Caterina de’ Ricci e le altre donne del Savonarola (di Isabella Gagliardi)

Prato Storia e Arte n.130_131

Una piccola tavola ad olio di fine Cinquecento oggi conservata nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti ritrae santa Caterina de’ Ricci mentre, di profilo e lacrimante, contempla un Crocifisso adornato di gigli bianchi. Sono molto visibili le stimmate sulle mani ma anche sul costato della “santa” pratese: la veste monastica è infatti aperta sotto l’ascella quel tanto che basta per consentire la visione della ferita sanguinante. Caterina compare ancora senza l’aureola perché l’opera è datata all’ultimo decennio del Cinquecento, quindi precede la conclusione del processo di canonizzazione. Fu dipinta da un anonimo appartenente alla scuola toscana poco dopo la morte della mistica e, viste le sue dimensioni, si trattava sicuramente di un oggetto destinato alla devozione privata.

Potrebbe interessarti anche

Gastone Simoni (di Emilio Barucci)

Ricordare Don Gastone Simoni per chi lo ha conosciuto non è impresa facile. La difficoltà risiede nel fatto che si affollano ricordi, pensieri e emozioni cui è difficile dare forma compiuta. Particolarmente difficile è provare a rappresentare quello che è stato il suo...