“Farmacia dell’anima”, un inedito di Moisè Cecconi (di Niccolò Lucarelli)

Prato Storia e Arte n.122

Non è facile essere scrittori toscani del Novecento, perché la fama di Curzio Malaparte è tale da mettere in ombra qualsiasi altro letterato a lui contemporaneo. Eppure, un certo spirito caustico, il senso dell’avventura, il respiro europeo del proprio pensiero, non furono appannaggio esclusivo del tedesco divenuto pratese. Moisè Cecconi fu un suo predecessore, e come lui ebbe respiro internazionale perché oltre ad aver molto viaggiato, fu anche in corrispondenza con molti dei grandi letterati della sua epoca, fra cui Émile Zola, Gabriele D’Annunzio e Giovanni Pascoli.

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