Che Donatello avesse acquistato, prima di partire per Padova, una casa a Figline di Prato non era una notizia inedita. Eppure in pochi la conoscevano. Ma la vera sorpresa è stata, grazie allo spunto offerto da quel documento catastale conservato all’Archivio di Stato di Firenze, scoprire la traccia delle ultime volontà del grande scultore – testamento o donazione, il dubbio è legittimo – per trasferire post mortem, ad un suo nipote, quell’abitazione. Nessuno, finora, ne aveva mai trovato prova. Soltanto Vasari, nelle sue Vite, aveva fatto un cenno al testamento, peraltro – come poi la scoperta ha confermato – non poco romanzato. Di questo ritrovamento che, se approfondito come merita, potrebbe riservare ulteriori novità e gettare nuova luce sulla lunga vita e sull’opera dell’uomo che più di ogni altro ha inaugurato il Rinascimento, ha dato notizia Tv Prato lo scorso 8 settembre, durante la diretta televisiva trasmessa in occasione della festa della Madonna della Fiera.
Spindles, il tessile fra natura e tecnologia. Conversazione con Loris Cecchini (di Daniela Toccafondi)
Come a sottolineare il risveglio della natura dopo l’inverno, nel primo giorno di primavera 2022 è stato ufficializzato il dono che la Fondazione Cassa di Risparmio ha riservato alla città di Prato, una scultura di grandi dimensioni realizzata dal maestro Loris...