Nell’ottica di una ridefinizione del rapporto dell’intellettuale e dell’artista con l’esistenza – che a sua volta risentiva del clima inquieto di fine Ottocento –, Ardengo Soffici sviluppa un sentire poetico di caratura “totale”, sulla scorta dell’avventura poetica, al limite del leggendario, del suo collega d’Oltralpe Arthur Rimbaud (1854-1891).