Quest’anno segna il cinquecentesimo anniversario dell’evento più traumatico e devastante mai occorso alla città di Prato. Il 29 agosto 1512, dopo due giorni di assedio, circa 5000 soldati spagnoli affamati, agli ordini del Viceré di Napoli, ruppero le mura presso Porta Serraglio. Uccidendo chiunque incontrassero sul loro cammino, sottomisero la città a un violento e sanguinario sacco che si protrasse per 22 giorni. Dal punto di vista del Viceré, l’operazione militare ebbe grande successo. Firenze capitolò quasi subito, Piero Soderini fu espulso dalla città e i Medici furono reintegrati al potere dopo un’assenza di quasi due decadi.
Pittori, vittime del Sacco (di Claudio Cerretelli)
Dagli anni Settanta del Quattrocento, mentre si protrae una stagione particolarmente felice per la scultura a Prato, con la presenza di artisti di primaria importanza (Mino da Fiesole, Antonio Rossellino, Benedetto da Maiano, Andrea della Robbia, solo per citare i più...