Res més agradable per un català que una visita a Prato. Populosa, industrial, treballadora, bella sense ésser un parc temàtic, amb peces de primer orde. Dominada per la personalitat històrica de Francesco di Marco Datini, que fa pensar amb els mercaders medievals...
Prato Storia e Arte n.122
Introduzione (di Giampiero Nigro)
Per motivi tecnici questo numero viene distribuito con ritardo. Ce ne scusiamo con i lettori. Il numero 122 di Prato Storia e Arte, relativo al 2017, esce nel 2018. Per pura combinazione le due date corrispondono rispettivamente al sessantesimo anno dalla morte di...
Niccolo’ Di Cecco Del Mercia a Prato: alcuni appunti intorno al pulpito esterno della Pieve di Santo Stefano (di Alberto Lai)
Un’importante delibera del Comune di Prato, datata 30 aprile 1330, stabiliva le direttive per la realizzazione di un pulpito esterno («legium sive perbium») da costruire in marmo («fiat de marmore albo»), che andasse a sostituire la precedente struttura lignea...
Seta e sete: appunti dall’Archivio Datini (1380-1410) (di Marco Spallanzani)
Tra le schede di studio di Federigo Melis conservate dalla Fondazione Istituto Datini si trova un appunto essenziale, di poche righe: Drappi di Levante. Dalle carte D[atini] pochissimi casi: ormai l’Occidente provvedeva da sé. Poche parole ma esatte che trovano piena...
Dai “panni tartarici” agli “zetani vellutati”. (di Daniela Degl’Innocenti)
Il Trecento è stato il secolo che ha segnato la progressiva ascesa della manifattura serica fiorentina in termini di qualità e di quantità di prodotti tessili commercializzati nelle maggiori piazze europee. Se per Venezia e per Lucca la produzione di tessuti operati...
Giovanni e Ristoro, 1349: un cancello in ferro per la pieve di Santo Stefano (di Giampaolo Ermini)
Ben meno nota delle cancellate bronzee quattrocentesche che chiudono la cappella della Cintola, il duomo di Prato conserva un’altra pregevole testimonianza di questo genere di manufatto: si tratta del cancello trecentesco in ferro che – pressoché dirimpettaio delle...
“Farmacia dell’anima”, un inedito di Moisè Cecconi (di Niccolò Lucarelli)
Non è facile essere scrittori toscani del Novecento, perché la fama di Curzio Malaparte è tale da mettere in ombra qualsiasi altro letterato a lui contemporaneo. Eppure, un certo spirito caustico, il senso dell’avventura, il respiro europeo del proprio pensiero, non...
ANIMUS LOCI – La colonna spezzata – (di Giampiero Nigro)
Più di un lettore mi ha chiesto il motivo per cui questa rubrica si chiami Animus Loci. In effetti, mi è stato detto, se gli obiettivi editoriali sono quelli di cogliere i caratteri di fondo di Prato, del suo territorio e della sua gente, la formula Genius Loci...
Un europeo, scrittore contro (di Umberto Cecchi)
Fernand Braudel di solito con me parlava lentamente, convinto che lo avrei capito meglio. Nella sala dell’Hotel Flora, dopo cena aveva sempre molto da raccontare. Chissà perché una sera mi spiegava un pogrom contro gli ebrei negli anni trenta in Ucraina, paragonandolo...
Parigi, nei passi di Malaparte (di Jean-Claude Thiriet)
«… di quel Diario d’uno straniero a Parigi non aveva scritto una sola riga: quando morì furono trovati vari brogliacci, che Falqui completò con delle note insignificanti, e furono pubblicati... ». Cosi parla Orfeo Tamburi di questo diario che Malaparte aveva iniziato...
L’Europa marcia di Malaparte e Pasolini (di Sandro Veronesi)
Mi limiterò qui a fare una constatazione e a proporre una suggestione: mi fermerò alla sua formulazione, esprimerò un concetto in altre parole rispetto a quelle sintetiche che ci sono nel titolo, ma non lo svilupperò fino in fondo. Perché si tratta di una domanda...
Malaparte “morto come me” personaggio dei suoi libri (di Umberto Cecchi)
A sessant'anni dalla sua scomparsa Sessant’anni fa, il 19 luglio, Curzio Malaparte, in un letto della clinica ‘Sanatrix’ di Roma, morì come tutti si muore: con la differenza che lui chiuse con la vita come un antieroe malapartiano: sfinito, forse disperato, ma...
I vent’anni della Camerata Strumentale Città di Prato (di Gabriele Giacomelli)
Erano scoccate da poco le ore 21 del 28 febbraio 1998, quando in un Teatro Politeama gremito si alzò la bacchetta del direttore principale Alessandro Pinzauti per dare l’attacco del primo concerto pubblico della Camerata Strumentale Città di Prato. La compagine...