La svolta protezionistica del 1887 favorì il decollo dell’economia pratese, aprendo alle fabbriche della città i mercati dell’Italia settentrionale, dai quali eliminò la concorrenza straniera. Si formò così un numeroso proletariato di fabbrica che si orientò ben presto verso il socialismo. Sullo scorcio dell’Ottocento, il peso della corrente anarchica era però ancora considerevole: ne è prova il fatto che al congresso di Genova (14-15 agosto 1892), da cui nacque il Partito dei lavoratori italiani, che assunse l’anno dopo la denominazione di Partito socialista, i socialisti pratesi furono rappresentati da Giovanni Domanico – singolare figura di agitatore e, nel contempo, di provocatore al soldo della polizia – che era allora una delle personalità più in vista del movimento libertario (marginale, rispetto a quella di Domanico, appare la presenza a Genova di un delegato della Società cooperativa dei lanifici, certo Luccatelli).
Quella spedizione in nome del Mazzei. Fra casa bianca, comunisti e felicità (di Umberto Cecchi)
Quello del 1976 , fu un buon ottobre ricco di ottime premesse e altrettanto buone promesse. Due mondi tagliarono spazio e tempo e si incontrarono in una lontana regione che in nome d’una regina inglese ritenuta vergine era stata battezzata Virginia, almeno un paio di...