Il progetto originario della captazione delle acque dalle sorgenti di Carteano, del Palco e di Filettole, sulle pendici della Calvana, era stato elaborato nel 1639 dall’allievo di Pietro da Cortona, Bernardino Radi (Cortona, 1581 – Roma, 1643), cui subentrò nel 1641 l’ingegnere granducale Alfonso Parigi (Firenze, 1606-1656), deceduto prima del termine dei lavori, conclusi dall’architetto e scultore Ferdinando Tacca (Firenze, 1619-1686). Il programma iniziale del Condotto Reale delle Fonti prevedeva di raggiungere una fontana pubblica nel centro cittadino e includeva un circoscritto numero di allacciature. Tutta l’operazione venne finanziata dai Ceppi, con il concorso di alcune facoltose famiglie pratesi che «pur di aver una qualche particella di acqua in casa si erano offerte di contribuire nelle spese».
Champagne, Vermut e Ratafià fatti in casa (di Elisabetta Faldi)
In pieno Settecento si beveva “Sciampagna” nella nobile e doviziosa famiglia dei Buonamici che alla fine di questo secolo, considerati tutti i rami della casata, possedeva ben cinque palazzi nel centro storico di Prato. A dettare la moda del vivere sociale era la...