In pieno Settecento si beveva “Sciampagna” nella nobile e doviziosa famiglia dei Buonamici che alla fine di questo secolo, considerati tutti i rami della casata, possedeva ben cinque palazzi nel centro storico di Prato. A dettare la moda del vivere sociale era la Francia e chi poteva, sia per censo che per abitudini dettate dal rango, si adeguava nella esclusività di frequentazioni che a Prato si limitavano al ristretto ambiente cittadino, con rare incursioni nella vicina Firenze. Anche per le strategie matrimoniali che, perlomeno nelle intenzioni, avrebbero dovuto consolidare titoli e patrimoni, le famiglie pratesi si muovevano in un palcoscenico di secondaria importanza, lontano dai centri delle decisioni economiche e politiche.
La gualchiera di Coiano. Un bene architettonico a rischi di estinzione (di Giuseppe Guanci)
Che le gualchiere abbiano rappresentato un’importantissima realtà nella storia tessile pratese è ormai cosa nota ma spesso ci fermiamo al puro dato nozionistico, senza cercare di capire cosa fosse realmente una gualchiera e, soprattutto, l’importanza che essa...