L’indagine eseguita sul castello di Prato ha avuto come strumento di verifica delle fonti documentarie il rilievo architettonico che, eseguito nell’anno 2003 ha avuto l’obiettivo di indagare il castello nella sua qualità dimensionale e materiale. La sua restituzione ci ha fornito infatti il database di lettura e di interpretazione delle istanze conoscitive emerse dallo studio del periodo storico di riferimento. Dobbiamo subito sottolineare che ci troviamo in quel medioevo durante il quale si affermano i liberi comuni, il papato e l’impero si affiancano nella difesa della cristianità verso l’oriente crociato e allo stesso tempo si fronteggiano in Europa nella questione della ricostituzione di un impero che il papato scoraggiava e che la casata sveva cercava di riunificate1 mentre le fazioni guelfe e ghibelline completavano un quadro di fermento politico amministrativo in continuo mutamento.
Un calzolaio del Quattrocento: Girolamo Talducci e la sua bottega in Porta Santa Trinita (di Francesco Ammannati)
Ci siamo imbattuti nella figura di Girolamo di Lorenzo Talducci in un precedente studio sul Sacco di Prato che mise a ferro e fuoco la città del Bisenzio nel 1512. Furono centinaia i pratesi che persero la vita per mano degli invasori spagnoli, mentre ai più...