pratese non è. Come punto di partenza di questa nuova tendenza possiamo indicare il 1971.
48-49-50 6 Notiziario Mostra fotografica dedicata a S. Maria delle Carceri – Nota sulla documentazione fotografica di Santa Maria delle Carceri – La Posta e l’Esercito in cento anni di Storia italiana – Mostra di Vittorio Tavernari – La Quadreria di Don Lorenzo De’ Medici – Mostra di minerali – Omaggio ad artisti pratesi scomparsi – Borsa delle vacanze di Utrecht – Nuovo manifesto dell’azienda autonoma di turismo di Prato – Turismo sociale e scolastico a Prato – Movimento turistico a Prato – Restaurato il tabernacolo di S. Anna a Figline di Prato – Restaurata una tavola quattrocentesca – XII Rassegna di musica d’organo – Il VII concorso nazionale per cori di voci bianche – Rassegna di musica rinascimentale – Studiosi sul Monteferrato – Convegni e Congressi a Prato – Assemblea dei direttori di aziende di turismo – Investimenti e civiltà urbana dal XIII al XVIII secolo – Mons. Scatizzi vescovo di Fiesole – Mons. Giovanni Benelli Cardinale – Ricordo di Malaparte – Fiera di Prato 1977 – Premio letterrario Prato – La scomparsa di Mario Manciulli – Franco Russoli – Giuseppe Castellano.
48-49-50 7 Biblioteca La collana ricciana – Schede bibliografiche – Pubblicazioni varie
47 1 Malaparte al confino (di Armando Meoni) Corriere della Sera: «La Commissione permanente per il confino di Roma, riunitasi in data 11 corrente, previo interrogatorio di Curzio Erick Suckert, detto Malaparte, gli ha inflitto 5 anni di confino a Lipari» .
47 2 Atto Vannucci, professore di storia a Lugano (di Giacomo Adami) Il presente lavoro trae lo spunto dall’esame delle lettere inedite di Atto Vannucci e Giuseppe Mazzoni conservate nella biblioteca Forteguerriana di Pistoia, tra le Carte Mazzoni, di cui, per iniziativa lodevole della Cassa di Risparmi e Depositi di Prato, è uscito nel 1975 un accurato Inventario.
47 3 Gli albori del movimento operaio a Prato: la figura di Giulio Braga (di Claudio Caponi) Il «biondino» , come sarà chiamato scherzosamente Giulio Braga anche in età più matura, non è pratese di nascita. Di origine ferrarese, si trasferisce nella nostra città a 23 anni, quando la sua formazione di uomo e di sindacalista, già avviata e sbozzata dalle esperienze di Torino e Firenze, può dirsi in gran parte completata. Giulio Braga, se ha il grande merito di aver lottato per tutta la sua vita per l’elevazione morale ed economica del proletariato, ha quello grandissimo di aver difeso caparbiamente e senza tentennamenti di fronte al potere il proprio diritto, assieme a quello di tutti i cittadini, alla piena libertà di pensiero, di stampa, di riunione, di organizzazione politica e sindacale.
47 4 La Galleria di ritratti di Giulio Pierucci (di Alessandro Parronchi) Il 16 dicembre si è inaugurata presso la Galleria d’Arte Moderna Falsetti, con il patrocinio dell’Azienda Autonoma di Turismo di Prato, una mostra antologica dello scultore pratese Giulio Pierucci. Per sottolineare il significato riportiamo il saggio che Alessandro Parronchi ha premesso al catalogo delle opere.
47 5 Notiziario Ampliato il museo dell’Opera del Duomo – Restauri a Palazzo Crocini sede dell’Azienda di Turismo – Fiera di Prato 1976 – Un’epigrafe per Paolo Dell’Abbaco – In Sant’Agostino tornano restaurati antichi dipinti – Sculture di Giò Pomodoro nel Castello dell’Imperatore – Restauri nella Basilica di Santa Maria delle Carceri – Il Ministro del Turismo a Prato – La rocca di Cerbaia in una mostra documentaria – Stagione lirica al «Metastasio» – 90 anni di alpinismo pratese
47 6 Biblioteca (di Rina Collini Bisori) Il mio primo editore – Schede bibliografiche
45-46 1 Un impegno coi lettori (di Pietro Vestri) L’impegno che oggi l’editore prende con i lettori è quello di continuare nella linea della rivista, assicurandone una più puntuale presenza nella città, adeguandola anche alle mutate esigenze dei tempi
45-46 2 Turismo a Prato (di Mario Bellandi) Il riconoscimento ufficiale della città di Prato come stazione turistica e la conseguente istituzione, avvenuta nel marzo 1963, dell’Azienda Autonoma di Turismo, si dovettero in gran parte all’opera svolta fino dal settembre 1952 dall’Associazione turistica Pratese, della quale la stessa Azienda si può ben considerare la diretta prosecuzione nel tempo.
45-46 3 Antonio Brunelli teorico di canto (di Nella Anfuso) Antonio Brunelli, maestro di Cappella presso la Cattedrale di Prato dal 1608 circa al 1613, pubblica i Varii Esercitii per una e due voci, appresso Zanobi Pignoni e Compagni – Firenze 1614, nel periodo in cui è passato al servizio della Chiesa de’ Cavalieri di Pisa.
45-46 4 Giustizia per Sem Benelli (di Giuseppe Bicci) E proprio di giustizia necessita anche la figura di Benelli. Lui, che detestava si speculasse sui suoi ripensamenti, non ne fu risparmiato neppure dopo la morte, a proposito di una sua riconversione religiosa, intervenuta in extremis a fargli ripudiare non si capisce bene che cosa o quanto del suo pensiero, della sua vita, delle sue scelte; e non si sa bene, poi, perché o a qual titolo.
45-46 5 Gherardo Mechini e il ponte di Gamberame (di Gigi Salvagnini) «Architetto di S.A.S.» , ma soprattutto ingegnere fluviale espertissimo ed impeccabile direttore di lavori altrui, Gherardo Mechini riceve nel 1602 l’incarico di progettare un ponte sul Bisenzio, poco a monte di Prato, in località Gamberame.
45-46 6 Notiziario (di Stella Allori) Nuovo presidente dell’Azienda di turismo – Movimento turistico a Prato – Venti anni di turismo – Manifesto per il Castello dell’Imperatore – Museo del tessuto – Prato viva – Un intervento di archeologia medievale – Mostra di Fernando Farulli – Restaurati i disegni di Alessandro Franchi – Trasporto di S. Stefano: un Franchi ritrovato – Monumento al deportato – Monumento ai caduti di Castelnuovo – Praphilex 76 – Prato ieri e oggi – I dintorni di Prato – Sagra della polenta – Festa in Vallupaia – Mostra fotografica speleologica – Convegno di spiritualità francescana – Il consiglio dell’Opera del Duomo – Settimana di studio: prodotto lordo e finanza pubblica nei secoli XIII-XIX – Convegno internazionale sui musei d’arte moderna – Convegno di musicologia – XI rassegna di musica d’organo
45-46 7 Biblioteca Prato Viva – La Cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato – Filippo Lippi – Il Monteferrato – Il museo del tessuto a Prato – Guarducci – La valle rossa – Il fabbricone di Prato – Piccola selezione – Sem Benelli – La protesta e il cuore – Prato: Arte oggi – A Federigo Melis – Guida A.A.T. di Prato, terza edizione – Vita di S. Leonardo – Preti pratesi tornati al Padre – Epistolario Mazzini-Cironi – Pubblicazioni dell’Istituto «F. Datini» .
43-44 1 Cultura architettonica del primo rinascimento in territorio pratese (di Francesco Gurrieri) Il 1428 è un anno fondamentale per la cultura artistica del territorio pratese: si dà incarico a Donatello e Michelozzo di realizzare il Pulpito dell’angolata della Cattedrale. La cultura rinascimentale si attesta così a Prato con un «manifesto» fra i più dirompenti di tutti i tempi: questo è un episodio plastico ove ogni distinzione lessicale in ordine alla «classe artistica»risulta superflua.
43-44 2 La Compagnia dei Bianchi nelle informazioni commerciali dell’Archivio Datini (di Alfredo D’Auria) Per comune attestazione dei documenti rimasti, nessun giubileo fu preceduto da un movimento così caratteristico quale fu la «passata» de’ Bianchi, che percorsero le contrade italiane alla fine del sec. XIV ed apparivano agli occhi di tutti come la continuazione ideale di quelle compagnie che il popolo chiamava dei «Battuti», forse a causa della disciplina che si davano in segno di penitenza.
43-44 3 L’uomo Rosai (1930) (di Dino Fiorelli) Rosai è un uomo insofferente, l’esagerazione di una caricatura presa sul serio, con gravità; d’un atteggiamento divenuto abituale, divenuto cioè stile di vita. Tuttavia l’uomo Rosai piace; ha molte amicizie; è il tipo che si fa compatire, ma non odiare. Basta guardarlo: non c’è cattiveria in quella faccia. Quindi si accetta per quello che è, o si lascia per le stesse ragioni.
43-44 4 Le Cascine di Poggio a Caiano – Tavola (di Daniela Lamberini, Francesco Gurrieri) La nascita delle Cascine è strettamente legata alle vicende che portarono Lorenzo dei Medici, al culmine della sua ascesa politica, all’acquisto e alla ricostruzione della villa denominata Ambra, situata in posizione dominante sulla collina del Poggio a Caiano.
43-44 5 Lo sviluppo della popolazione di Prato (seconda parte) (di Giuseppe Romito) La mortalità – I movimenti migratori
43-44 6 Notiziario Riaperto il Castello dell’Imperatore – Ardengo Soffici: l’artista e lo scrittore nella cultura del ‘900 – Sculture di Leonetto Tintori – Onoranze a Filippo Mazzei – «Tignola» di Sem Benelli – Un nuovo pieghevole su Prato – Nuovo catalogo e restauri per la Roncioniana – Concerto del coro Madrigal – Pittori del Neonaturalismo pratese – Ricordo di Aniceto del Massa – Nuovo organo in S. Domenico – X Rassegna internazionale di musica d’organo «Domenico Zipoli» – Opere di Vulcanescu a S. Lucia – Settimana di studio dell’Istituto «F. Datini» – Riconoscimento per attività ecologiche – «Occhio su Prato» – Restauri a S. Giusto – XXVI Premio letterario Prato – Un’antica immagine di S. Caterina de’ Ricci – Restauri alla fontana del Pescatorello- Ampliamento della Diocesi di Prato – Concorso fotografico «Capolavoro d’arte in rovina»
43-44 7 Biblioteca Il Castello dell’Imperatore a Prato – Filippo Mazzei – Ardengo Soffici – Architettura sveva nell’Italia meridionale – Vent’anni di turismo a Prato – I vini di Carmignano – Nel mondo dei giovani – La cappella maggiore del Duomo di Prato – Le tre donne di Enrico – Archivio Storico Pratese – Da me – Collodi – Battistero di Pistoia – Palazzo di Giano
42 1 Armando Meoni (di Guido Di Pino) Ingenuo ma programmatico il titolo del romanzo con cui Armando Meoni si affaccia al mondo della nostra narrativa: Creare (1933). Ingenuo questo verbo che fa subito da esponente a un travaglio di personaggi presi tra l’egoismo e la «santità della creazione» ; programmatico per quell’esigenza sempre più tesa nello scrittore, di sentire la creazione come sofferenza e riscatto.
42 2 Lo sviluppo della popolazione di Prato (prima parte) (di Giuseppe Romito) Circa l’evoluzione nel tempo della popolazione della città di Prato, i primi dati più attendibili che si hanno sono quelli a partire dal censimento demografico del 1861.
42 3 Il mio incontro con Giacomo Balla futurista nel 1938 (di Emanuele Bettini) La notizia che avevo letto sul Perseo, id est che Balla-futurista aveva rinnegato il futurismo per rifugiarsi nella sua antica pittura, quasi naturalista, ottocentesca e «passatista» , mi interessò moltissimo. Ciò pensai era sintomo di un dramma, di una crisi profonda, di un quasi suicidio per un uomo che tanta energia, passione e fede e febbre aveva profuso dietro una visione rivoluzionaria dell’arte, fatta di movimento spazialità simultaneità luminosità compenetrazione espansione modernità macchine velocità e via dicendo.
42 4 Benedetto Bacci (di Luciano Santini) La ricognizione delle spoglie mortali del Venerabile Benedetto Bacci da Poggibonsi, avvenuta il 6 novembre 1974, nel tempio monumentale di San Domenico di Prato, ha ridestato in molti l’interesse per questa figura di frate francescano, che illustrò con la vita e i miracoli il convento pratese di S. Francesco al Palco, dove concluse la sua esistenza terrena.
42 5 Correnti democratiche in Prato (1849-1870) (di Maria Luisa Frediani) Le repressioni del 1853 scompaginarono gravemente a Prato come altrove, l’organizzazione democratica, proprio mentre la politica moderata registrava maggiori consensi.
42 6 Notiziario (di Giovanni Bensi) La pittura di Tosco Andreini – Lorenzo Canfailla, l’evoluzione archetipa – Mordini: quadri nella città – Battaglioli scultore – Francisco Curt Lange a Prato – Incontri con la città – VIII mostra filatelica – I Congresso internazionale di dietologia e nutrizione – Settimana di studio: la moneta nell’economia europea – V Concorso nazionale per cori di voci bianche – La campane della Cattedrale di Santo Stefano – Un parco per Prato –
42 7 Biblioteca Val di Bisenzio – La chiesa di S. Maria della Pietà – Contributi per la storia economica – Atti della Società «Leonardo da Vinci» – Le lotte sociali e le origini del fascismo a Prato (1919-1922) – Il Convento del Palco – Rassegna della stampa
40-41 1 “Bellinda e il mostro” e Sem Benelli (di Dante Cicognani) Più di quarantacinque anni sono passati dalle recite della Compagnia Benelliana. Eppure, qualche tempo fa, quando in una splendida sera di estate, sul lago di Toblino, al lume della luna piena, veniva data, ancora una volta, vita scenica alla «Bellinda» , mi pareva di sentire, coma una eco lontana, la voce di Sem, suggerire, insegnando«Umanità, oceano a cui ciascuna vita per ridonarsi più pura, fluisce….
40-41 2 Un’antica tomba dei Conti di Prato nella Chiesa di S. Caterina in Pisa (di Aldo Alberto Luigi da Prato) I personaggi ricordati in questa lastra tombale, sono tre fratelli ghibellini, esiliati dalla propria patria, Prato: Nicola, Stefano e Fencio o Fenzio. Erano figli del conte Albertino II, anch’esso vissuto a lungo lontano da Prato perché fedele all’Impero.
40-41 3 Da “Paese perduto” (di Ferdinando Carlesi) Di Ferdinando Carlesi nato il 2 settembre 1879, spentosi nel maggio del 1966, fu parlato nel n. 16 del settembre 1966 di questa rivista: accennammo allora come egli avesse lasciato fra le sue carte, ancora inedita, un’opera autobiografica dal titolo Paese perduto, argomento della quale è la fanciullezza e l’adolescenza sue nella natìa Prato.
40-41 4 Per una sonettessa non carducciana (di Torquato Barbieri) Nell’epistolario carducciano – in data 16 maggio 1860 e 4 febbraio 1862 – si leggono due lettere allo studente pratese Diego Ausonio Mazzoni. Non furono però le sole che il Mazzoni ebbe a ricevere: ce lo assicurano 12 lettere che egli diresse al Poeta tra il 1860 ed il 1864, le quali anche ci permettono di fare luce intorno ad una Sonettessa non carducciana.
40-41 5 Notiziario (di Elvio Natali, Luciano Gherardeschi, Mario Rellini) Moore a Prato – «Paesaggi» di Sho Chiba – IX Rassegna internazionale di musica d’organo «Domenico Zipoli» _ Settimana gastronomica – XXV Premio letterario Prato – Rita Lintz alla Galleria Falsetti – Concorso di pittura Comune di Vernio – Giancarlo Guarducci: Prato e le sue colline – Un premio internazionale ad Anna Sanesi – Prospettive dell’archeologia pratese – Inaugurato il museo di pittura murale – Sulla stagione di prosa ’73/’74 al Metastasio – Mostra fotografica a Santa Lucia – Prato roccaforte del canto corale – Fiocco azzurro in casa Santi
40-41 6 Biblioteca (di Armando Meoni) La parte del diavolo – Ulster, guerriglia di Dio – 100 opere di Faraoni – XXV premio letterario «Prato» – L’uomo e la città nell’opera di Egidio Bellandi – Numismatica – Sinestesie – Vernio: storia, arte, leggende – L’arcivescovo Limberti rispose «no» a Ricasoli – Musica a Prato – Un rilievo di Agostino di Duccio – L’uomo, le armi, le mura – Affreschi a Prato – Strutture economiche attraverso i secoli – Archivio storico pratese
39 1 Movimento di popoli e motivi economici nel giubileo del 1400 (di Federigo Melis) Il movimento dei pellegrini ha, dunque, avuto inizio con ritardo, in conseguenza delle indecisioni sulla indizione del giubileo (ancora il 30 dicembre 1399 si attendeva la relativa bolla); ma si è fatto subito cospicuo ed allora (si era intanto nel marzo) venne presa la decisione della solenne apertura della Porta, che è documentata in maniera inequivocabile.
39 2 Ricordi del carcere (di Egidio Bellandi, Emanuele Bettini) Mi ricorderò sempre il viaggio fatto per arrivare a questo carcere, da Roma. Mi hanno portato fuori da Regina Coeli all’alba di una calma giornata di giugno…
39 3 La stazione della strada ferrata “Maria Antonia” in Prato (1847-1848) (di Piero Michi) Con notificazione del dì 24 giugno 1845 il granduca Leopoldo II di Toscana concedeva a Gaetano Magnolfi, Pietro Igino Coppi, Raimondo Meconi, Orazio e Alfredo fratelli Hall, Giuseppe Vai la facoltà di formare una Società Anonima per Azioni la quale assumesse «di costruire e aprire all’uso pubblico e mantenere nel suo interesse e a tutte sue spese, rischio e pericolo una strada a rotaie di ferro da Firenze a Pistoia passando per Prato» .
39 4 Notiziario (di Elvio Natali, Giovanni Bensi, Lamberto Lenzi) Prato nei suoi aspetti naturali ed artistici – Mostra fotografica «L’uomo, l’ambiente, il lavoro» – Giornalisti tedeschi ad un seminario sul turismo d’affari – Praphilex ’74 – 7° premio nazionale di pittura «Città di Prato» – Segnalata la monografia storica su Atto Vannucci – Antichi affreschi nel Palazzo Comunale di Prato – I restauri del campanile di San Salvatore a Vaiano – Restaurato il tabernacolo di San Fabiano – Pittori pratesi: Mario Mordini – Nuovi pieghevoli turistici – Ricordo di Renato Piattoli
39 5 Biblioteca La misericordia di Prato attraverso i secoli – Rinascimento e Barocco – Francesco di Marco Datini a Bologna – Ugo Cantini, scrittore – Sperimentazioni liriche – Nudo con cappello – Il cavalciotto – Il collare del Savonarola – L’archivio storico pratese – Restauro di una vetrata filippinesca – Il Castello dell’Imperatore
38 1 Nella bottega di Donatello (di Giuseppe Marchini) Esiste tutta una serie di calchi antichi tratti dai bassorilievi del parapetto del pulpito donatelliano del Duomo di Prato. L’» improntare» cioè il trarre copia da un originale plastico mediante una controforma negativa, era a quel tempo un procedimento ben noto da sempre, tanto che ne aveva trattato recentemente negli ultimi anni del ‘300, lo stesso Cennino Cennini.
38 2 Prato e Pio IX (di Brunero Gherardini) Quando Pio IX salì sulla cattedra di Pietro, Prato era poco più d’un piccolo centro. Piccola comunità, stretta tra Firenze e Pistoia, ma viva, d’una vitalità non comune, che la consapevolezza delle patrie memorie, opportunamente richiamate da lodevoli iniziative e da uomini di levatura superiore, l’ardore operativo ed il senso dei tempi nuovi, alimentavano ed esaltavano.
38 3 Mario Andreini, poeta contemporaneo (di Emanuele Bettini) La produzione poetica di Mario Andreini si può classificare in due gruppi: il primo comprende i motivi consueti, intesi solo a rallegrare la gente, pur ponendola davanti ai propri vizi o difetti, o debolezze e bramosie, o miserie e coazioni, in cui è passivamente coinvolta, anche se percorsa da fremiti di rassegnata irrisione e di sarcasmo, unica e sterile vendetta. I componimenti del secondo gruppo si fanno invece più originali, incisivi e consapevoli, più impegnati e battaglieri, con aspri intenti moralistici, fondati sul concreto problema sociale, sulla lotta di classe, che conducono quindi l’autore, necessariamente, a rivelare le sue convinzioni non solo politiche, ma anche filosofiche,religiose, sulla morte, sull’aldilà.
38 4 A proposito di un errore in un’iscrizione metrica latina nel chiostro di San Francesco (di Cesare Grassi) Nel chiostro di S. Francesco, v’è alla parete una lastra di marmo con la seguente iscrizione latina: PRO VIVIS HAEC FACTA DOMUS MANET URNA SEPULTIS SERO SUPERVENIAT DONEC IN ORBE DIES. Si tratta, come si vede, di un distico elegiaco di buona fattura; perciò sorprende l’errore di prosodia all’inizio del pentametro.
38 5 Notiziario Restaurata la vetrata maggiore della Cattedrale – Restauri in S. Domenico – L’opera grafica di Carlo Carrà – IV settimana gastronomica pratese – Pittura nelle vetrine – VIII Sagra musicale pratese – Sculture nella città – Concerti di Natale – Turismo pratese alla fiera di Lipsia – La scomparsa di Federigo Melis – Ricordo di Diego Fanciullacci –
38 6 Biblioteca Favole a cavallo… e a piedi – La Pieve di Figline di Prato – Bisenzio, tradizioni e cucina – Tutt’un soldo di Ghirighio – Un Romanzo di Pesucci – Artisti granducali nel tempio della Madonna della Fontenuova a Monsummano – In margine ad un articolo di Armando Meoni
36-37 1 L’evoluzione sociale in Prato fra ‘800 e ‘900 (di Armando Meoni) Se l’evoluzione sociale si muoveva con passi molto timidi, per contro procedeva direi dinamicamente l’evoluzione industriale; nei lanifici locali già dal 1820 si nota un portentoso progresso meccanico per le novità di lavorazione introdotte da Giovan Battista Mazzoni, che allo scopo appunto di studiare i sistemi industriali delle nazioni più progredite, era stato per anni in Francia lavorando addirittura come operaio in lanifici francesi, riportandone disegni di macchine mai prima d’allora conosciute.
36-37 2 Il manierismo e il barocco a Prato (di Eugenio Castellani) Per quanto riguarda l’architettura e le arti figurative, le opere che vengono eseguite in Prato si mantengono fino alla fine del Seicento nell’ambito del cosiddetto Manierismo (che sull’esempio di Michelangiolo, innesta su schemi classici di equilibrio rinascimentale nuovi elementi di carattere emotivo e spesso irrazionale); solo più tardi troviamo opere riferibili al Barocco, con schemi molto più mossi e maggior chiarezza decorativa. Ne consegue che il Manierismo toscano si prolunga anche nel periodo in cui in altre regioni troviamo già opere chiaramente barocche.
36-37 3 Leggenda e storia in una tradizione pratese medievale (di Renato Piattoli) Tradizionalmente si narrava che una misteriosa capretta aggiravasi nel Macchione. Un giorno, un uomo se ne impadronì e, legatala per il collo con una cinghia di pantaloni, tentò di condurla seco. Tutto andò bene fino al passaggio della viottola sulla gora, dove la bestia si rifiutò di proseguire riuscendo a liberarsi dal legame e a gettarsi nel canale, scomparendo nell’acqua. Alttre volte, fu vista seduta sul muricciolo che argina la gora una vecchia, la quale gettavasi nel canale scomparendovi quando le persone cercavano di avvicinarla.
36-37 4 Sulle origini della società della gioventù cattolica di Prato (di Basilio Petra) Anche Prato, doveva avere il modo di inserirsi in questo movimento di rinnovata creazione della società civile, in questa svolta storica delineantesi, e vi era un solo mezzo per riuscirvi: costituire anche sulle rive del Bisenzio un Circolo aderente alla Società della Gioventù Cattolica Italiana. L’opera di costituzione fu lunga ed ardentemente perseguita dal Pelagatti e giunse a conclusione proprio nel settembre 1870, pochi giorni prima della presa di Roma.
36-37 5 Fredi degli Alberti (di Fenenna Bartolommei) Secondo la leggenda, prima ancora che dagli uomini, il giovane Fredi fu tradito dall’amore. Pare infatti che egli, tra le fanciulle di tutti i castelli maremmani, si andasse a innamorare proprio della figlia del facinoroso Pepone del Sassoforte e che la donzella di cui la leggenda non dice il nome, lo ricambiasse con altrettanto amore. Gli incontri avvenivano ai piedi di un grande masso (il «Sasso di Fredi» come tutt’oggi viene chiamato) dalla strana forma che consentiva un certo riparo.
36-37 6 Notiziario Ripristinato il pulpito di Donatello – «Vernio, ieri, oggi» – Concorso cinematografico«Turismo e montagna» – Il teatro italiano fra ‘800 e ‘900 nella caricatura – La 6° mostra filatelica nazionale «Praphilex ’73» – Cori di voci bianche – Arte giapponese – VI premio nazionale di pittura «Città di Prato» – Arte contemporanea: Cavallini e De Pisis – Settimana di studio di storia economica – Dal convegno sul Monteferrato un appello per la salvaguardia – VIII rassegna internazionale di musica d’organo «Domenico Zipoli» – Pittori americani in Europa – A Camilla Ravera il premio letterario «Prato» – Henry Moore a Prato – La stagione teatrale al Metastasio – «Prato, storia e arte» alla fiera di Milano – Guido Nincheri – Una ricerca di studenti
36-37 7 Biblioteca (di A. Marchi) La musica a Prato dal Duecento al Novecento – Alessandro Franchi – Osservatorio sismologico di S. Domenico – L’altra dimensione – Giornali e riviste
34-35 1 Pratesi negli umori del Carducci (di Armando Meoni) Frugando retrospettivamente negli umori del Carducci, ci accostiamo a giudizi, impressioni e impennate sue verso Prato e quei pratesi che per diretta o indiretta via ebbero a che fare con lui. Di quali umori fosse capace il poeta maremmano, la collezione zanichelliana che ne raccoglie intere le opere lo porta allo scoperto; ma i ventidue volumi dell’Epistolario ne rendono ancora più manifesti gli scarti, spesso d’una intemperanza che rasenta la villania.
34-35 2 Romanico e gotico a Prato (di Francesco Gurrieri) Venendo a parlare dell’architettura romanica pratese, va detto che le maggiori testimonianze debbono forse spostarsi dai monumenti più noti ad impianti più piccoli, exra-urbani, che permettono di spiegare e fissare le vere peculiarità locali. Ma l’aspetto che appare veramente protagonista dell’architettura pratese è la policromia. Accanto a questa della policromia, va detto di un’altra presenza peculiare: quella del Castello federiciano. E’ proprio la gestione imperiale federiciana a produrre quella cultura solitamente nota col nome di Classicismo federiciano, che in architettura materializza la politica di rafforzamento militare con i presidi di Brindisi, Bari, Trani, Barletta, castel del Monte, Lagopesole.
34-35 3 Correnti democratiche in Prato (1849-1870) (2.) (di Maria Luisa Frediani) In Prato, intanto, nonostante le intimidazioni della polizia lo spirito democratico non era del tutto spento. Anche in Prato si era formato intanto un centro cospirativo di ispirazione cironiana. Fin dal febbraio 1851 la polizia ne aveva avuto notizia, causa il reperimento a Pisa, presso lo studente universitario pratese Ferdinando Nistri, di un carteggio dal quale risultavano aderenti ad un’associazione politica denominata Comitato Nazionale «certi Lorenzo Falcini, Ferdinando Coppini, Ferdinando Giraldi, Antonio Marradini, Giuseppe Becagli e superiormente ad ogni altro Piero Cironi».
34-35 4 Un predicatore del XV secolo: Giovanni da Prato (di Basilio Petrà) Molti frati, di fronte a questa nuova primavera di spirito francescano, lasciavano le file dei Conventuali per gli Osservanti. Tra questi fu anche Giovanni da Prato, uomo celebre in teologia, filosofia e diritto al tempo di Eugenio IV e Nicolò V, che divenne uno dei più celebri predicatori del Quattrocento e degli uomini più rappresentativi dell’Osservanza di quel periodo.
34-35 5 Chiese di Vaiano (di Ugo Fantappiè) Ci proponiamo di illustrare sinteticamente le chiese parrocchiali del territorio comunale vaianese (S. Salvatore a Vaiano, S. Martino a Schignano, S. Miniato a Popigliano-La Briglia, Ss. Vito e Modesto a Sofignano, Ss. Andrea e Donato a Savignano, S. Martino a Fabio, Ss. Giusto e Clemente a Faltugnano, S. Leonardo in Collina), ricordando di ciascuna dati storici essenziali ed opere d’arte.
34-35 6 I fossati di Porta Fiorentina (di Piero Michi) I fossati, in parte tuttora esistenti, che anticamente circondavano l’ultima cerchia delle mura urbane di Prato costruita nel XIV secolo, vennero alienati, attraverso varie vicende, col declinare del governo repubblicano cittadino. In questo articolo si esamina l’iter della vendita del fossato e della ripa ad est della Porta Fiorentina in favore della Compagnia del Pellegrino, che fino dal secolo precedente aveva costruito un «Campo Santo» presso l’attiguo bastione delle Forche. Il terreno acquistato servì alla Comapgnia per realizzare un ingresso monumentale, di cui oggi non resta traccia visibile, costituito da un viale a cipressi che nel 1765 venne ornato di trenta statue, opera dello scultore e plasticatore pratese Tommaso Pini.
34-35 7 Biblioteca I conti di Prato e la Toscana – Documenti per la storia economica – Una riforma ospedaliera del ‘500 – L’archivio storico pratese – Cesare Guasti – Musei di Prato – Architettura nella Toscana Granducale – Monumenti e territorio – Ville d’Italia – Prato, tempo di libri – Racconti di Ugo Cantini – Realtà e poesia – All’ombra del Monteferrato
34-35 8 Galleria (di Carlo Battistini, Francesco Gurrieri, Franco Riccomini (a cura di), Umberto Vannucchi) Lorenzo Bartolini a Londra – Nuove iniziative – V premio nazionale città di Prato – Premio Montepiano – Pittura nelle vetrine – Sculture di Gilberto Tozzi – Romano Battaglioli – Mario Mordini – La pittura «tumultuosa « di Ferraro – Mostre – Pittori pratesi – Quadri nel chiostro
34-035 9 Notiziario In S. Agostino le opere d’arte restaurate – Teatro e territorio – XXIII premio letterario «Prato» – V corso di storia economica – Conferenze di Melis – Per la salvaguardia del Monteferrato – Manifesto E.N.I.T. per Prato – Nuove strutture ricettive
034-35 10 Cronache dello spettacolo (di Luciano Gherardeschi (a cura di), Mario Rellini (a cura di)) Prosa – Musica organistica e polifonica – Musica sinfonica
33 1 Il territorio di Prato: ambiente naturale e insediamenti umani (Parte I) (di Sergio Nannicini) Esaminiamo l’aspetto della zona dove sorge Prato. Si tratta di una pianura di origine alluvionale, pleistocenica; il nucleo originario della città si situa su una piattaforma costituita dall’accumulo delle ghiaie e delle sabbie del fiume, mentre alle spalle le propaggini collinari sono conglomerati di ciottoli e di argille, formazioni del pliocene marino toscano. I monti derivano da movimenti di emersione orogenetica; davanti la pianura, è la colmata di un bacino lacustre del quaternario antico, processo accelerato dalla demolizione della Gonfolina.
33 2 La pieve di Legri (di Italo Moretti, Renato Stopani) La valle del torrente Marinella, in comune di Calenzano, è una delle più interessanti e suggestive fra quante solcano le colline pratesi a levante della città. I valori paesistici sono anche qui integrati dalle testimonianze dell’antica presenza dell’uomo, raccolte soprattutto nel borgo di Legri, dove dall’XI al XIII secolo ebbero dominio gli Alberti, Conti di Prato. Oltre ai resti del castello, dominati da una torre ed a minori edifici di varia epoca, Legri offre al visitatore un pregevole esempio di architettura religiosa romanica con la pieve di San Severo, della quale si puntualizzano in questo articolo caratteristiche e importanza.
33 3 Correnti democratiche in Prato (1849-1870) (1.) (di Maria Luisa Frediani) Con questo lavoro intendiamo in primo luogo recare un contributo alla migliore comprensione dell’impegno sociale dei democratici pratesi e inoltre far luce, attraverso le fonti d’archivio, sulle trame segrete, sulle varie correnti e tendenze, sulle loro rivalità interne e sulla lotta politica ed amministrativa con la parte moderata; avvertendo che il termine «democratico» è inteso qui nella sua accezione ottocentesca. Assai lata ma tale comunque da designare quanti, pur su diverse posizioni, non solo rivendicavano per il popolo italiano unità e sovranità nazionale, ma più o meno chiaramente sentivano che il potere doveva promanare dal basso e a tale convinzione improntavano la loro attività pubblica.
33 4 Un castello albertesco in Maremma (di Fenenna Bartolommei) I signori di Prata furono di schiatta nostrana, appartenenti alla potente famiglia degli Alberti di Prato, e lo dimostrarono tre sigilli del secolo XIV rinvenuti nel borgo, con sopra inciso uno scudo partito a croce di sant’Andrea che è l’insegna dei conti palatini di Prato. Lo stemma di Prata, come quello degli Alberti, ha la croce di Sant’Andrea con i quarti di mezzo rossi e i laterali d’argento. Quello degli Alberti reca nella partizione una catena d’argento in campo azzurro, ma può darsi che catena e colore siano stati aggiunti in seguito, con il sovrammettersi cioè di altre vicende determinanti.
33 5 Biblioteca (di Annalisa Marchi) La collana storica pratese – Via de’ Malcontenti – Doccia e il suo contado – Ricordo di Silvio Ceccatelli – Riviste
33 6 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Mostre – Pittori pratesi – La pittura di Anna Maria Benelli
33 7 Notiziario (di Giovanni Bensi, Luciano Magnini) Prato nel suo sviluppo storico artistico – II mostra mercato del radiantismo – Praphilex ’72 – L’annuale appuntamento del film d’amatore – Quarta settimana di studio dell’istituto internazionale di storia economica «Francesco Datini» – Restaurata la chiesa romanica di S. Maria Maddalena – Ripristinata la guglia della basilica di S. Caterina – Laurea «Honoris causa».a Federigo Melis – Sui pattini per Broadway
33 8 Cronache dello spettacolo (di Gianfranco Cascella (a cura di), Luciano Gherardeschi (a cura di)) Jazz, balletti e musica folk – musica polifonica
32 1 Una testimonianza e un augurio (di Mario Santi) A tutti gli amici, collaboratori e lettori di «Prato, Storia e Arte» indirizzo un fervido saluto, mentre, come presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo, ne assumo la responsabilità editoriale. Per il futuro? Mi auguro che «Prato, Storia e Arte».avanzi nella sua tradizione con impegno e fantasia.
32 2 Saluto (di Ottone Magistrali) Lascio, essendo stato proclamato consigliere della Regione Toscana, la presidenza dell’Azienda Autonoma di Turismo di Prato e la responsabilità editoriale, quindi, della rivista «Prato, Storia e Arte»
32 3 Il bastione delle Forche (di Raffaello Lugli) Il bastione delle Forche fa parte come gli altri otto fra piattaforme e bastioni che si trovavano lungo il perimetro delle mura del ‘300, dell’accrescimento e miglioramento difensivo che Cosimo I dei Medici volle per rendere la città di Prato una roccaforte, ricordando forse la relativa facilità con cui le truppe spagnole vi erano penetrate l’anno 1512. L’intervento di Cosimo era collegato alla evoluzione della scienza militare susseguente alla applicazione della polvere da sparo e quindi a tutta una nuova tecnica di difesa che trova la sua espressione nella trattatistica del XV e XVI secolo.Tale evoluzione portò ad una radicale trasformazione dei criteri progettuali e costruttivi pertinenti la scienza militare e quindi ad un totale capovolgimento del concetto di difesa.
32 4 Le origini della Camera di Lavoro a Prato (di Claudio Caponi) Il 14 novembre 1897 la Camera di Lavoro inaugurò la propria sede, al numero 205 di via Garibaldi, e con tale cerimonia essa praticamente iniziava la sua attività, avendo già uno statuto, un vessillo, una sede ed un gruppo di dirigenti. Grande fu la risonanza che ebbe in Prato tale inaugurazione, tanto che i gruppi politici vollero inviare tutti una propria rappresentanza, esprimendo con tale gesto la fiducia che il nuovo organismo svolgesse essenzialmente un’attività tecnica, non caratterizzata politicamente.
32 5 Gli antichi organi del monastero di S. Vincenzo Ferreri (di Giovanni Francesco Banaudi) Il Monastero Domenicano pratese di San Vincenzo Ferreri conserva nel coro delle monache e nell’orchestra della chiesa pubblica due piccoli organi la cui attuale condizione ne rivela le date di costruzione: sec. XVII e sec XVIII.
32 6 Sulla presunta dote di Margherita Datini (di Mario Bernocchi) E’ da ricordare che nel medioevo, la dote costituiva un istituto molto importante nel contratto di matrimonio e, quindi, soggetto ad imposta. Francesco e Margherita Datini tornarono a Prato nel 1383, e solo 9 anni dopo ( a molta distanza dalle nozze, perciò), alcuni zelanti informatori denunziarono il mercante alla «Gabella dei Contratti», per inadempienza a quella imposta.
32 7 Biblioteca (di Annalisa Marchi) Le virtù immaginarie – La retaia ha il cappello – Gian Domenico Ferretti – Poesie di Albina Gori Pacini – Sul libro de’ disegni del Vasari – Un romanzo di Rina Collini Bisori
32 8 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Premio « Città di Prato» – Pittura nelle vetrine – Da Modigliani ai Naifs in Palazzo Pretorio – Mostre – Pittori pratesi – Tamagnini al «Ridotto»
32 9 Notiziario (di Aldo Ciampolini, Umberto Cecchi) Il nuovo presidente dell’Azienda di Turismo – 22° Premio letterario Prato – Seconda settimana gastronomica pratese – Sky lab, mostra spaziale – Breve storia di due «Ramine» – Il vino di Carmignano – Una iniziativa pratese a Piandinovello
32 10 Cronache dello spettacolo (di G. Franco Cascella (a cura di), Luciano Gherardeschi (a cura di)) Jazz, balletti e musica folk – Musica organistica e sinfonica
30-31 1 Iconografia della città di Prato (di Giuseppe Marchini) L’iconografia della città di Prato non è abbondante. Indubbiamente la veduta più antica è quella offertaci dall’affresco d’Agnolo Gaddi nella Cappella dell Cintola in Duomo dove si narra del ritorno di Michele in Patria. E’ una veduta – in ragione dell’epoca, lo scorcio del ‘300 – molto sintetica e idealizzata, formata da un condensato degli edifici più caratteristici, però toccata dal soffio dell’arte nella sua estatica immaginosità.
30-31 2 Lettere veneziane di G.B. Casotti (di Achille Bosisio) Il conte Giambattista Casotti, nato a Prato nel 1669, morto pievano all’Impruneta nel 1737, letterato ed erudito, venne meritatamente annoverato fra gli uomini ragguardevoli del suo tempo. Fu ai servigi del principe Federico Augusto che il Casotti soggiornò in Venezia dal luglio al novembre del 1713; di là scrisse alquante lettere a Carlo Tommaso Strozzi e al canonico Lorenzo Maria Gianni, colto e pietoso sacerdote. Allo Strozzi, che dall’avo Carlo di Tommaso con la celebre biblioteca aveva ereditato l’amore delle indagini di storia patria, ricorda il Casotti in una di queste lettere le lunghe ore che aveva passato nella Strozziana spogliandone i manoscritti e consigliando il fortunato proprietario negli acquisti da farsi per tenerla aggiornata. Nella seconda metà del secolo scorso il codicetto delle lettere del Casotti, facente parte dell’archivio familiare di quel ramo degli Strozzi, passò all’Archivio di Stato di Firenze sotto il titolo:».Lettere scritte da Venezia l’anno 1713 dall’ab. Gio. Batta Casotti al sig. Carlo Tommaso del sen. Alessandro Strozzi e alcune scritte dal medesimo al Sig. Ca. Lorenzo Gianni, e una anacreontica dell’ab. Salvino Salvini scritta al medesimo Casotti»
30-31 3 A proposito del pulpito di Donatello (di Giuseppe Marchini) Dopo l’articolo di Piero Sanpaolesi (Il Pergamo di Prato) pubblicato sul n. 29 di «Prato, Storia e arte», prosegue il dibattito sulla conservazione dei rilievi donatelliani del pulpito esterno della Cattedrale.
30-31 4 Un episodio pratese della vita di G.A. Bazzi (di Fenenna Bartolommei) Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, svolse a Siena la sua maggiore attività artistica e visse a Prato un capitolo sentimentale della sua vita, forse il più dolce anche se chiuso nel modo più amaro.
30-31 5 Prato ieri (di Annalisa Marchi) «Prato ieri».è il volume che lo scrittore Armando Meoni ha realizzato, su invito dell’Azienda Autonoma di Turismo di Prato, per raccogliere monograficamente la rilevante documentazione fotografica riunita per la mostra allestita recentemente a Palazzo Pretorio.
30-31 6 Biblioteca (di Annalisa Marchi (a cura di)) Paolo Uccello – Rassegna della stampa
30-31 7 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Mostre – Incontro ’71 – Italo Bolano e la Sicilia – L’Elba di Carlo Galli
30-31 8 Notiziario (di Luciano Magnini, Mazzino Fossi) «Prato ieri».fra cronaca e storia – La terza settimana di studio di storia economica – Restauri alla villa Medicea di Poggio a Caiano – Praphilex ’71 – Prato centro storico: incontro con la città – Edilizia contemporanea nel pratese – Concorso nazionale del film d’amatore – Ricordo di Egidio Bellandi – Aspetti del patrimonio monumentale
30-31 9 Cronache dello spettacolo: jazz (di G. Franco Cascella (a cura di)) Teatro comunale «Metastasio», 23 marzo 1971
29 1 Il Pergamo di Prato (di Piero Sanpaolesi) Con questo articolo, «Prato, Storia e Arte» apre un confronto d’idee sulla conservazione dei rilievi donatelliani del pulpito esterno della cattedrale pratese.
29 2 Un bilancio per “due decenni di eventi artistici in Italia: 1950-70” (di Francesco Gurrieri) Il periodo messo a fuoco dalla rassegna, i due decenni dal 1950-70, è un periodo di ritrovato prestigio per l’arte italiana: l’unico in questo secolo, dopo la meteora Futurista e la proposta Metafisica, che possa pretendere un proprio posto di rilievo ed un rapporto vivo di dare e avere d’informazione nell’ambito delle correnti più avanzate europee e americane contemporanee. Si è cercato inoltre di ottenere che l’informazione non fosse tradita da questa o quella partigianeria. Anziché procedere dunque ad una selezione di artisti considerati a-priori come i più rappresentativi, secondo un criterio antologico quanto mai poco verificabile, si è partiti viceversa dalla verifica, ricercata in una situazione-tipo nella storia delle esposizioni, degli ultimi due decenni: quali sono state le opere che hanno suscitato scalpore al loro primo apparire, determinando l’inizio di una classe di fenomeni nuovi ma destianti ad essere presto assorbiti nell’evoluzione del pensiero e del gusto successivi.
29 3 Il culto della musica in Prato (11) (di Roberto Fioravanti) Per completare il panorama musicale pratese è necessario rievocare adesso quelle società orchestrali, bandistiche, corali, che testimoniano come il nostro popolo ebbe sempre innata tendenza alla musica.
29 4 Biblioteca Rassegna della stampa: due decenni di eventi artistici in Italia – – Il Castello dell’Imperatore
29 5 Galleria (di Franco Riccomini) Due decenni di eventi artistici in Italia: 1950-1970 – Cento opere di Giuseppe Cesetti – Mostre – Pittura nelle vetrine – La piccola «Marguttiana» – Profili di pittori: Fiorello Tosoni – Pittori pratesi
29 6 Notiziario 3° Corso di alta specializzazione di storia economica – A Danilo Dolci il premio letterario «Prato» – La prima settimana gastronomica pratese – Un francobollo dedicato a Filippo Lippi – La Basilica di Santa Maria delle Carceri alla TV bavarese
29 7 Cronache dello spettacolo (di Gianfranco Cascella (a cura di), Roberto Fioravanti (a cura di), Umberto Cecchi (a cura di)) Prosa – Jazz, musica leggera e folk – Musica sinfonica e corale
28 1 Domenico Zipoli: aggiunte alla biografia (di Renzo Fantappiè) Gli appunti che seguono sono il risultato di ricerche sistematiche effettuate negli archivi di Prato e di Firenze. Ci è sembrato infatti che proprio la mancanza di nuove indagini archivistiche sia da tempo causa di inesattezze. Soprattutto per quanto riguarda la giovinezza, la preparazione e maturazione nell’arte musicale di Domenico Zipoli. Questo studio ha così permesso di apportare alla biografia zipoliana il contributo di alcune precisazioni. Esse riguardano: l’esatta data di nascita dello Zipoli; la sua famiglia e la casa natale; le prime fasi della sua formazione musicale.
28 2 La lotta politica a Prato da Porta Pia ai moti del ’98 (di Claudio Caponi) Il quadro delle forze politiche pratesi dopo l’Unità – Le vicende politico-amministrative dal 1870 al 1884 – I Fermenti in campo democratico e cattolico – «Moderati» e «Progressisti».- Le elezioni del 1895 e del 1897 –
28 3 Itinerari turistici pratesi: Fossato (di Aldo Petri) Fossato, in comune di Cantagallo, sorge ad oltre settecento metri d’altezza dominando la valle del Limentra di Treppio là dove sta per ampliarsi a formare il bacino di Suviana. Il borgo, costruito su di uno sperone che si protende dal Poggio della Croce è il centro di un comprensorio montano che confinando con le valli del Bisenzio e del Setta forma l’estrema propaggine nord-ovest dell’Appennino di Prato, incuneandosi fra la montagna bolognese e pistoiese.
28 4 Una iscrizione greca del IV secolo nel Collegio Cicognini (di Antonio Ferrua) Nella settecentesca cappella del collegio Cicognini, si vede affissa nella parete orientale a fianco dell’altare , «in cornu Epistulae», una lapide marmorea con un’iscrizione greca, che merita di essere conosciuta. La versione di questo greco è facile e sicura: «Pistis al proprio fratello una memoria dedicò». Sul lato sinistro dell’epigrafe è disegnato un ramo di palma bel lungo, perché arriva in basso sino al quarto verso.
28 5 Biblioteca (di Roberto Papi) Il carteggio di Cesare Guasti – Il pulpito di Donatello – Il gigliato pratese – Schede bibliografiche
28 6 Galleria (di Franco Riccomini) Gino Brogi: cinquant’anni di pittura – Mostre – Pittori pratesi – Il premio «Montepiano» – Corso estivo di pittura a Montepiano
28 7 Notiziario (di Clemente Terni) L’urna zipoliana di Cordoba nel chiostro di San Domenico – Restaurato l’organo di San Domenico – La nuova sede della Federazione italiana del campeggio e del caravanning a Calenzano – Ufficio informazioni dell’Azienda di Turismo a Calenzano – Ricerche sul Mercatale
28 8 Cronache dello spettacolo (di Gianfranco Cascella (a cura di), Roberto Fioravanti (a cura di)) Jazz – Musica organistica e corale
27 1 Appunti per una lettura di ambienti urbani pratesi (di Silvano Calonego) L’analisi morfologica delle piazze di un centro storico è legata necessariamente allo studio delle istanze che hanno influito a variarne nel tempo la forma, degli elementi gravitazionali ed episodi marginali, dei fattori poliedrici del tessuto urbano. Analizziamo adesso la Piazza del Duomo e la Piazza del Comune.
27 2 In margine alla mostra: “Due secoli di pittura murale” (di Francesco Gurrieri) Piace cogliere innanzitutto, la singolare politica culturale e «turistica» dell’Azienda di Prato che ha saputo produrre, dai pochi anni dalla sua istituzione, episodi di primissimo piano sia nel campo della tutala monumentale che in quello espositivo, di cui la mostra «Due secoli di pittura murale».è l’ultimo suggello. La mostra «Due secoli di pittura murale» ha anche dato una chiara immagine del percorso tecnico e scientifico nel campo del restauro degli affreschi (le tempere esulavano dall’arco storico coperto dalla mostra) realizzato nel dopoguerra a cavallo di due venti altrettanto tragici: la guerra e l’alluvione.
27 3 Diego Martelli (di Mario Giardelli) Martelli nacque in Firenze da padre pratese. Fu il giorno 28 ottobre del 1839 che dal matrimonio dell’ingegner Carlo Martelli con Ernesta Mocenni nacque il futuro critico d’arte. Ancora allievo delle Scuole Pie , il suo destino di amico ed appassionato d’arte si andava formando. Probabilmente ne sentiva già il fascino e volle frequentare lo studio di Annibale Gatti, un valente pittore romagnolo da vari anni divenuto fiorentino d’elezione che, con tranquilla bonomia gliene svelava il mistero dandogli lezioni di disegno.
27 4 La prima “Schola Clericorum” a Prato (di Guglielmo di Agresti) Il cammino di una proposta – La politica del Card. Carlo De’ Medici – I «capitula» della «scuola»
27 5 Biblioteca (di Annalisa Marchi, Egidio Bellandi) Canti popolari italiani – Tradizioni pratesi e curiosità toscane – La zona vinicola del Montalbano – Filippo Mazzei – I problemi del teatro nei «Quaderni del Ridotto» – Scritti su Gaetano Bresci
27 6 Galleria (di E. Bellandi, Franco Riccomini (a cura di)) Cammino di un artista: Giancarlo Guarducci – La pittura di Nannini proposta a Quarrata – Il 3° premio «Città di Prato» – Mostre – Pittori pratesi
27 7 Notiziario (di Luciano Magnini) La seconda settimana di studi dell’istituto internazionale «Francesco Datini» – Praphilex ’70 – IX Concorso nazionale del film d’amatore – Congressisti Skal a Prato – La nuova chiesa della Sacra Famiglia – Alcuni aspetti del turismo odierno – Approvato dal Senato il progetto di legge Bisori per le celebrazioni di Filippo Lippi – Bando di concorso per tesi di laurea su argomenti di interesse pratese – Due decenni di eventi artistici in Italia: 1950-1970
27 8 Cronache dello spettacolo (di Fabrizio Calvani (a cura di), Umberto Cecchi (a cura di)) Prosa – Jazz e musica leggera
26 1 Dieci anni (di Armando Meoni) Bisogna pur dire la fierezza dell’aver compiuto con dignità, ed onore, per dieci anni, un lavoro al servizio della città.
26 2 Uno che passerà alla storia (di Armando Meoni) Dalla monarchia al fascismo, dalla città natale ai compagni anarchici di tutto il mondo, una cortina sempre più densa di silenzi, di perplessità, di riservatezze comunque camuffate, anche di indifferenze e di rifiuti, è stata lasciata cadere sulla vita, il gesto, la morte, il nome di Gaetano Bresci.
26 3 Cesare Guasti, nella storiografia artistica del suo tempo (di Francesco Gurrieri) Fra i diversi ed estesi interessi culturali che fanno del Guasti una delle figure più emergenti della cultura italiana nel periodo a cavallo dell’Unità nazionale, un posto di tutto rispetto occupano i suoi «scritti d’arte». Lo stesso Guasti aveva raccolto personalmente codesti scritti ben due volte: nel 1859 con i tipi di Le Monnier, sotto il titolo «Opuscoli concernenti alle Arti del Disegno e ad alcuni Artisti»; nel 1874 con Sansoni, nel volume «Belle Arti. Opuscoli descrittivi e biografici »
26 4 Giovanni Bertini (di Claudio Caponi) Non si può negare che Giovanni Bertini sia stato un esponente di primo piano del movimento cattolico e della vita politica nazionale. Il suo merito principale fu quello di trovarsi sempre nell’ occhio del tifone», di assimilare intelligentemente e di propagandare con abilità le nuove teorie cristiano-sociali.
26 5 Il culto della musica in Prato (10) (di Roberto Fioravanti) Oltre ai maestri ed ai compositori illustri, Prato ha dato i natali anche ad una eletta schiera di artisti lirici che, affermatisi sulle scene locali, hanno poi ottenuto considerazione e successo nei maggiori teatri italiani ed esteri.
26 6 Biblioteca Demografia e urbanistica in Prato – Un episodio di storia pratese
26 7 Galleria (di Franco Riccomini) Due secoli di pittura murale – Cento opere di Soffici – Mostre – Pittura nelle vetrine – Premio di pittura a Narnali – Pittori pratesi
26 8 Notiziario (di Mario Bellandi) Sem Benelli – Il secondo corso di alta specializzazione in storia economica – Il turismo e la difesa dei beni culturali – Assegnato il XX premio letterario «Prato» – Rimosse le formelle del pulpito di Donatello – A Giacomo Adami il premio Garfagnana – La scomparsa di Jorio Tadic
26 9 Cronache dello spettacolo (di Fabrizio Calvani (a cura di), Roberto Fioravanti (a cura di), Roberto Papi (a cura di)) Prosa – Jazz e musica leggera – Musica sinfonica e corale
25 1 Una moneta pratese del Medio Evo (di Mario Bernocchi) Prato ha avuto due zecche; ma una sola di queste ha effettivamente battuto moneta, cioè il gigliato pratese, che non ebbe molta diffusione, non modificò in niente il dominio della monetazione fiorentina nell’area toscana e fu coniato per breve tempo, non oltre, in ogni caso, la morte di Roberto d’Angiò nel 1343. Se un valore ha avuto, ed ha, il «gigliato pratese», questo gli deriva dal fatto di essere l’unico esempio di moneta di imitazione napoletana battuta in una zecca pratese.
25 2 Movimentate origini di un monastero pratese: San Clemente (di Guglielmo di Agresti) La genesi della nuova comunità, non fu dovuta ad una momentanea esaltazione spiritualistica o ad una di quelle figure eccezionali che si impongono e trascinano altri alla loro sequela; fu invece, il frutto d’una lunga crisi, di un tormentoso e movimentato travaglio religioso, che, contestando all’interno di un monastero il riflesso di una situazione politica, sfociò in un nuovo monastero, aggiuntosi agli altri otto conventi femminili, già racchiusi nella stretta cerchia delle mura cittadine.
25 3 La Tomba di Paolo dell’Abbaco (di Gino Arrighi) E’ noto come Paolo dell’Abbaco per testamento, stabilisse l’erezione delle due cappelle adiacenti a quella dell’altare maggiore dell’insigne chiesa vallombrosana fiorentina: l’una intitolata a San Pietro, avrebbe dovuto raccogliere le spoglie dei suoi, l’altra da intitolarsi a San Paolo, nella quale avrebbe trovato riposo il suo corpo entro un sepolcro marmoreo.
25 4 Maria degli Alberti (di Fenenna Bartolommei) Nel tempo in cui Maria andava sposa a Ildebrandino, gli Alberti contavano ancora fra le maggiori schiatte feudali dell’Italia centrale. Benché Prato, culla della famiglia e già fulcro della sua potenza, si reggesse ormai da decenni a Repubblica e insidiasse anzi i loro domini, gli Alberti ne conservavano ancora il prestigioso titolo comitale; soprattutto essi possedevano sempre una lunga catena di borghi e castelli che dalla montagna bolognese giungeva fin oltre la Valdelsa
25 5 Biblioteca (di Annalisa Marchi) Relazioni sul governo della Toscana – Feudatari pratesi in Valdinievole – Il quinto volume della Collana Ricciana – Schede – Giornali e riviste
25 6 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di),) Il premio «Mazzuoli» a Vaiano – Gufi e fiori di Miniati – Mostre
25 7 Notiziario (di Roberto Fioravanti) La prima settimana di studi del centro internazionale «Francesco Datini» – I vandali in collina – «Italia nostra».a Prato – Revisione del patrimonio artistico diocesano – Primo concorso ippico nazionale – Il X trofeo Caravanning – Due secoli di pittura murale – Celebrazioni del quinto centenario della morte di Filippo Lippi – Ricerche storico-artistiche al «Cicognini» – Ricordo di Mons. Giuseppe Gori – La IV rassegna internazionale di musica d’organo «Domenico Zipoli» – Cronache teatrali –
24 1 Due presenze (di Ottone Magistrali) In primo luogo un cordiale saluto ai lettori della rivista. Poi, a quanti nel passato e ora hanno dato e danno vita a questa pubblicazione. Fra questi una particolare menzione merirta Giuseppe Bigagli, mio predecessore nella presidenza dell’Azienda Autonoma del Turismo.
24 2 Via Crucis di Bino Binazzi (di Armando Meoni) Nella tematica binazziana traspaiono le stesse alternative che avversarono l’esistenza dell’uomo, e il ritorno alla fede taumaturgica della poesia ne diviene l’alta consolazione.
24 3 Firenze, Prato, Pistoia: tre centri storici per la città-territorio (di Francesco Gurrieri) I concetti di salvaguardia dei centri antichi si erano fin qui conformati ad assecondare certi tipi di ristrutturazione e di operazioni nel tessuto della vecchia città, anche in funzione di un ineluttabile svuotamento funzionale che sarebbe derivato dalla realizzazione dei centri direzionali: l’atteggiamento è stato diffuso in moltissime città italiane ed anche in quelle del nostro comprensorio, Firenze, Prato, Pistoia.
24 4 Architettura manieristica in Prato: S. Maria della Pietà (di Eugenio Castellani) Lo scopo di questo articolo è quello di individuare le caratteristiche architettoniche dell’edificio, inquadrandole brevemente in un panorama più vasto di architettura sacra toscana del periodo tra la fine del ‘500 e i primi del ‘700, e mettendo in luce, con l’aiuto di una documentazione grafica e fotografica, quei valori che non siano stati finora sufficientemente rilevati, come l’impostazione scenografica dell’interno.
24 5 I Banti (di Mario Giardelli) Di Banti, pittori Ottocenteschi, se ne incontrano tre: Arturo, Enrico e Leon Marcello. La pittura di Arturo Banti fu ancorata sul vero, visto e filtrato attraverso l’esperienza macchiaiola, ma tenendo sempre presente il filone dell’arte classica.
24 6 Il Culto della musica in Prato (9) (di Roberto Fioravanti) Riprendiamo ora la cronistoria e vediamo da vicino quale lunga teoria di nomi illustri ha continuato ininterrotta le nostre tradizioni musicali nell’Ottocento, portando il nome di Prato per il mondo intero.
24 7 Biblioteca (di Annalisa Marchi, Tiziana Cantini) Prato 1919 – Graffiti del Rinascimento – Immagini dell’industria
24 8 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Carmelo Cappello – 2° premio nazionale di pittura estemporanea «Città di Prato» – Mostre
24 9 Notiziario (di Roberto Fioravanti) Ipotesi per un restauro – 4° Concorso «Prato – Storia e Arte» – Filatelia in Palazzo Pretorio – VIII Concorso nazionale cinematografico – Studenti dell’Università di Reims al centro internazionale di storia economica «Francesco Datini».- Medaglia d’oro a Giuseppe Bigagli – Cronache teatrali –
23 1 Addio Presidente (di Giuseppe Bigagli) Dalla lettera espresso prot. N. 6995, 14 ottobre del Ministro del Turismo e dello Spettacolo: «… con rammarico ho dovuto procedere, per esigenze di avvicendamento, alla nomina di un nuovo presidente dell’Azienda autonoma di turismo di Prato…» Questo provvediemnto era atteso, perché sino dal giugno 1967 era scaduto il mandato conferitomi nell’anno 1963 con l’istituzione dell’Azienda.
23 2 Saluto (di Mario Bellandi) Nel momento in cui Giuseppe Bigagli lascia la presidenza dell’Azienda Automa di Turismo di Prato e la cura editoriale di questa rivista, gli rivolgiamo il più deferente saluto e formuliamo l’augurio che le sue alte qualità, la sua appassionata volontà di cittadino, abbiano un nuovo fecondo campo d’azione in altri impegni pubblici.
23 3 Cesare Guasti (di Brunero Gherardini) Cesare Guasti fu terziario francescano. Dello spirito francescano tutto in lui fu un riflesso: la semplicità, il comportamento dimesso, l’amabilità del tratto, l’umiltà del sentire, il senso di Dio.
23 4 Restauri architettonici a Prato (1965-67) – Seconda parte (di Francesco Gurrieri) S. Pietro a Figline di Prato – San Martino a Paperino – L’intervento urgente nell’Oratorio di San Bartolomeo in Via Cava –
23 5 Il culto della musica in Prato (8) (di Roberto Fioravanti) Dopo aver parlato del maggior teatro pratese «il Metastasio», e prima ancora, del «Teatro dei Semplici», non possiamo tacere dei cosiddetti teatri minori che ha avuto Prato e che sono stati, in epoche ormai lontane , ricchi di un’attività musicale pregevole ed acclamata, tale da far concorrenza, qualche volta, allo stesso «Metastasio». Questi teatri in ordine cronologico, sono il teatro Rossi, più comunemente chiamato dai pratesi Arena rossi, il teatro Guido Monaco annesso all’omonima società corale, l’Eden teatro, in seguito Politeama Novelli (attualmente Cinema Eden) ed il Politeama Banchini oggi Politeama pratese.
23 6 Incontri con Sem Benelli (di Achille Bosisio) Sem Benelli aveva diretto per qualche tempo a Milano, e forse dirigeva ancora, insieme all’editore proprietario, la lussuosa rivista «POESIA» con la quale Marinetti aveva impetuosamente mosse le acque delle lettere italiane e alla quale avrebbe fatto seguito il famoso manifesto del futurismo da lui lanciato il 10 febbraio 1909 dalle colonne del Figarò.
23 7 Biblioteca (di Annalisa Marchi, Roberto Papi, Tiziana Cantini, Umberto Cecchi) Il movimento cattolico a Prato (1870-1904) – Racconti di Vittorio Rindi – Pancrazi critico – Memorie francescane – Rassegna della stampa
23 8 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) L’arte nel manifesto turistico – Artisti ed opere pratesi alla mostra di Ingres – Pittura nelle vetrine – Giulia Rovai Baldi – Mostre
23 9 Notiziario (di Franco Riccomini) Attività del centro «Datini» – Il XIX premio letterario «Prato».- L’incontro lyonistico della gioventù a San Marino – Restaurato il Palazzo Bizzocchi – Ripristino della casa Niccoli – Di Poggio Secco e d’altro – «Semana zipoliana» a Cordoba – Concerti d’organo in Cattedrale – Spedizione pratese nel Kenya
22 1 Quasimodo a Prato (di Mario Giardelli) L’invito rivoltogli da quella che ancora non era, parlo del 1960, l’Azienda Autonoma di Turismo, sebbene già operasse con fortunata alacrità per valorizzare Prato sotto il nome e i limiti di Associazione Turistica Pratese, doveva offrire a Salvatore Quasimodo l’occasione felice, fu proprio lui a dichiararlo pubblicamente nel Salone Comunale, di venire la prima volta tra i mercanti di Prato, «città che non conoscevo, cioè conoscevo attraverso la storia dell’arte e i nomi dei suoi figli famosi».
22 2 Cristiano Banti (di Mario Giardelli) Cristiano Banti dovette conoscere nell’occasione della rassegna fiorentina nuovi compagni d’arte e le regolette dell’accademico Nenci furono messe in un cassetto fra i ricordi di scuola. Sentito parlare di «macchia» e di pittura progressista, vi si gettò con tutta la sua vitalità e il suo entusiasmo, sicuro di fare un’arte migliore, più viva di quella che aveva fatto nel passato per glorificare il Galilei. E divenne in breve uno dei più acuti e dei più rigidi assertori della nuova tecnica.
22 3 Restauri architettonici a Prato (1965-67) – Prima parte (di Francesco Gurrieri) Oratorio di S. Ludovico (Madonna del Buon Consiglio) – Cattedrale di Santo Stefano – Consolidamenti, manutenzione, saggi in San Francesco – Collegio Cicognini
22 4 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: lo Spedale di San Silvestro o del Dolce – 10. Terza parte (di Giuseppe Bologni) Dalle brevi note estratte dai documenti dello Spedale di San Silvestro o del Dolce, sono emersi fatti, situazioni, figure di qualche rilevanza per la storia sociale, economica, artistica e che conviene ricapitolare brevemente. Ma soprattutto si è visto quanto fosse grande l’opera di carità e di assistenza elergita dell’Ospedale del Dolce in ossequio al volere del fondatore e dei successivi benefattori, e come essa si esplicasse in forme molteplici.
22 5 Dall’Accademia degli Infecondi alla Società dei Misoduli (di Aldo Ciampolini) I tempi in cui sorse a Prato l’Accademia degli Infecondi erano piuttosto desolati. Regnava in Toscana il più retrivo dei prìncipi medicei, Cosimo III. Per le persone colte, quasi esclusivamente sacerdoti, vi era il divertimento letterario. Per le persone meno colte vi erano altri divertimenti: la filodrammatica, il ballo, il gioco. Da queste esigenze francamente non molto concordi nacque nel 1712 l’Accademia degli Infecondi. Dopo la fine dei Lorena e l’avvento del Regno d’Italia gli Infecondi si rivolsero a Vittorio Emanuele II perché accettasse di venir proclamato nuovo protettore dell’Accademia. La risposta fu positiva ma il sovrano mise una condizione: l’Accademia avrebbe potuto fregiarsi dello stemma reale, ma il nome degli Infecondi, che esprimeva un simbolo così negativo, doveva esser cambiato con un altro più consono ai progressi del secolo. Così nel 1862, gli accademici si radunarono e fra i due nomi in palio, Filotecnici e Misoduli, scelsero quest’ultimo, che in greco significa «odiatori della schiavitù».
22 6 Atto Vannucci (di Luigi Lotti) «Maestro di morale e di virtù civili», dice Adami del Vannucci, così come un secolo fa Giuseppe Montanelli gli aveva attribuito il merito di avere introdotto «virilità di affetti civili nello studio dei classici latini». Da questa linea Atto Vannucci non si discosterà più per tutta la sua vita, per tutta la sua travagliata esistenza. Tutti i suoi tanti e importanti studi sulla storia e sui classici latini sono impregnati di questo stato d’animo.
22 7 Biblioteca (di Egidio Bellandi, Luciano Coppini, Umberto Cecchi) Una monografia su Atto Vannucci – «La cupidigia»: storia del nostro scontento – Lettere bisentine – Economia pratese – Profili pratesi: Bertini e Rigacci – Antonio Rossellino
22 8 Galleria (di Angelo Mazzocca, Franco Riccomini (a cura di)) Cento opere di Marcucci – Il premio nazionale di pittura «Città di Prato» – Mostra di disegni di Bernardo Buontalenti – Fiorello Tosoni – Mostre
22 9 Notiziario (di Francesco Gurrieri, Roberto Fioravanti, Rodolfo Tommasi) Trovata a Santa Catalina De Cordoba la tomba di Domenico Zipoli – Successo della mostra filatelica nazionale – Omaggio a Prato – Premiati i vincitori del VII concorso cinematografico – I vincitori del premio internazioanle di giornalismo «Prato 1967» – Successo del disco di musiche zipoliane – La presentazione del volume su Atto Vannucci – Un problema di urbanistica e di civiltà: il rapporto città-campagna – La «Guido Monaco».a Firenze – Significativo bilancio delle attività turistiche pratesi – Salvaguardia del centro storico – Un affresco alla Porta del Serraglio – In pericolo il complesso di Poggio Secco? – Restauri alla villa Verzoni di Filicaia – Crollata la guglia del campanile di San Vincenzo – Gruppi di studio al «Cicognini» – Ricordo di Gastone Lenzi – Loisirs et tourisme – IX trofeo caravanning «Luigi Bergera» – V Congresso degli storici italiani – XI settimana dei musei – Nuova strada sull’appennino pratese – Piloti pratesi – Il 3° concorso ippico interregionale – La scuola europea a Prato – Corso di alta specializzazione di storia economica – L’arte nel manifesto turistico – Il IV concorso «Prato – Storia e Arte» – Cronache teatrali
21 1 Poesia popolare nel Rubieri e in Malaparte (di Armando Meoni) Ecco come il Rubieri parla della poesia passionata, che ovviamente è gran parte della poesia popolare: «La poesia passionata, per tal modo ridotta all’unico tema dell’amore, sembrerebbe dover trovare dinanzi a sé un campo molto ristretto. E così sarebbe, se alla unicità del tema principale dovesse corrispondere la scarsezza dei secondarii. Ma così non è, perché un’infinità di temi secondari rampolla dal principale unico tema. Si fa presto a dir l’amore; ma bisogna poi pensare, che l’amore è la vita per l’uomo del popolo… E ognuno di questi tempi secondari può dar motivo ad una infinità di altri più secondari ancora…» Cui è da aggiungere, per la finezza d’intendimento sulla qualità della poesia popolare questi brani del XV capitolo della parte seconda: «Una delle più sostanziali differenze che passano tra la poesia letteraria e la popolare si è questa; che la prima può sussistere di per sé, la seconda non sussiste che per dato e fatto della musica con la quale si accompagna… Il popolo non canta per creare della poesia, ma crea della poesia per cantare». Sono certo che da buon pratese Malaparte avesse letto il Rubieri; a ogni modo la bravura del piglio, l’icastica stringatezza, c’è da pensare lo avessero attratto, tanto più che in quell’epoca (siamo al ’28) Malaparte s’era buttatio a Strapaese. Già sul frontespizio, un’avvertenza metteva in guardia il lettore: «Qui si canta in italiano chi non intende è gran ruffiano »
21 2 Evaristo Gherardi e la commedia dell’arte. L’arlecchino pratese che entusiasmò la Francia del Re Sole (di Umberto Cecchi) Nel foyer del teatro Metastasio un Arlecchino saluta ogni sera il pubblico grattandosi con sfrontata indelicatezza. I frequentatori del teatro sono ormai avvezzi a vedere quella figura policroma e a perdonare certe stravaganze non ammesse dal galateo. Il personaggio è diventato ormai familiare; un personaggio simpatico messo lì a far gli onori di casa. Quell’Arlecchino paludato nel costume della commedia dell’Arte ha un nome. Non è una figura ideata dalla fantasia di un decoratore a simboleggiare il teatro. Molti non lo sanno ma quel ritratto è un omaggio a Evaristo Gherardi, un pratese che nel 1600 entusiasmò la Francia del Re Sole con la sua bravura e le sue boutades piene di spirito e piuttosto spinte, secondo la moda del tempo e i canoni della commedia dell’Arte: racchiude nel suo gesto e nei suoi colori tutta una tradizione. Una storia. E’ l’ultimo Arlecchino del Teatro Italiano in Francia ed è uno dei più famosi; a lui sono legati gli ultimi anni di splendore della commedia dell’Arte italiana nella capitale francese.
21 3 Fra gli amici di Piero Cironi (di Mario Giardelli) Il frugare fra le pieghe della vita dei vari personaggi storici serve a farceli meglio conoscere. Da queste ricerche mi sono così sfilate, come in rapida carrellata, figure di uomini e di donne che non hanno lasciato traccia e di altri che invece hanno il loro solco più o meno marcato nella storia o anche solo nella cronaca di quei tempi. Ma basta con l’indeterminatezza e veniamo al concreto. Si tratta dunque di un fascicolo di ventidue pagine intitolato: Monumento a Piero Cironi rendimento di conti nomi e offerte dei sottoscrittori Prato Tipografia FF. Giachetti 1865. Ed ora vediamo qua e là qualche nome: Giuseppe Garibaldi, Giovanni Fattori, Diego Martelli…
21 4 Giovanni Ciardi e la Transappenninica (di Gigi Salvagnini) Nel 1845 l’ingegner Cini di San Marcello Pistoiese presentò il progetto per una Pistoia-Porretta che avrebbe dovuto collegare il Granducato con gli stati del nord. Immediatamente un altro giovane e valente ingegnere, il pratese Giovanni Ciardi, propose come variante una transappenninica per la Val di Bisenzio, progetto che un comitato cittadino si incaricò di appoggiare e propagandare convenientemente. Il Ciardi si rese conto che la sua soluzione, preferibile sul piano tecnico, non lo era altrettanto su quello politico. La «Porrettana fu varata il 24 giugno 1852.
21 5 Biblioteca (di Egidio Bellandi, Mario Bellandi, Rodolfo Tommasi) Una monografia su Gaetano Magnolfi – Omaggio a Malaparte – I 125 anni del «Concerto Chiti» – Ricordo di Giuseppe Basacci – Pubblicazioni celebrative – Un opuscolo su Francesco Datini – Liriche di Giuseppe Balugani – Rassegna della stampa
21 6 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Omaggio a Mazzacurati – Mostre
21 7 Notiziario (di Carlo Paoletti, Roberto Fioravanti) Inaugurato il museo dell’Opera del Duomo – Il centenario di Gaetano Magnolfi – Il centro internazionale di storia economica «Francesco Datini» – Al «Buzzi».un centro di geografia e scienze – Federigo Melis accademico del Portogallo – Riconoscimento a Franco Riccomini – L’incontro di ginnastica Italia-Ungheria – La Route di Bonheur ospite dell’Azienda Autonoma di turismo – Cronache teatrali
20 1 Di alcuni sigilli e stemmi pratesi (di Renzo Marchi) Rovistando fra le antiche carte della inesauribile «Roncioniana», mi capitò di imbattermi nell’interessante manoscritto del Casotti, concernente appunto le Armi di antiche famiglie pratesi. Occupandomi poi di monumenti e di architetture minori, ma pur sempre interessanti e cariche di storia, ho avvertito quanto, per la ricostruzione filologica di un episodio artistico, possano essere utili le armi che, sulle diverse parti dell’edificio, le famiglie committenti erano use a porre in opera. Delle armi pratesi e dei sigilli, scrissero il Casotti, il Guasti, il Giani e , più recentemente, il Giagnoni e il Giovannini.
20 2 Analisi delle determinanti di congiuntura nell’economia laniera pratese durante gli ultimi due secoli (di Renzo Marchi) Le fluttuazioni economiche – Irregolarità delle fluttuazioni cicliche pratesi – Cause dei fenomeni di congiuntura dell’economia tessile pratese – Alcune conseguenze delle fluttuazioni economiche in Prato – Obbiettivi di una organizzazione anticiclica
20 3 Una gloriosa famiglia pratese di clowns: i Fratellini (di Michele Risolo) Benché negli spettacoli di circo, a Parigi, ricorra tuttora il nome famoso dei «Fratellini», la grande dinastia dei clowns, che trionfò nelle maggiori piste del mondo con tal nome, è in realtà finita nel maggio del 1961, con la morte di Alberto, l’ultimo superstite dei tre celebri fratelli.
20 4 Autografi Dannunziani (di Zita Pepi) Singolari sono le vicende di certi autografi di personaggi del passato famosi o illustri, e più singolare a volte il modo in cui avviene il loro ritrovamento. Ma bisogna riandare un po’ indietro nel tempo, quando le relazioni sociali si svolgevano su un piano di maggiore intimità e raggio più ristretto, per capire quale geloso interesse destasse un autografo o anche meglio, una pagina autografa di persona illustre, e con quale religione la si conservasse quando capitava di imbattervisi per avventura: fosse pure autografo di poco rilievo. E in modo del tutto casuale un autografo dannunziano capitò fra le mani del compianto prof. Pèleo Bacci, noto studioso della storia dell’arte toscana.
20 5 Il pratese Malaparte (di Fenenna Bartolommei) ».Io son di Prato, mi accontento di esser di Prato, e se non fossi nato pratese non vorrei essere venuto al mondo» dice Curzio Malaparte.
20 6 Biblioteca (di Egidio Bellandi, Gaetano Chiappini, Mario Bellandi) La seconda riforma – Un nuovo romanzo di Aurelio Angeli – Relazione sull’industria pratese – «Vita ospedaliera» – Novità librarie – Rassegna della stampa
20 7 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Una mostra di Guido Nincheri negli Stati Uniti – Pittura nelle vetrine – Giuseppe Viviani – Felice Casorati – Mostre
20 8 Notiziario (di Roberto Fioravanti) Il centenario di G. B. Mazzoni – Gaetano Magnolfi – Un palazzo (e una città) da salvare – Un affresco inedito nel complesso di Figline di Prato – Il XVIII premio letterario «Prato» – Il corteggio storico dell’8 settembre – Novità discografiche – Premio a Gilberto Tozzi – Il secondo concorso ippico all’ippodromo comunale – Vetture d’epoca – Gara nazioanle di judo – Convegno U.S.T.I. – Le Zecche toscane – Cronache teatrali
19 1 L’antico setemma di Prato (di Roberto Giovannini) La più remota memoria dello Stemma più antico del Comune di Prato si ha – come riporta Giulio Giani in «Archivio Storico Pratese» 1° aprile 1917 – in uno «strumento di commissione dell’anno 1294 a Ser Bencivenni del fu Benincasa di Prato eletto Sindaco del Comune per andare nella città di Lucca a eleggere il nuovo giudice delle cause civili».
19 2 Il complesso di S. Agostino in Prato (di Francesco Gurrieri) Il primo nucleo d’origine va ovviamente riferito alla prima dimora che i frati agostiniani ebbero in Prato. Il 1270 dovette essere l’anno in cui i frati agostiniani arrivarono a Prato con l’intenzione di dare vita ad una comunità religiosa locale con sede propria; alla loro testa, il procuratore P. Gregorio, poi «prior loci fratrum S. Augustini de Prato».
19 3 Zanobi Bicchierai e “Il Passatempo” (di Roberto Fioravanti) Poeta, dunque, fu Bicchierai, insegnante, uomo politico, ma più che delle sue poesia nelle quali, avvolte in una classica sostenutezza, l’amore per i maestri appannava il nitore dell’estro e più ancora delle sue iscrizioni, ci interessano le sue qualità di uomo, ma soprattutto di giornalista direttore del Passatempo.
19 4 Il culto della musica in Prato (7) (di Roberto Fioravanti) Nel precedente capitolo abbiamo pubblicato l’elenco cronologico completo delle stagioni liriche programmate al «Teatro Metastasio» dal 1830 al 1964. Analizziamo ora queste stagioni del passato, spigolando su alcune serate di successo, su altre meno riuscite, rievocando antichi ricordi, cercando di rivivere questi spettacoli dell’Ottocento e del primo Novecento, quando in nome della lirica si ingaggiavano vere e proprie battaglie e quando per i pratesi la stagione d’opera al «Metastasio».rappresentava addirittura un avvenimento straordinario, tale da formare argomento di discussione per parecchi mesi.
19 5 Nel centenario della nascita: ricordo di Umberto Giordano (di Roberto Fioravanti) Quando chiesi a Umberto Giordano come nacque «Chénier» cominciò a ricordare i tempi andati, si infervorò nel parlare, e mi raccontò la pagina più importante della sua vita. Mi voleva medico papà Ludovico, che aveva una piccola farmacia a Foggia – mi disse – ma io mi sentivo nato per la musica, mi piaceva cantare, mi fabbricavo da me zufoli e flauti, strimpellavo il pianoforte, andavo sempre dietro alla banda ad ogni sua uscita, e durante le prime classi del ginnasio l’unica materia che mi sarebbe piaciuto studiare non c’era: era la musica. Finì per accorgersi di questo anche mio padre, ed a quattordici anni potei entrare al «Conservatorio San Pietro a Maiella».di Napoli. Respiravo finalmente l’aria adatta ai miei polmoni.
19 6 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: lo Spedale di San Silvestro o del Dolce (di Giuseppe Bologni) Il 7 maggio 1404 il Comune di Prato, nell’eleggere i nuovi Rettori dello Spedale del Dolce, fece nuovi ordini e statuti affinché questa Pia Casa fosse bene amministrata e perché i poveri infermi, i pellegrini, gli orfani e i gettatelli fossero bene accolti e assistiti nel miglior modo possibile.
19 7 Memorie domenicane pratesi (di P. Innocenzo Venchi) C’è un rione della vecchia Prato, posto a occidente della città, dalla forma approssimativa di un quadrilatero inscritto tra la prima e seconda cerchia di mura. Di tale rione appunto ora si vuol parlare. Naturalmente lo si farà sotto una visuale ben precisa: quale è determinata dalla storia dell’Ordine Domenicano, che di recente ha compiuto il 750° anniversario dalla approvazione sancita da Papa Onorio III (22 dicembre 1216).
19 8 “Cristo proibito” di Curzio Malaparte (di Sergio Frosali) Nel 1951 usciva un film di Curzio Malaparte, destinato a rimanere isolato nella produzione cinematografica dello scrittore, Cristo Proibito. Cristo Proibito non è certo un film che serve a capire la realtà italiana degli anni in cui fu realizzato, in quanto tende a travisarla in un confuso messaggio di amore che non trova posto nella precisa situazione politica e sociale del nostro tempo. Ma è un film che serve a capire Malaparte, testimonia una volta di più sul suo tipo di letteratura e anche su una sua intelligenza visiva, e si pone come un’opera-limite della nostra cinematografia.
19 9 Malaparte a Pisa: un “pendolare” nostalgico (di Antonio Monnosi) Io stesso, nei nostri frequenti incontri pisani l’ho conosciuto così, nei suoi slanci affettuosi, nei suoi cattivi umori, il piglio spavaldo, la battuta cinica, la sempre nascosta o sottintesa tenerezza. Un personaggio mutevole, ma mai arrendevole.
19 10 Luigi Muzzi, principe dell’epigrafia italiana (di Roberto Papi) A cura dell’Azienda Autonoma di Turismo di Prato è stato pubblicato il volume «Luigi Muzzi, principe dell’epigrafia italiana» dovuto al nostro collaboratore Roberto Papi. Ci piace qui riportare alcune significative pagine del volume che riguardano alcuni episodi della vita del Muzzi.
19 11 Biblioteca (di Roberto Papi, Rodolfo Tommasi) Gotico e Rinascimento a Prato – «Firenze capitale» – Vita privata a Firenze – Il «Chi è ?».nella vita economica italiana – Rassegna della stampa – Gaetano Magnolfi – Libri ricevuti
19 12 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) L’opificio delle pietre dure nei secoli XVII e XVIII – «Natura e arte» – Un affresco pratese alla mostra giottesca – Cento opere di Viani – Il premio «Montepiano».- Il premio «G. Mazzuoli» a Vaiano – Mostre – Pittori pratesi – Collezioni pratesi
19 13 Notiziario (di Achille Bosisio, Roberto Fioravanti) Le onoranze a Curzio Malaparte – Curzio Malaparte in TV – Un documentario televisivo su Prato – Graffiti rinascimentali scoperti in Palazzo Vaj – «Oscar del disco» all’istituto per il ‘700 musicale – Studiosi del restauro a Prato – Il primo concorso internazionale di canto «Città di Prato».- Il VI concorso nazionale del film d’amatore – «La questione sociale nella letteratura» – Una conferenza dell’On. Elkan – Concorso ippico interregionale – Prato all’ortoflora ’67 – Ricordo di Padre Onorio Vannucchi – Ricordo di Luigi Prandello (1867-1936) – Serate musicali – Cronache teatrali – Due nuovi manifesti a colori su Prato
18 1 Intorno all’alluvione del 4 novembre 1966 (di Francesco Gurrieri) Ci sono momenti, nella storia della civiltà, in cui gli uomini ritrovano il senso comunitario della loro esistenza, superando tutto ciò che nell’articolarsi del loro operare, li distingue e li differenzia. La sconcertante alluvione del 4 novembre 1966 è uno di questi eopisodi. Parlarne su questa rivista, generalmente attenta – per i suoi fini istituzionali – alla valorizzazione della storia e dell’arte del territorio pratese, vuol avere appunto questo senso di riflessione critica verso un avvenimento storico che ha colpito e commosso l’intero mondo civile.
18 2 Individualità economica di Prato (di Vittorio J. Andreaus) Questo scritto avrebbe dovuto costituire il nucleo centrale, e l’ossatura logica, d’un più vasto saggio sull’economia di Prato; e può forse costituirlo ancora. Ma poiché la direzione di «Prato – Storia ed Arte» mi domanda di consentirne fin d’ora la pubblicazione, nulla ho in contrario a farlo: grato anzi dell’ospitalità così cortesemente offerta.
18 3 Il culto della musica in Prato (6) (di Roberto Fioravanti) E’ apparso chiaro, nel capitolo precedente, come l’idea del teatro nuovo nacque e lievitò nell’ambiente del ceto medio, formato da professionisti, industriali, negozianti, possidenti, tutta gente dedita al lavoro ma anche appassionata di teatro, tutte persone che erano escluse dal «Teatro dei Semplici», di proprietà della nobiltà, e che aspiravano a dare a Prato un nuovo tempio dell’arte, che fosse aperto a tutte le classi sociali. Ecco perché i «Semplici» furono inizialmente contrari alla nascita di un teatro nuovo: si vedevano superati, perdevano il monopolio del teatro.
18 4 La presenza etrusca nel Pratese: le campagne archeologiche 65-66 a Comeana ed Artimino (di Riccardo Berti) Accingendoci a delineare una sintetica cronistoria delle recenti campagne di scavo e delle ricerche etruscologiche condotte nel Pratese, e precisamente sulle colline di Carmignano, riteniamo opportuno premettere un breve cenno sullo svolgersi nel tempo degli studi archeologici relativi alla nostra zona; studi che si iniziarono almeno due secoli indietro e che si trovano oggi in una fase di particolare interesse, sì da potersene ripromettere un valido contributo alla conoscenza della formazione e dell’espansione di una civiltà tanto affascinante quanto enigmatica.
18 5 Ricordo di un grande baritono: Ettore Bastianini (di Roberto Fioravanti) La sua trasformazione da basso a baritono avviene quasi per caso, come si legge nelle favole, come per un segno di magia: un giorno ecco l’imprevedibile, il colpo di fulmine, il «destino» che cambia radicalmente la vita di Ettore Bastianini. Da buon «basso».di levatura discreta, bravo ma non superlativo, diventa il «baritono» più illustre, più acclamato, più conteso del mondo.
18 6 Biblioteca Una monografia su Luigi Muzzi – Una guida cinquecentesca di Prato – Proposta per l’università tessile – Santa Maria delle Carceri, modello della teoria architettonica albertiana – Castelli e rocche d’Italia – Vita di D’Annunzio – Una pubblicazione ed una tavola rotonda sul controllo dei bacini fluviali – Testimonianze sull’alluvione – La scuola dei padroni – Libri recenti – Rassegna della stampa
18 7 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Mostre – Pittori pratesi
18 8 Notiziario (di Roberto Fioravanti) La nuova sede della C.A.P. – Il centenario di Giovan Battista Mazzoni – Il secondo premio internazionale di giornalismo «Prato» 1967 – Contributi per il restauro degli edifici del centro storico – Contributi per il miglioramento delle attrezzature igienico-sanitarie dei pubblici esercizi – Convegno sui teatri all’aperto – Medaglia d’oro dell’ENAL a Giuseppe Bigagli – Alto riconoscimento a Federigo Melis – Affermazioni di Albina Gori Pacini – A Gastone Medici il trofeo «Ippocampo d’oro».- Canti alpini e polifonia classica – Cronache teatrali
17 1 Perseverando (di Giuseppe Bigagli) Ci sia consentito, in questa circostanza, risalire col pensiero al settembre 1952, quando cioè fu costituita l’Associazione Turistica Pratese, prima editrice di questa rivista, della quale l’Azienda Autonoma di Turismo è la legittima erede.
17 2 Maso di Bartolommeo aiuto di Donatello (di Giuseppe Marchini) Nel V centenario della morte di Donatello, alla cui celebrazione L’Azienda di Turismo di Prato ha contribuito pubblicando un opuscolo dedicato al pulpito esterno del Duomo, si è svolto a Firenze, dal 25 settembre al 1° ottobre, un congresso internazionale di studi donatelliani. Pubblichiamo qui di seguito il testo registrato della comunicazione tenuta al congresso dal prof. Giuseppe Marchini, di rilevante interesse per l’ambiente pratese.
17 3 Francesco di Marco Datini e la sua casa di Prato (di Maurizio Cresci, Serena De Siervo Cresci) Questo studio prende in esame il Palazzo Datini di Prato e la personalità del suo insigne proprietario. Le ricerche si basano sulla bibliografia esistente sull’argomento, e sul ricco carteggio in parte ancora inesplorato che si trova nell’archivio della casa Datini, nonché sulla rilevazione grafica dell’edificio.
17 4 Il Castello dell’Imperatore a Prato (di Francesco Forte) Note storiche – Caratteri del Castello – Il portale principale – Le torri e le mura
17 5 Il culto della musica in Prato (5) (di Roberto Fioravanti) L’Ottocento è stato un secolo importante per la storia musicale pratese: cominciamo ad inquadrarlo partendo dal «Metastasio», da quel teatro ancora oggi tanto amato da noi pratesi, che fu il fulcro dell’attività artistica cittadina, il centro dal quale s’irradiò una operosità instancabilmente proficua, il tempio dell’arte ove i nostri nonni conobbero e cominciarono ad amare Rossini ormai maturo e poi Bellini, Donizetti, il giovane Verdi e tutti gli operisti più in voga, italiani e stranieri.
17 6 Un caricaturista pratese (di Mario Giardelli) Cipriani era conosciuto e stimato fra i tanti disegnatori di caricature. Fu apprezzato e conteso dai giornali umoristici e lavorò per diversi di questi: La Lente, il Momo, La Chiacchiera, ecc.
17 7 Autunno gastronomico (di Armando Meoni) Se il settembre è il periodo più adatto al sedano ripieno, per tutto l’anno invece si può chiudere ogni sessione a tavola con i biscottini di Mattonella innaffiati di vinsanto.
17 8 Un architetto pratese del Cinquecento: Domenico Giuntalodi (di Giampiero Guarducci) Nel ricordare il pittore e architetto Domenico Giuntalodi (1505-1560), «disegnatore di Don Ferrante Gonzaga», costruttore di palazzi e fortificazioni a Messina e Palermo, Guastalla, Mantova e Milano, non possiamo non rilevare quanta poca memoria si serbi oggi di questo illustre pratese, che pure fu uomo di vero talento, stimato ai suoi tempi da prìncipi ed artisti, e che svolse una parte di primo piano nel formarsi del linguaggio architettonico del manierismo lombardo.
17 9 Biblioteca (di Rodolfo Tommasi) Il pulpito di Donatello – Una pubblicazione su «La collana ricciana» – Lorenzo De’ Medici – Viaggio a Roma – L’inganno – Due quaderni di poesia – Un bilancio degli «amici del teatro».- Mino da Fiesole e le sculture del Duomo di Prato – Un opuscolo di informazioni turistiche – Un patrimonio collettivo di civiltà – Proposte per il «Metastasio» – Campane di Alberobello – Le antiche ferriere d’Apulia – Rassegna della stampa
17 10 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Il fiore nella grafica italiana contemporanea – Il pulpito di Donatello nei disegni pisanelliani – Mostre – Pittori pratesi
17 11 Notiziario (di Egidio Bellandi, Roberto Fioravanti) Restituito alla Roncioniana un codice del XIV secolo – Il gonfalone di Poggio a Caiano – La mostra della radiotelevisione – L’VIII trofeo internazionale caravanning «Luigi Bergera» – Il 1° concorso ippico – La 2° mostra del gioiello artistico – Antiquariato pratese alla mostra di Cortona – Cinquantenario della biblioteca «Petrarca».- Un documento del revival medievale – La relazione della commissione giudicatrice del XVII premio letterario Prato – L’Azienda di Turismo al convegno nazionale dei centri storici a Perugia – Il concerto Crowley-Sanders – Rievocato in Duomo Lorenzo Perosi – Serata musicale per la «collana ricciana» – Cronache teatrali
16 1 Nomi e personaggi di casa nostra (di Armando Meoni) Ferdinando Carlesi – Giulio Dolci – Luigi Tomellini
16 2 Appunti per la individuazione di un procedimento metodologico per la lettura di un centro storico (di Silvestro Bardazzi) Le indicazioni che seguono intendono schematizzare un procedimento metodologico per la lettura di un «centro storico». Prato potrebbe essere un caso da esaminare. Ora, ritornando all’oggetto della nostra comunicazione e cioè al «Rilievo a livello urbanistico dei centri storici» precisiamo, prima di sviluppare ulteriormente questo concetto, che la lettura del centro srtorico, di cui dicevamo, deve inquadrare il centro in un ambiente, che potremo chiamare «extra-murale».(immaginando sempre il centro come una realtà definita da una cerchia) ed inoltre in un ambiente «intra-murale »
16 3 Evoluzione e prospettive del centro storico di Prato nella progressiva industrializzazione del suo territorio (di Francesco Gurrieri) Lo sviluppo nastriforme poi, provoca, per ragioni di nuovo equilibrio urbano, altri insediamenti terziari a supporto delle fasce industriali, i quali non mancano di creare una sorta di «antipolarità funzionale» con il supporto terziario tradizionalmente consolidatosi all’interno del centro storico, accelerando lo svuotamento di questo e rischiando di esasperarne la devitalizzazione.
16 4 Il culto della musica in Prato (4) (di Roberto Fioravanti) Prato nel Settecento dette i natali ad uno dei suoi figli più illustri, ad un musicista fra i migliori che abbia avuto l’Italia, Domenico Zipoli.
16 5 La tavola emicicla di Filippino Lippi per il Comune di Prato (di P. Guglielmo di Agresti) Se il contratto tra il Comune di Prato e Filippino Lippi per una tavola della Madonna da porre nella sala delle Udienze degli Otto fu rogato solo il 3 febbraio del 1502, occorre risalire a molti anni addietro per rifare gli antecedenti di un tale desiderio. Già il 22 gennaio del 1492 si parlò, nella delibera degli Otto, di una simile ordinazione «altra volta» fatta, ossia di allogare «una tavola in legno, a forma rotonda, su cui si dipinga l’immagine della gloriosissima Vergine Maria in quella forma che è ora all’altare dell’Oratorio della Vergine delle Carceri della Terra di Prato, con le immagini di Santo Stefano protomartire e di San Leonardo, poste ai due lati».
16 6 Il Crocifisso della Misericordia (di P. Adriano Macconi) Non è facile stabilire l’epoca in cui il Crocifisso è stato scolpito. Diversi elementi contrastanti impediscono di decidere per un periodo piuttosto che un altro. Il corpo infatti, un po’ tozzo e dai lineamneti rigidi, fa pensare ad un genere di scultura primitivo; la faccia invece, rilassata e soffusa di dolce mestizia, ci richiama ad un’epoca più tarda, forse al ‘400.
16 7 Sem Benelli (di Fenenna Bartolommei) Sem Benelli, drammaturgo, nato a Prato nel 1875, morto a Zoagli nel 1949, si fece conoscere, giovanissimo, in una tragedia di argomento storico mediceo, «La maschera di Bruto» in cui si manifestano quelle che saranno le più felici caratteristiche dell’arte benelliana: teatralità, efficacia, eloquenza.
16 8 Un poeta pratese del Trecento (di Rodolfo Tommasi) Ugo Panziera nacque a Prato tra il 1260 e il 1270; fu teologo, uomo di ampie vedute nel campo della religione, e, nonostante il successo che riscuoteva con i suoi scritti e con le predicazioni, fu umilissimo frate.
16 9 Biblioteca (di Egidio Bellandi, Roberto Papi) Le «regoluzze» di Paolo dell’Abbaco – Artigianato a Prato – Il pianoforte di Beethoven – La galleria d’arte moderna – Immagini degli anni ’60 – Il quarto volume della collana ricciana – Giovanni da Milano – Chiasso degli inutili – Leggende Maremmane – Ricordo di Virginia Frosini – Un notiziario del Comune – Caterina de’ Ricci Santa Domenicana – Le Muse – Come si salvano i documenti – Cesare Guasti e «l’imitazione di Cristo».- Domenico Giuntalodi, architetto pratese
16 10 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Inaugurata in Palazzo Pretorio la galleria d’arte moderna, la mostra «immagini degli anni 60» – L’8° premio «Mazzuoli».a Vaiano – Il 5° premio «Montepiano» – Mostre – Pittori pratesi
16 11 Notiziario (di Roberto Fioravanti) L’istituto per il ‘700 musicale italiano, presentata all’Accademia del Metastasio l’incisione di un inedito di Scarlatti – Sorgerà all’ippodromo il nuovo villaggio sportivo (e si può anche integrarvi la pista) – Turismo e patrimonio artistico – La giornata pratese della settimana dei musei – Nuove piante monumentali della città – Concerti in Cattedrale – Cronache teatrali
15 1 Ritorno in patria (di Enrico Sacchetti) Articolo primo classificato al 1° Premio Nazionale di Giornalismo «Prato» 1965.
15 2 I segreti di Prato (di Mauro Mancini) Articolo secondo classificato al 1° Premio Nazionale di Giornalismo «Prato» 1965
15 3 Realtà e leggenda nella storia affascinante di Prato (di Giulio A. Schettini) Articolo terzo classificato al 1° Premio Nazionale di Giornalismo «Prato» 1965
15 4 Il culto della musica in Prato (3) (di Roberto Fioravanti) Molteplice e varia fu l’attività musicale a Prato nel Settecento, in questo secolo il cui movimento spirituale trae origine dalla «Accademia della Arcadia» che, sorta nel 1692 con l’intento di reagire alla eccessiva ampollosità dell’arte secentesca, degenerò in sentimentalismo ed in manifestazioni stucchevoli.
15 5 L’ambiente naturale nell’opera della Camerata de’ Bardi (di Rodolfo Tommasi) Il 6 (o 5) ottobre 1600, in occasione del matrimonio di Maria de’ Medici con Enrico IV di Francia, fu rappresentata la prima opera in musica giunta integrale fino a noi : l’Euridice.di Jacopo Peri, su testo di Ottavio Rinuccini. La rappresentazione ebbe luogo a Firenze, ma il Rinuccini, come il Peri, provenivano dai colli di Vernio presso Prato, dove nel palazzo del conte Giovanni Bardi si formò quella Camerata de’ Bardi che dette il nome al movimento artistico sorto durante queste riunioni, che, dopo il 1592 (quando cioè il conte Bardi fu chiamato a Roma), continuarono regolarmente presso l’umanista e compositore Jacopo Corsi.
15 6 Lorenzo Menabuoni (parte seconda) (di Roberto Baldi) E’ stato difficile il compito di ricercare qualche scritto che ci testimoniasse la natura poetica del Menabuoni, accanto alla genialità del chirurgo, della quale abbiamo ritrovato segni inconfondibili nei registri d’ospedale riferiti e nelle testimonianze di coloro che ebbero la sorte di conoscerlo .Ci è stato d’aiuto il reperimento di quel prezioso documento di poesia che è il libretto per l’opera «Kousuma», la dimostrazione più viva di un innegabile substrato poetico esistente nel Menabuoni, soffocato solo dal cumulo di lavoro che lo distraeva dallo scrivere.
15 7 Ricordi di periferia (di Nando Vitali) La mia mente e soprattutto il mio cuore sono pieni di ricordi della Prato «città del silenzio». Ma ce n’è uno, di questi ricordi, che mi si è stampato musicalmente nel profondo dell’anima. Eccolo: piazza della Madonna delle Carceri nelle prime ore di un pomeriggio d’agosto, quando il sole a strapiombo arroventava l’alberese della Fortezza e i marmi bianco-neri della piccola chiesa. C’era in aria un disteso canto di cicale che rendeva ancor più vuoto lo spazio intorno.
15 8 Poeti pratesi d’oggi (di Albina Gori Pacini, Lando Guarducci, Luigi Morganti, Raffaello Pecchioli, Remo Prandina, Walter Nesti) Albina Gori Pacini, Lando Guarducci, Luigi Morganti,Walter Nesti, Raffaello Pecchioli, Remo Prandina: Poesie
15 9 Biblioteca (di Rodolfo Tommasi) La Cappella Migliorati – Il Natale a Prato – Giose della Guscella – Come morì Mascia – Il tempo di raccontare – L’ora dei ricordi – Chiese romaniche e moderne – Le Muse – L’opera di Giovanni da Milano a Prato – Il ponte sospeso de «Le Pavoniere» – Origini della arciconfraternita della Misericordia di Prato – Soggiorni d’Italia: Prato – Prato e Pistoia – Politica e sociologia
15 10 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Mostre – Collezionisti pratesi
15 11 Notiziario (di Roberto Fioravanti) 1° Premio Nazionale di Giornalismo «Prato» – Premiazione del concorso «Prato Storia e arte».1965 – Commemorato il giornalista Alfredo Capecchi – Convegno a Prato delle aziende di turismo d’Italia – Presentata la monografia artistica su «La Cappella Migliorati» – Conferenze ricciane – Numismatica al «Sesto miglio» – Il nuovo organo della cattedrale – Restaurato il Palazzo della Roncioniana – Restauri sul Mercatale – Nuova edilizia al ponte della Vittoria – Due nuovi manifesti su Prato – Cronache teatrali
14 1 Per Ardengo Soffici (di Geno Pampaloni) Voi tutti ricordate la famosa definizione che di lui dette Renato Serra: «Soffici non è né un’opera né uno stile: è un dono…Persino con delle parole in libertà compone una passeggiata limpida e ordinata come un disegno classico»
14 2 Lo studio di Dante a Prato nell’Ottocento (di Giacomo Adami) Il rinnovato interesse per Dante non fu, come ben si intende, un isolato fenomeno pratese, ma è certo che a Prato lo studio di Dante fu promosso su basi di maggiore consapevolezza critica e di maggiore buon senso che altrove.
14 3 Un patrimonio dell’umanità (di Giulio Terzaghi) Il patrimonio artistico di ogni località, oltre ad essere un motivo di ricchezza spirituale del popolo, è una potente attrattiva di correnti turistiche, le quali, evidentemente, influiscono sempre sulla economia del posto dove esso si trova.
14 4 Un tomista pratese (di Brunero Gherardini) Professore di grido, il Pelegatti non si sottrasse ad altri incarichi; alcuni anzi ne ricercò lui stesso, sospinto da indomita fede e apostolico ardore. Fu canonico teologo, bibliotecario della Roncioniana, organizzatore di tornate teologiche e scritturistiche e, come tale, animatore del giovane clero, oratore forbito ed acclamato in tutta Italia, studioso di patrie memorie, lavoratore infaticabile. Una nota lo caratterizza, conferendo un senso unitario alla molteplicità dei suoi uffici: fu un tomista puro.
14 5 Un pratese collaboratore del Cardinale Borromeo: Agostino Guizzelmi (di P. Guglielmo di Agresti) In occasione del 4° centenario dell’ingresso di S. Carlo Borromeo a pastore di Milano, presentiamo la figura di un pratese, Agostino Guizzelmi, che per 11 anni fu suo collaboratore
14 6 Attualità di Malaparte (di Fenenna Bartolommei) Curzio Malaparte non è stato uno scrittore facile da capire e tanto meno da riassumere in una formula, né la sua complessa personalità può essere elencata tra i tanti schemi retorici, ma è certo che in nessuna opera come in «Maledetti Toscani» ha rivelato in modo così alto il suo ingegno, in nessun’altra opera brilla una luce di poesia così limpida e schietta.
14 7 Teatri e ricreazioni popolari nelle cronache di un settimanale del 1880 (seconda parte) (di Egidio Bellandi) Rievocazione della Prato di fine Ottocento attraverso i numeri del settimanale Fieramosca.
14 8 1° premio concorso “Prato – Storia e arte” 1965: Lorenzo Menabuoni (parte prima) (di Roberto Baldi) L’opera umanitaria del Menabuoni si svolse evidentemente soprattutto nell’ambiente che aveva scelto e prediletto: l’ambiente medico. Per i pratesi poveri e ricchi fu «Lorenzino» , anche quando l’amministrazione dell’ospedale gli affidò l’alto incarico di primario chirurgo, a significare in quel diminutivo confidenziale l’affetto e la popolarità di cui si era circondato.
14 9 Biblioteca (di Rodolfo Tommasi) «L’autocrate» – Fermenti popolari e classe dirigente in Prato – Un ricordo di Mons. Icilio Felici – L’opera di Ardengo Soffici in uno scritto di Armando Meoni – Le Muse – Il Conservatorio di San Niccolò – Shopping in Prato – Il telaio ha sconfitto la crisi – L’ostensione del Sacro Cingolo – Ghiottonerie di campanile
14 10 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) Il premio nazionale d’arte«Ardengo Soffici: La mostra di Palazzo Pretorio, La cerimonia della premiazione – Mostra del gioiello artistico – Antiquariato pratese a Palazzo Strozzi – Mostre
14 11 Notiziario Assegnato il 1° premio nazionale di giornalismo «Prato» 1965 – La stagione concertistica al Teatro Metastasio – Il VII trofeo caravanning «Luigi Bergera» – Il terzo concorso giornalistico «Prato storia e arte» – A Prato una sezione dell’archivio di Stato – Attività del coro polifonico «G. Verdi» – La TV su Giuseppe Giagnoni – Armando Meoni celebra Colombo – Urgono restauri all’Oratorio di San Lodovico – Interessante ritrovamento in S. Fabiano – Scavi etruschi a Comeana – Aperta la causa di canonizzazione di Cesare Guasti – Un busto di Sem Benelli per l’Accademia del teatro Metastasio – Contributi pratesi ad una mostra dantesca – Il concorso fotografico de «La Cicogna»
13 1 Il significato del centenario dantesco (di Giacomo Devoto) Le considerazioni che conto di sottoporvi partono da un ricordo: quello del messaggio del Presidente della Repubblica Saragat al momento dell’inizio della cerimonia dell’inaugurazione dell’anno dantesco.
13 2 Aggiunte a un pittore bernese: Adolf von Sturler (di Giuseppe Marchini) La prima domanda che sorge spontanea è quella del come i dipinti dello Sturler siano pervenuti nella sede attuale. Il lungo soggiorno fiorentino del pittore è premessa ovvia del fatto, ma non sufficiente spiegazione, tanto più che per una permanenza di ben 22 anni, scarse sono le tracce di una di lui partecipazione alla vita locale.
13 3 La prima raccolta di scritti inediti di Piero Cironi (di Guglielmo Macchia) Recentemente la città di Prato ha richiamato l’attenzione degli studiosi di storia risorgimentale su una delle figure più rappresentative della sua storia, il mazziniano Piero Cironi, celebrandone il centenario della morte con una suggestiva mostra e varie iniziative culturali.
13 4 Il culto della musica in Prato (2) (di Roberto Fioravanti) Abbiamo scritto preliminarmente che il melodramma ebbe origine pratese. Non sembri questa una affermazione pretenziosa: l’opera lirica, che ha portato l’Italia alla ribalta del mondo musicale mondiale, è nata proprio fra noi, in casa del pratese Giovanni Bardi, Conte di Vernio, accademico della Crusca, compositore e mecenate, maestro di camera ed ufficiale della guardia del corpo di Clemente VIII.
13 5 Differenze e analogie nel processo storico di formazione del sistema delle imprese laniere di Prato e di Biella (di Renzo Marchi) Bisogna attendere il movimento di trasformazione dell’economia manifestatosi dopo il X secolo per vedere rifiorire le attività manifatturiere aventi per oggetto la lavorazione della lana. E’ questo il periodo nel quale prende consistenza la vita artigiana laniera anche a Prato ed a Biella, attualmente i due maggiori centri tessili d’Italia; nel Pratese, forse, anche prima, particolarmente nei monasteri di Montepiano, Vaiano e S. Fabiano.
13 6 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: Lo Spedale di San Silvestro o del Dolce (di Giuseppe Bologni) Non si hanno memorie dell’anno di fondazione di questo Spedale all’infuori di quella iscrizione latina che si trova sulla porta di oriente dell’attuale Sala Grande dello Spedale della Misericordia e Dolce. Senza dubbio questo Spedale esisteva nella seconda metà del XIII secolo.
13 7 Teatri e ricreazioni popolari nelle cronache di un settimanale del 1880 (prima parte) (di Egidio Bellandi) Per sapere come si viveva e cosa si faceva a Prato 85 anni or sono può essere utile lo spoglio di un settimanale dell’epoca, che in ogni numero portava il resoconto delle attività cittadine, politiche e ricreative. Il settimanale è il «Fieramosca» . Il titolo prendeva a prestito il nome dell’eroe della Disfida di Barletta, ma, con chiara allusione al carattere pungente e satirico del periodico, voleva significare anche«mosca fiera» o «mosca cavallina», come talvolta il foglio amava definirsi.
13 8 Un artista pratese in Canada: Guido Nincheri (di Franco Riccomini) Il Nincheri nacque a Prato il 29 settembre del 1885: dimostrò presto una particolare predisposizione per l’arte e fu avviato all’accademia fiorentina, dove compì i suoi studi nel 1910, laureandosi in pittura, scultura, decorazione ed architettura
13 9 Alfredo Capecchi, un giornalista (di Giuseppe Vannucchi) Certamente né il Capecchi né i giornalisti suoi coetanei arrivarono a far coincidere lingua scritta con lingua parlata: è questo ancora oggi un sogno, peraltro inseguito da pochi animosi utopisti. Per i cronisti come Capecchi la lingua non era un problema ma una necessità: e quindi l’inventarono.
13 10 Filatori e tessitori di Francesco di Marco Datini (di Arnaldo Gradi) Il nostro Francesco, da uomo esperto ed avveduto, coglieva il momento opportuno e fondava compagnia con Piero di Giunta, che era stato suo tutore, e Francesco di Matteo Bellandi, per la fabbricazione dei panni, indipendentemente dal fondaco di Prato che continuava a parte a svolgere traffico con gli altri fondaci di Avignone e Pisa e ad importare dalla Spagna e dalla Provenza quantità non indifferenti di lana e materie prime richieste dalla industria locale.
13 11 Il carretto (di Aurelio Angeli) Racconto
13 12 Biblioteca (di Umberto Vannucchi) Santa Caterina de’ Ricci – Cristiano Banti: aggiunte alla bibliografia – Dante e Prato – Una pubblicazione su Galciana – Una introduzione all’architettura – Lo Spedale della Misericordia e Dolce – Un ricordo di Mons. Milton Nesi – «Racconti Vellanesi» di Pier Felice Pieri – Poesie di Remo Prandina – Uno studio monografico su T. S. Eliot – Archivio storico pratese – Scrittori pratesi – L’ospedale di S. Giovanni Gerosolimitano – Prato, la Hilandera – Tre articoli sull’industria pratese («La congiuntura nell’Italia centrale: Prato» di Piero Magi, «La Toscana è un’isola» di Giorgio Bocca, «La capitale degli stracci» di Aris Accornero) – I restauri in S. Agostino – Montemurlo – Il castello di Baroncoli – Arte e cucina – Operatori economici pratesi – Diapason 880 – Il postino
13 13 Galleria (di Franco Riccomini (a cura di)) La mostra antologica di Cristiano Banti – Il VII premio «Mazzuoli» a Vaiano – Il premio nazionale d’arte «Ardengo Soffici» – Mostre
13 14 Notiziario (di Giuseppe Bologni, Nella Anfuso) La celebrazione dantesca – Paolo Dell’Abbaco in una conferenza di Gino Arrighi – La stagione artistica 1965 nel chiostro romanico del Duomo – A Prato i più antichi documenti sulle Terme di Montecatini – Attività primaverile della «G. Monaco» – Piero Chiara alla Libreria del Palazzo – Inaugurato a Palazzo Vaj l’anno produttivo pratese – Il gr. Uff. Giuseppe Bigagli presidente della Collana Ricciana – Un’opera di Sem Parigi a Roma – La nuova chiesa di Galciana – Alto incarico a Giuseppe Bigagli – Una conferenza di Armando Meoni su Soffici
12 1 Tra guelfi e ghibellini nella Prato dantesca (di Aldo Petri) Nel fiume che bagna le grige mura della città i Pratesi riconoscono tanta parte della loro vita e della loro storia, e proprio a questo fiume ed alla Val di Bisenzio Dante si riferisce per indicare il dominio feudale dei conti Alberti; altri castelli nei pressi della città sono citati nel poema dantesco: Campi e Montemurlo attirano l’attenzione del poeta, ma ivi è il polemico accenno, qui invece, nel verso fluente come l’acqua del fiume, è una pacata descrizione: la valle onde Bisenzio si dichina.
12 2 Il culto della musica in Prato (1) (di Roberto Fioravanti) Già nel duecento e nel trecento era sentito in Prato l’amore per la musica. Gli ordini religiosi mendicanti, che fino da tale epoca militavano fra le nostre mura, ebbero fra le loro molteplici innovazioni quella, importantissima, di far eseguire sacre rappresentazioni nell’interno delle chiese od immediatamente fuori.
12 3 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: Lo Spedale del Santo Sepolcro (di P. Guglielmo di Agresti) Un altro Spedale, sotto il titolo di «Spedale del Santo Sepolcro» , esisteva nella Terra di Prato ai primi del XII secolo, come ne fa testimonianza un atto di donazione del giugno 1139 dal quale si rileva che Silimanno del fu Gerardo dona alla Pieve di S. Stefano uno staio di terra coltivata e vigna, fra i cui confini è menzionato un terreno appartenente allo Spedale del Santo Sepolcro.
12 4 La nascita del monastero di San Vincenzo in una documentazione inedita (di P. Guglielmo di Agresti) Qui vogliamo anticipare gli elementi riguardanti la sola fondazione del monastero di San Vincenzo, i retroscena che la precedettero ed il perché anzi della sua stessa nascita: dati questi completamente omessi nella stampa.
12 5 1° premio concorso “Prato – Storia e arte” 1964: Giovanni di Gherardo da Prato (parte seconda) (di Roberto Papi) Sembra che nel 1389 il nostro Giovanni, infiammato dalle dotte disquisizioni del Salutati sulla «Divina Commedia» avesse cominciato a scrivere il poema allegorico«Philomena» ad imitazione del poema dantesco.
12 6 Gli etruschi tra Carmignano e Prato (di Emanuele Narducci) Le scoperte archeologiche che da alcuni anni si vanno facendo nella Piana di Prato sono di grandissima importanza in quanto riguardano il periodo arcaico durante il quale – si diceva sino a non molto tempo fa – gran parte dell’Etruria settentrionale interna era rimasta in notevole attardamento rispetto ai ricchi centri dell’Etruria meridionale costiera, fiorenti per i commerci marittimi.
12 7 Giovan Francesco Buonamici (di Don Ugo Fantappiè) I Buonamici, che dal XV al XIX secolo furono tra i maggiori esponenti del patriziato pratese e vantarono storici e letterati, prelati, scienziati ed uomini d’arme, ebbero infatti il patronato della Pieve di Sofignano in Val di Bisenzio, nel cui territorio plebano avevano vasti dominii: fra gli altri, la fastosa villa di San Gaudenzo, cui si legò tanta parte della loro storia familiare.
12 8 L’Assunta del Bronzino nell’Oratorio di San Michele (di P. Adriano Macconi) Chi entra nell’antico Oratorio di S. Michele ha subito lo sguardo colpito da un’opera pittorica di straordinaria bellezza, raffigurante la Vergine Assunta, trasportata in cielo da un coro festante di angeli. E’ un quadro di Alessandro Allori detto «il Bronzino» , che lo dipinse nel 1603, pochi anni prima della sua morte.
12 9 2° premio ex-aequo concorso “Prato – Storia e arte” 1964: Un pratese del seicento, Geri Bocchineri (di Giampiero Guarducci) Il periodo storico in cui vive ed opera Geri, il secolo XVII, è un periodo che vede il decadere degli ultimi bagliori rinascimentali ed il sorgere di tempi nuovi: e proprio ad uno dei protagonisti di questo rinnovamento Galileo Galilei, il nome del Bocchineri doveva legarsi strettamente.
12 10 2° premio ex-aequo concorso “Prato – Storia e arte” 1964: Notizie su uno degli Inghirami (di Basilio Petrà) Fu verso il sec. XVII che la famiglia degli Inghirami cominciò ad essere citata negli elenchi della nobiltà cittadina; in questo secolo i componenti della famiglia si affermano in particolare nel campo ecclesiastico. Nel 1609 Tebaldo Inghirani fondava un decanato, lasciandolo poi, alla morte, sotto il patronato dei suoi fratelli; secondo la testimonianza del Bizzocchi, nel 1630 il decanato passò ad Inghiramo di Valerio Inghirami, che morì nel 1639. Dagli atti della Curia si ricava che nell’agosto del 1639 veniva nominato decano Valerio Inghirami minore.
12 11 Il sussidio (di Giuseppe Giagnoni) Racconto: A Collefiorito, un paese di provincia di cinquemila abitanti o poco più, né brutto né bello, ricco d’acque limpide e fresche e di fascie collinari meravigliose, il nuovo Sindaco aveva risolto la situazione assai facilmente delegandomi, quale assessore, a rappresentarlo in tutte le faccende, beghe comprese, del Comune……..
12 12 Tra fantasia e realtà (di Corradino Calamai) Incantevole – Pensieri all’alba – La verità – La vendetta – Il rifugio
12 13 Biblioteca (di Egidio Bellandi, Paolo Chiarelli) Il trattato di Aritmetica di Paolo dell’Abbaco – Ville pratesi – «Vivere e amare» di Aurelio Angeli – Poesie di Sante Ancona – Il monastero di S. Clemente – Malaparte scrittore sportivo – Filippo Lippi – Arte pratese su «Le Muse» – Giuseppe Giagnoni – Opere di Malaparte negli Stati Uniti – Informazioni turistiche sulla Toscana – I segreti di Prato – Anatomia di una città medioevale – Domenico Zipoli – Diapason 880 – Rassegna della stampa
12 14 Galleria (di Egidio Bellandi) Diego Fanciullacci – Mostre
12 15 Notiziario Una mostra retrospettiva di Cristiano Banti – Restituiti alla Roncioniana i preziosi codici naufragati – Il centenario di Luigi Muzzi – Il senatore Bisori per la salvaguardia del patrimonio artistico – A Federigo Melis e Armando Meoni i premi Columbus 1964 – Gastone Lenzi ha lasciato la Cassa di Risparmio – La lapide di Filippo Alberghetti – Un affresco del XIV secolo scoperto in Duomo – ll 1° Premio nazionale di giornalismo «Prato» 1965 – Musiche zipoliane radiodiffuse – Riunione a Prato del Consiglio Regionale dell’Associazione Toscana Aziende Autonome Soggiorno Cura e Turismo – La Targa di S. Luca alla Rocca di Montemurlo
11 1 Ardengo Soffici scrittore (di Armando Meoni) Le esperienze parigine hanno lasciato al Soffici, poco più che trentenne, un cosmopolitismo più che altro letterario.
11 2 Soffici pittore (di Felice Carena) Era meglio il letterato o il pittore?
11 3 Francesco di Marco Datini e i vettori veneziani (di Achille Bosisio) Frequenti dovettero essere i rapporti del Datini con mercanti veneziani, con caricatori e padroni di navi, i cui nomi si ripetono nelle scritture contabili.
11 4 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: 7. Lo Spedale di S. Stefano (Spedale Cacciapoveri) (di Giuseppe Bologni) Di questo Spedale se ne ha menzione fino dal 1160, come risulta da un contratto rogato da Guitmanno, giudice e notaio, nel mese di agosto di detto anno, Indizione VIII, in Prato, nello Spedale di Santo Stefano alla presenza del Pievano Canonico e di Guiduccio dello Spedale e di Albertino figlio di Martuccio.
11 5 Un giornalista pratese alla guerra di indipendenza americana (di Franco Riccomini) Ebbene: Filippo Mazzei partecipò alla guerra di indipendenza americana.
11 6 Giovanni di Gherardo da Prato (parte prima) (di Roberto Papi) Poeta, romanziere, letterato, architetto, Giovanni di Gherardo da Prato fu una delle menti più ricche e più feconde che si svolsero a Prato negli anni a cavallo tra il XIV e il XV secolo.
11 7 L’incontro (di Vittorio Rindi) Vittorio Rindi, poeta e narratore pratese
11 8 Biblioteca (di Roberto Papi, Umberto Vannucchi) I quattro poggi – La Madonna del Giglio – La Cappella Migliorati – La villa di Poggio a Caiano – Prato su «Tuttitalia» -«Kaputt» e «La pelle» tascabili a Londra – San Michele 64 – «Le novelle del contado» di Giuseppe Giagnoni – L’ultimo lavoro di Egidio Bellandi: «Nove racconti e un apologo» – «Il patetico Fill» di Raffaello Pecchioli – «Cancello Chiuso» Poesie di Donata Giachini – Prato impero mondiale degli stracci – La Cappella Migliorati – Restauri alla Chiesa di S. Agostino – La stampa pratese sul teatro Metastasio – Una nuova rivista pratese – Rassegna della stampa – Soffici
11 9 Galleria (di Mario Bellandi) Da De Chirico alla «Pop-Art» in una requisitoria di Rinaldo Burattin – Il 1° Premio Nazionale di pittura «Città di Prato» – Un affresco prerinascimentale – Pittori pratesi – Mostre
11 10 Notiziario (di Egidio Bellandi) Alessandro Franchi pittore pratese nel cinquantenario della morte – La riapertura del Teatro Metastasio – Recital di Arturo Benedetti-Michelangeli – La premiazione del 2° concorso giornalistico «Prato – Storia e Arte» – Onoranze a Luigi Borgioli nel centenario della nascita – Il Primariato ospedaliero del prof. Aurelio Angeli e il suo congedo – Due presidenti – Saluto ai nuovi amministratori pratesi – Una libreria-salotto per Prato – Il premio letterario Prato ad Arrigo Benedetti – Scrittori pratesi – Alvaro Sanesi – Mostra permanente dell’artigianato artistico e tradizionale pratese – La Madonna del Rossellino – Restauro ad una grata barocca in S. Caterina – Un restauro alla facciata del Duomo
10 1 Benelli e Malaparte in confidenza (di Armando Meoni) Deputato uscente, Sem Benelli recava per sua disgrazia il marchio d’atteggiamenti parlamentari non del tutto fascisticamente ortodossi; né diversa opinione si concepiva di Malaparte sebbene questi avesse saputo abilmente dissimularsi.
10 2 Guglielmo Shakespeare e l’Italia (di Achille Bosisio) Dallo studio delle opere dello Shakespeare non è difficile stabilire una specie di graduatoria rispetto ai tocchi di colorito locale, ai segni indicatori del costume italiano che esse contengono.
10 3 Arte contemporanea in Prato: 3. La collezione di Giuliano Gori (di Mario Bellandi) Giuliano Gori è pratese al cento per cento. Fin da ragazzo ha avuto la passione del raccogliere: riproduzioni di quadri antichi, di stampe, di opere d’arte di ogni genere che gli aprivano orizzonti meravigliosi in un mondo quasi di favola. I suoi primi interessi da collezionista si rivolgono alla pittura tradizionale per poi invece passare all’arte contemporanea in seguito alla conoscenza di Rinaldo Burattin.
10 4 La Chiesa dell’Autostrada del Sole (di Carlo Paoletti) Della corrente razionalista l’architetto della Chiesa, Giovanni Michelucci, è forse il maggiore esponente italiano. Nato nel 1891, egli appartiene alla generazione dei maestri ed ebbe anche in passato una parte di primo piano nel generoso sforzo di inserire l’architettura del nostro paese nelle correnti moderne, di rompere le barriere del provincialismo per trarre profitto dalle esperienze maturatesi in ambienti ben altrimenti fecondi: particolarmente in quello aperto dall’influenza di Le Corbusier.
10 5 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: 6. Lo Spedale di S. Giovanni Gerosolimitano (di Giuseppe Bologni) Il primo documento in cui è ricordata la Magione, o Casa, od Ospedale di S. Giovanni Gerosolimitano della Terra di Prato è del 9 febbraio 1372.
10 6 L’industria tessile pratese contro il sacco, la peste, i governi (di Piero Paoli) All’inizio del Cinquecento a creare la recessione ci pensano il sacco di Prato e la peste.
10 7 Ser Lapo Mazzei (di Arnaldo Gradi) Il «pecoraio di Carmignano» amava scherzosamente chiamarsi il notaro Ser Lapo Mazzei, nato nell’anno 1350 e morto il 31 ottobre 1412.
10 8 Complesso di colpa (di Giuseppe Donnini) «Complesso di colpa» , breve narrazione facente parte del libro «Colpo mancino», scelta di racconti curata da Giuseppe Donnini
10 9 Brevi storie (di Emanuele Bettini) Il topo e il vecchio – Il treppiede – La serpe – L’attrice e il cane
10 10 Biblioteca (di Egidio Bellandi) Paolo Uccello – Giovanni da Milano – Il pulpito del Duomo – Miniature pratesi – Una natura morta del XIV sec. In San Bartolomeo in via Cava – Jacopo Pontormo – L’opera di Pasquale Poccianti nella villa di Poggio a Caiano – La nuova guida di Prato – S. Caterina de’ Ricci – Work in progress di Roberto Sanesi – Teatro per me stesso di Giuseppe Donnini (Edizioni Gallo Silvestre 1964 – Un incontro con Armando Meoni – Piero Cironi – Francesco Datini e i bagni di Porretta – L’archivio storico pratese – Palazzi del popolo in Toscana – Rassegna della Stampa.
10 11 Galleria (di Salvatore Bono) Ex libris dell’Europa contemporanea – Il VI premio Mazzuoli a Vaiano – Il primo premio nazionale di pittura città di Prato – Mostra delle attività espressive – Rassegna d’arte contemporanea – Il tabernacolo di Antonio di Miniato – Mostre
10 12 Notiziario (di Arturo Ristori) La riapertura della Cappella Migliorati – La cittadinanza onoraria al Prof. Melis – Appello dell’Azienda di turismo per la tutela del patrimonio artistico – Ricordo di Ugo Deprez – Attività musicale a Prato – Il terzo centenario del santuario di S. Maria del Giglio – I mercanti pratesi del medioevo in un raccolta numismatica – «Prato – Storia e Arte» a mostre negli Stati Uniti e nel Mexico – La scomparsa di Ardengo Soffici – La celebrazione Shakespeariana – La giornata pratese della settimana dei musei – Per la valorizzazione turistica di Carmiganno e Artimino – Restauri al chiostro di San Domenico – Il movimento turistico a Prato –
9 1 La poesia di Gabriele D’Annunzio (di Diego Valeri) I ricordi di Prato, che torneranno così spesso nelle pagine del D’Annunzio maturo e tardo, sono toccati da un’accorata nostalgia del tempo passato e irrevocabile, della giovinezza svanita, perduta. «O Prato, o Prato, ombra dei dì perduti!…»
9 2 Ricordi pratesi (di Italo Pizzi) Ho ritrovato l’amato Cicognini un po’ invecchiato e sciupacchiato, quasi mi guardassi allo specchio, con molta calvizie negli intonaci dei muri, ma sempre solenne e dignitoso.
9 3 Una interessante lettera di Ardengo Soffici (di Corradino Calamai) Ardengo Soffici, pittore e letterato insigne dotato di eccezionali qualità artistiche, caratterizzate dalla toscanità più schietta di cui ogni sua opera è permeata.
9 4 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: 5. Lo Spedale di Maliseti (di Giuseppe Bologni) Nelle cartapecore della Propositura si rintraccia l’esistenza di uno Spedale nel sobborgo a nord-ovest di Prato, chiamato Maliseti. La prima notizia di questo Spedale l’abbiamo da un documento del 1197 dal quale si rileva che Pruova del fu Sinibaldo rinuncia a favore dello Spedale di Maliseti, in mano del Pievano Proposto della Pieve di S. Stefano di Prato e procuratore di detto Spedale, a tutte le sue cose, diritti ed azioni, ricevendone in prezzo del rifiuto XII soldi e un copertoio.
9 5 Il Cardinale Niccolò da Prato (di Maria Piera Guasti Badiani) Morto nel luglio 304 Papa Boccasini, si aprì a Perugia il Conclave del quale il Villani fa ampia narrazione riversando sul Cardinale da Prato la responsabilità della elezione di un Papa francese.
9 6 Un antico ritratto di Giovanni da Verrazzano (di Carlo Baldini) Fra i cimeli che pervennero in eredità a casa Vai fu anche un buon dipinto cinquecentesco raffigurante Giovanni da Verrazzano, dove il navigatore appare chiuso nella lucente armatura, il bastone di comando da ammiraglio francese alla mano
9 7 L’Associazione Calcio Prato dalla nascita ad oggi (di Roberto Baldi) Il Prato nacque nel 1908. Ebbe come nome di battesimo «Società Sportiva Emilio Lunghi» per onorare la memoria del famoso podista pratese scomparso
9 8 I monti che aspettano (di Giorgio Cozzi) A Prato, è stato fino ad oggi trascurato lo studio della viabilità che, oltre a rappresentare l’infrastruttura primaria della depressa economia montana, rappresenta l’elemento indispensabile e fondamentale della valorizzazione turistica dei nostri monti.
9 9 Poesie (di Walter Nesti) In una sera come questa – Ansia del tempo
9 10 Poesie (di Luigi Morganti) Et omnia vanitas! – Il transito di Leonardo
9 11 Biblioteca Il tesoro del Duomo di Prato – Rassegna della stampa – S. Antonio abate – Notizie nostre
9 12 Galleria Arte grafica nel Palazzo Pretorio – Una personale di Emanuele Bettini – Semeghini – Pittori pratesi – Studenti pittori – Una intervista a Luigi Lombardi – Mostre
9 13 Notiziario La scomparsa di Monsignor Nesi – Giuseppe Bigagli console di Nicaragua – La giuria del 2° concorso giornalistico «Prato – Storia e arte» – Il movimento turistico a Prato – Due manifesti dell’Azienda del Turismo
8 1 Prato nell’arte di Gabriele D’Annunzio (di Achille Bosisio) Prato non è, dunque, per il D’Annunzio una città di esilio; è la sua seconda città materna alla quale ritorna sempre, «senza dolore» . Di Prato, come nessun altro artista, ha saputo penetrare l’anima, godere le bellezze naturali e le bellezze dovute all’opera dell’uomo sì che noi non possiamo ormai più disgiungerne la visione paesaggistica, storica, artistica, letteraria della sua parola.
8 2 Prato, divagazioni e appunti (di Silvestro Bardazzi) In altre occasioni mi è capitato di definire Prato «città romanza» . Ci sono però nella nostra città degli elementi «senza tempo», che non sono cioè né romani, né etruschi, ma semplicemente naturali.
8 3 Sofignano (di Aldo Petri) Sappiamo che nel 1278 Sofignano aveva due rettori, un sindaco, e due custodi ed essendo località di confine del Comune aveva anche un certo numero di guelfi e ghibellini condannati appunto a stare ben lontani dal centro cittadino, e come appunto dicevasi «confinati a Sofignano o a Bibbiano» come chiaramente si legge ad esempio nei documenti comunali del 1301 e del 1304.
8 4 Una moneta medioevale: Il “Popolino” (di Mario Bernocchi) Tra le monete che circolavano in Firenze, Prato ed altri centri, ci fu il Fiorino d’Argento da soldi due detto Popolino. Si tratta di una simpatica moneta d’argento che è passata alla storia oltre che come mezzo di scambio, anche per la sua forte somiglianza ad altra moneta allora corrente e di ben maggior valore: Il fiorino d’oro
8 5 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: 4. Lo Spedale di Santa Maria e Spedale di Signorello (di Giuseppe Bologni) Il primo atto dell’istituzione di questo Spedale ci è dato da un testamento nuncupativo del 19 Marzo 1312 rogato dal notaro Coppia del fu Pandolfino nella sacrestia dei Frati di S. Maria del Carmine di Prato alla presenza dei frati stessi come testimoni.
8 6 Il cardinale Niccolò da Prato (di Maria Piera Guasti Badiani) Il successore del Caetani, Benedetto XI «Papa mite e pio» già generale dei Domenicani, si ispirò veramente ad un ideale di giustizia ed affidò ad un suo confratello nell’ordine, Fra Niccolò da prato, da lui creato Cardinale, la delicata missione pacificatrice dell’Italia nel 1304.
8 7 L’oratorio di S. Bartolomeo in Via Cava (di Gianni Limberti) La cosa più notevole, all’interno della Chiesa, è il trittico in muratura dell’Altare, unico esempio nei dintorni, nel quale si trovano, nella parte superiore una piccola scena dell’Annunciazione, poi nei riquadri maggiori la Vergine col Bambino ed ai lati S. Bartolomeo e S. Lorenzo.
8 8 La celebrazione dannunziana nel collegio Cicognini (di Azienda Autonoma di Turismo di Prato) Per iniziativa dell’Azienda Autonoma di Turismo, Prato ha solennemente ricordato Gabriele D’Annunzio nell’anno centenario della nascita.
8 9 Apologhi (di Giuseppe Donnini) I saggi qui pubblicati appartengono ad «Apologhi e briciole di vita» : L’oro bastonato – Il chiodo – Millepiedi – Come un asino imparò a cantare
8 10 Il morticino (di Vittorio Rindi) Il prof. Vittorio Rindi, primario presso l’ospedale di Prato, docente in clinica ostetrica e ginecologia e specialista in radiologia medica, ha collaborato alla antologia «Nuovi poeti» edita da Vallecchi e curata da Fasolo nel 1952
8 11 Biblioteca (di Egidio Bellandi, Ugo Franchi) Prato vista da Gabriele D’Annunzio – Il cicognino abruzzese – Un amico di D’Annunzio: Lorenzo Menabuoni – Un itinerario turistico di Prato – Uno studio sul Magnasco – Una biografia di Malaparte – I viaggi di Malaparte – Aveva Prato una Zecca? – Note su pubblicazioni storiche – Per la scuola internazionale di storia economica a Prato – «L’alba del Fauno» di Armando Meoni – Un articolo di Mario Bellandi – Il Crocifisso di Ferdinando Tacca – Un ricordo poetico di Giuseppe Franchi – Le poesie di Albina Gori Pacini – Poesie di Tosco Andreini – Numero unico della Misericordia di Prato – Calenzano – Arte in Valdelsa dal sec. XII al sec. XVIII – Una fantasiosa inchiesta giornalistica – Supplemento a colori de «La Nazione» su Prato – Il pettinato prospera a Prato – Prato produce – Libri – cataloghi – riviste
8 12 Galleria Mostra di 9 artiste toscane – Mostra alla scuola d’arte «Leonardo» – Mostre – Rinaldo Burattin alla XXXII Biennale di Venezia – Pittori pratesi
8 13 Notiziario Il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Autonoma di Prato – La mostra dei satelliti artificiali per le telecomunicazioni – La nostra Rivista alla mostra del Periodico italiano in Germania – Il primo manifesto dell’Azienda Autonoma di Turismo di Prato – Il premio «Ars et Nummus» al numismatico pratese Mario Bernocchi – Il Prof. Melis accademico del Belgio – Necessario il restauro del Cupolino degli Ori – Il Vescovo di Prato Mons. Fiordelli alla TV olandese – Restaurati gli affreschi della Cappella Migliorati – Iniziati i restauri al castello dell’Imperatore – La relazione dell’Unione Industriale – Il XIV Premio Letterario Prato – Giuseppe Taiti – La morte di Kennedy – La scomparsa di Giuseppe Fatini – Due Pontefici – Un premio di poesia a Roberto Papi – Albina Gori Pacini – Un «Notiziario» del Comune di Prato – Acquistate dal Comune 326 opere di Arrigo Del Rigo – Cento anni fa: Stanislao Bechi
8 14 II° Concorso giornalistico “Prato – Storia e arte” (di Azienda Autonoma di Turismo di Prato) L’Azienda Autonoma di Turismo di Prato bandisce il 2° concorso giornalistico «Prato – Storia e Arte» per un articolo inedito che tratti il seguente argomento«I grandi pratesi»
7 1 Con fiducia (di Giuseppe Bigagli) La nuova Azienda Autonoma che prende l’eredità del glorioso patrimonio morale dell’Associazione turistica proseguirà incrementando in Prato le attività culturali ed artistiche, come auspicavo nel concludere, nel precedente numero, la mia nota dal titolo «due avvenimenti e una speranza»
7 2 Aspetti della vita economica medievale (di Federigo Melis) Questo volume ed il successivo, rappresentano la conclusione della prima – e più estesa – tappa dei miei studi datiniani, della quale la Mostra internazionale dell’Archivio Datini costituì un’anticipazione.
7 3 La vita pratese nel D’Annunzio (di Armando Meoni) Il D’Annunzio fu mandato a Prato nel 1874, quattro anni dopo che l’Unità d’Italia era stata compiuta con la caduta del potere temporale e la capitale in Roma del novissimo regno: un’Italia che prendeva a muovere i primi e non facili passi di nazione indipendente.
7 4 Una situazione musicale (di Luciano Bettarini) Il mio non è soltanto e semplicemente lo sfogo di un musicista, ma il rammarico di un artista che vede andare in rovina il patrimonio musicale dell’Italia, soprattutto per la colpevole passività di chi non vuol dare importanza a questa Arte, riducendola ad asservirsi completamente alle teorie straniere, alle iniziative, ai diktat di altre Nazioni che non hanno certamente, come noi, abiurato la loro fede in un credo artistico.
7 5 Antiche istituzioni ospedaliere pratesi: 3. Lo Spedale di Pontazzana (di Giuseppe Bologni) Nessuno si immagina, dopo essere uscito da Porta al Serraglio, percorrendo via Bologna per risalire la valle del Bisenzio, che, attraversato il paese di Santa Lucia a Monte, nella località successiva detta Madonna della Tosse esistesse nel Medio Evo un ponte che univa le due rive del Bisenzio ed un ospedale che dava asilo ai viandanti in genere, pellegrini, mercanti.
7 6 La bilblioteca medica dell’ospedale “Misericordia e Dolce” (di Salvatore Sini) Negli anni 1960 e 1961, si è giunti alla completa strutturazione del complesso bibliotecario, per cui il servizio è ormai divenuto snello ed efficiente. Ormai l’ordinamento del materiale librario è un fatto compiuto e la catalogazione procede speditamente.
7 7 Giovacchino Carradori: scienziato pratese (1758-1818) (di Enrico Gori Carradori) Giovacchino Carradori ebbe come merito maggiore quello di avere per primo dimostrato (1779) e sostenuto l’erroneità dell’ipotesi di Lavoisier e di tanti altri circa l’origine del calore animale dovuto alla combustione per opera dell’ossigeno nei soli polmoni. Egli sostenne invece che tale combustione avviene in tutti gli organi dell’organismo animale.
7 8 L’osservatorio sismologico di S. Domenico (di Roberto Papi) Nell’osservatorio sismologico di San Domenico, svolge la sua attività Padre Vincenzo Ricci, succeduto nel ’62 a Padre Onorio Vannucchi, fondatore dell’osservatorio nel 1930.
7 9 Una curiosa ricetta di un “guaritore” del Datini (di Arnaldo Gradi) Nella ricetta ricorre spesso la frase «e bei con esso vino vermiglio o biancho» . Dobbiamo quindi dedurre allegramente che anche le cosiddette «ricette da cavalli», prescritte a quei tempi a base di «vin puretto» da «guaritori» di campagna, riuscivano a rinfrancare gli ammalati facendo, talvolta, riacquistare loro salute ed energia.
7 10 Poesie (di Roberto Sanesi) La rosa di Natale – Frammenti pratesi – Ma quali e quanti siamo
7 11 Poesie (di Mariella Bettarini) Sul lago – Ultimi nati – Il mio benessere cattivo
7 12 Galleria Mostre – Collezioni pratesi – Pittori pratesi – Verbale della giuria del V premio regionale di pittura «Giovanni Mazzuoli» a Vaiano
7 13 Le ultime poesie di Giuseppe Donnini (di Egidio Bellandi) Donnini, e questa mi sembra la sua caratteristica essenziale, non trae la sua poesia dalle rievocazioni, dai sogni, dal tempo felice della infanzia – non è, in una parola, poeta della memoria – ma la crea dalla immediatezza della sua espansione poetica, dalla complessa simultaneità delle proprie immagini, da un presente – un «oggi» – carico di tutto il passato, di tutte le esperienze, di tutte le delusioni.
7 14 Biblioteca Origini e sviluppo dell’industria laniera pratese – S. Caterina dé Ricci: testimonianze dell’età giovanile – Archivio Storico pratese – Commemorazione di Mons. Carlesi – Una intervista a Giuseppe Giagnoni – Piero Cironi – Filippino Lippi riscoperto – Malaparte inedito – L’Azienda Autonoma del Turismo di Prato – Il campanile di S. Francesco – Prato ed i Concili Ecumenici – Note storiche pratesi – Scrittori pratesi – Libri ricevuti
7 15 Notiziario Medaglia d’oro dell’Associazione Turistica al Senatore Bisori – Parlamentari pratesi – Il violinista Alessandro Niccoli e le tradizioni musicali pratesi – Recuperati preziosi volumi trafugati alla Biblioteca Roncioniana – L’XI concorso letterario dantesco – Gli affreschi della Cappella Migliorati in S. Francesco – Vicende urbanistiche di Prato – Una perizia alle antiche mura medioevali
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