Bettino, la Cintola, e la prima veduta del Duomo di Prato

(di Claudio Cerretelli)

Nel maggio del 1313 il pittore pratese Bettino di Corsino ricevette dal Comune sedici lire a saldo della somma - venticinque lire - che gli era dovuta per aver dipinto nella Pieve dieci storie «pro miraculo Cinguli Beate Marie», commissionategli dopo il tentato furto della reliquia, avvenuto l’anno precedente.

Questo ciclo, dipinto pochi anni dopo il riconoscimento ufficiale della Sede Apostolica alla reliquia pratese (1298), oltre a raffigurare l’episodio del furto fornì la prima completa rappresentazione della storia della Cintola, paral­lelamente al passaggio dalle tradizioni orali alla forma scritta della Historia (Nerucci, Galletti, ecc.), e costituì un essenziale precedente iconografico sia per la pala e la predella di Bernardo Daddi (1338) sia per i successivi affreschi di Agnolo Gaddi (1392-1395).