Seta e sete: appunti dall’Archivio Datini (1380-1410)

(di Marco Spallanzani)

Tra le schede di studio di Federigo Melis conservate dalla Fondazione Istituto Datini si trova un appunto essenziale, di poche righe: Drappi di Levante. Dalle carte D[atini] pochissimi casi: ormai l’Occidente provvedeva da sé. Poche parole ma esatte che trovano piena conferma negli scritti di David Jacoby, della cui vasta bibliografia ci piace ricordare il saggio dal titolo: «Oriental Silks go West: a declining Trade in the Later Middle Ages»1. Anche se il titolo non si riferiva esclusivamente a Firenze, il contributo conferma in pieno l’affermazione di Melis. Nel tardo Trecento l’importazione a Fi­renze e in altre città italiane di sete orientali si era ridotta drasticamente; la produzione locale era ormai affermata e le sete italiane avevano conquistato i mercati stranieri.