A Prato, nelle collezioni del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, è raccolta oggi una parte significativa di eredità dell’avanguardia radicale, un centinaio fra opere e progetti originali acquistati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato o acquisiti direttamente dal Centro Pecci, insieme a numerosi documenti fotografici e d’archivio, pubblicazioni e materiali stampati che costituiscono nel loro complesso un patrimonio unico in Italia e pongono il museo pratese in collegamento diretto con centri internazionali d’arte e architettura contemporanea come il FRAC Centre di Orléans (Francia) e il CCA di Montreal (Canada), senza temere confronti con istituzioni museali nazionali come il MAXXI di Roma o il Centre Pompidou di Parigi, dove sono presenti altri nuclei e importanti archivi di architettura radicale.
Dubitarono che io non mi partissi sanza finire l’organo di Santo Petronio (di Francesca Rafanelli)
La figura di Lorenzo da Prato è sicuramente una delle più importanti nel panorama nazionale dell’arte organaria, trattandosi di un maestro che lega il suo nome alla realizzazione d’importanti e pregevoli strumenti in territorio italiano, in particolare di ambito...