«Non illa…origine gentis Clara sed Arte fuit»

(di Giampiero Nigro)

Il primo gennaio 1846, per i tipi di Ranieri Guasti, editore e stampatore in Prato, uscì un curioso libretto di 120 pagi­ne, impresso in uno di quei formati adatti a pubblicazio­ni di carattere periodico e di comodo trasporto e lettura. Era il Calendario Pratese del 1846, un prodotto editoriale di cadenza annuale che non si sarebbe limitato a offrire i tipici contenuti di un alma­nacco, ma avrebbe dato spazio a «memorie e studi di cose pa­trie». Dunque un’inconsueta forma di calendario, pensato dal figlio di Ranieri, Cesare Guasti, che ne fu animatore entusiasta, capace di coinvol­gere un folto ed eterogeno gruppo di intellettuali.