Abetaie, prati, pascoli e suggestioni inglesi a Montepiano (1769-1919)

(di Annalisa Marchi)

Nello scorrere di un secolo e mezzo, Montepiano è attraversato da personaggi, fatti e fenomeni storici paradigmatici. Come leggere in un manuale, ma in questo caso di microstoria, i passaggi fondamentali tra Medioevo ed Epoca Moderna in una terra di confine: realtà marginale, permeata di usanze inveterate, ma non per questo fuori dal tempo. Immaginiamo fitte abetaie naturali, che contornavano, da occidente a settentrione, i monti attorno al piano ove scorre il fiume Setta, in direzione nord, fino a confluire nel Reno: acque che raggiungono il mar Adriatico presso Ravenna. Abetaie care ai conti Bardi, che ancora alla fine del Settecento provvedevano al loro sfruttamento, vendendole a ritto a mercanti locali e del Bolognese.