Hai presente Kant, Meonio? Dovevo farlo. Tutti parlavano di guerra, tutti di Germania aggressiva e pigliatutto, ma ne parlavano soltanto. Io cercai di farla, quella guerra. Fu un imperativo categorico». Malaparte, che allora – era il1914 – aveva solo sedici anni e si chiamava Kurt Suckert, scappò da casa, dal suo ‘balio’ Milziade Baldi che lo aveva allevato, e dal collegio Cicognini, per andare ad Avignone fra i volontari di Beppino Garibaldi, nipote del più noto Giuseppe.
Più che un diario è uno sfogo dell’animo mio (di Simona Stacca)
Memorie di guerra di Dante Guarducci. La memorialistica sulla Prima Guerra Mondiale si è arricchita negli ultimi decenni grazie al reperimento e la pubblicazione di diari, carteggi e documenti conservati dai familiari di ufficiali, ma anche di semplici soldati...