In realtà Valaperti non era un costruttore edile, tanto meno uno di quelli che oggi definiremmo un «palazzinaro», i suoi interessi economici erano prevalentemente centrati sull’industria laniera e proprio negli anni Trenta l’omonimo lanificio era in piena espansione. Pertanto e con tutta probabilità l’attività edilizia cui dette vita a Livorno con l’aiuto di Fosco Cioni, un valido disegnatore che alcune fonti dell’epoca qualificano come architetto, non fu dovuta a lucro e sarebbe più propriamente definibile – forzando leggermente – come «attività hobbistica che si ripaga».
Le belle sete di San Clemente. Uno straordinario apparato attribuito a Gregorio Pagani (di Maria Grazia Trenti Antonelli)
Nel monastero benedettino di San Clemente a Prato è conservato un importante e rarissimo complesso di venti dipinti su seta, che in origine erano utilizzati come apparati decorativi in occasione di particolari festività. Raffigurano santi e beati per lo più in...