Percorriamo l’antica direttrice che partendo da Porta Mercatale di Prato, attraversando Canneto, supera il Rio Buti, risale rapidamente fino a mezzacosta della Calvana, lambisce San Leonardo in Collina, attraversa Faltugnano, fino a giungere a Fabio. Da qui l’antica viabilità, detta «Strada Maestra», diventa dissestata e poco praticabile, pur consentendo il collegamento con l’antico insediamento di Savignano di Vaiano1. Prima di giungervi, lasciate alle spalle la Torre e Casa Forracani, si percorre un tratto di via, quasi una «mulattiera che gira il fianco del monte», la quale si affaccia sul precipitare irruento del torrente le cui acque scorrono tra specie riparie (ontani, noccioli e pioppi): siamo nell’angusta e suggestiva valle della Nosa, ricoperta da freschi boschi di cerro, carpino nero e bianco, addirittura, più in alto, di faggio, una rarità botanica per la Calvana.
Affermare la coscienza del tempo. Prato e la genesi del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (di Alessio Zipoli)
Da oltre due millenni il teatro è uno spazio di critica e dibattito, uno dei pochi rimasti, in una società fatta di immediatezza, immagini fugaci, e assurde cacofonie. Il teatro offre il gradito privilegio di fermare la mente e lasciarsi incantare dalla penombra del...