L’arte sotto attacco: il patrimonio artistico pratese nella Seconda Guerra Mondiale

(di Alessia Cecconi)

La temporanea chiusura dei luoghi d’arte e di cultura per contenere la diffusione della recente pandemia ha evidenziato, tra le parallele e dolorose conseguenze sulla salute, sulla formazione, sul lavoro, quanto incolore possa essere una quotidianità privata di musei, mostre, teatri. Per risalire a una privazione così prolungata e ben più tragica occorre tornare indietro di otto decenni, quando, con l’entrata in guerra dell’Italia, Prato e le molte città d’arte della Penisola per oltre quattro anni si svuotarono completamente del loro patrimonio artistico, incapsulato in strutture di mattoni o smistato nei vari rifugi di campagna ritenuti, a seconda della congiuntura bellica, luoghi più sicuri di altri.