Luigi Mussini e le prime opere del "bambino di Prato"

(di Claudio Cerretelli)

L'importanza di Raffaello e di Ingres nell'arte del Mussini emerge evidente in un suo saggio del 1847 dove scrive:» Giotto e l'Angelico ci manifestano il segreto del sentimento raffaellesco, ci avviano a comprenderlo, ad amarlo; Masaccio e i quattrocentisti ci rivelano i precetti seguiti dal Sanzio nel produrre il vero con un giusto equilibrio di scienza e d'ingenuità» ; l'imitazione della natura non poteva prescindere dal raggiungimento dello scopo dell'Arte, che è «ritrarre la natura che, oltre forma e corpo, ha vita, moto e passioni, impressa di un sentimento o storico o religioso o eroico, poetico sempre - giacché non v'è soggetto che non abbia la sua poesia-» . Nello stesso studio il Mussini giudica poi la scuola di Ingres » fondata su sani principi, forte di disegno sapiente, di sentimento lungo ed elevato»  e devota allo studio degli antichi.