Ristorare gli afflitti: le “Distribuzioni” del Comune di Prato

(di Francesco Ammannati)

“Et così fu fatto e ristorato chi aveva perduto in qualche parte e non l’intero delle perdite fatte”. Così il governatore del Ceppo di Francesco di Marco Girolamo Talducci scriveva su un suo libro di conti intorno ai primi di novembre del 1512. La furia spagnola era ormai alle spalle, ma aveva lasciato dietro di sé una città sconvolta e devastata. I sopravvissuti avevano dovuto pagare la propria libertà versando pesantissimi riscatti alle soldatesche occupanti ed era chiaro, al Comune di Prato tanto quanto alla dominante Firenze, che senza un aiuto concreto la popolazione non si sarebbe più ripresa.