Dalla collaborazione giovanile con Ardengo Soffici, da cui veniva chiamato spesso per staccare dal muro i propri affreschi, deriva la grande capacità di Leonetto di eseguire lo «strappo» di un dipinto, cosa che gli tornerà utile nella sua carriera, quando opererà sulle pitture murali di artisti ben più famosi.
Una breve testimonianza per Leonetto Tintori (di Francesco Gurrieri)
Prima dell'alluvione del '66, i «princìpi» dettati dal Procacci - a cui si attenevano i restauratori, ivi compreso il Tintori - erano quelli del «purismo testuale», secondo cui, soprattutto negli affreschi, si dovessero conservare e restaurare solo le parti...